Una volta ai più piccoli si raccomandava di non mettere mai due dita nella spina.
Al salone di Francoforte questo consiglio sembra che pochi l’abbiano ricevuto.
Così si sono viste molte auto elettriche ma non una che abbia incantato. E quando abbiamo parlato con i tecnici, diversi hanno confermato che siamo in una fase molto primordiale e che tra pochi anni sperano di riuscire a compattare i componenti, ad abbassare i prezzi e a dare anche più prestazioni. Quindi viene proprio da dire attenzione a non prendere la scossa con acquisti affrettati da un punto di vista tecnico ma attenzione che in alcune regioni le elettriche possono diventare molto convenienti, come in Lombardia. Questa Regione ha stanziato un fondo da oltre 26 milioni a favore delle auto a ridotte emissoni sulla carta di omologazione e che tradotto significherà avere un bonus per chi rottama una vecchia auto che può arrivare a 14 mila euro!!! Giusto per capire meglio: una Volkswagen UP! elettrica in Lombardia arriverà a costare meno di 7 mila euro!!!! Questa mossa spiazzerà non poco anche se gli incentivi non dureranno tanto per il tetto del budget.
Quindi vediamole queste novità elettriche su cui molta politica vuole farci correre.
Volkswagen ha svelato quasi integralmente il suo modello ID.3. Si è scritto quasi perché non tutte le parti mobili si potevano aprire. Ad esempio il cofano anteriore aveva la levetta di sblocco non attiva! La ID.3 è una berlina elettrica a quattro porte dal design non certo coraggioso e dagli interni poverelli. Ma siccome ha un motore elettrico e un pacco batterie e si muove solo con l’elettricità si fa ben pagare. Tra poco meno di 30 mila euro a 40 mila, a seconda del pacco batterie che si sceglierà. Giusto per dare a Cesare quel che è di Cesare quasi il doppio di una Golf a benzina! La Volkswagen ID.3 è lunga 426 cm, larga 181 cm e alta 155 cm, la Volkswagen ID.3 ha un passo di 2,76 metri, cioè 14 centimetri in più rispetto a quello di una Golf ma attenzione che come spazio non ci si immagini un salto epocale. Con il trucco della maggior altezza la sensazione di spazio è aumentata non poco ma quella reale è quella che è. Attenzione che il baule ha una capacità di 380 litri quindi anche qui niente di che e sotto il cofano anteriore non vi è alcuno spazio disponibile anche perché secondo alcuni presenti di Volkswagen avrebbe comportato un costo in più con pochi benefici. E proprio l’attenzione al contenimento del costo emerge sotto ogni punto di vista ma purtroppo è vanificato da quello del sistema di alimentazione e in primis dal costo della batteria. Volkswagen non lo dice ma un costo di un pacco batterie da 90 kwh si aggira attorno ai 45 mila euro quindi quello della ID.3 da 45 Kwh si ipotizza attorno ai 20 mila. Sintetizzando la Volkswagen ID.3 è una Golf alta, elettrica, povera nelle finiture: le porte sono praticamente per la maggior parte in plastica dura come gran parte della plancia e per chi siede dietro non ci sono diffusori d’aria. Tre i pacchi batteria disponibili: 77, 58 e 45 kw. La velocità massima è di 160 km/h. Il peso per la versione più leggera è di 1700 kg, circa 400-500 più di una Golf ben dotata.
Porsche ha fatto vedere la Taycan, la sua prima elettrica. I modelli esposti sono quelli più potenti. Portano la scritta posteriormente turbo! Leggere questo nome su un’auto elettrica fa pensare. E non bene. La Taycan nasce come elettrica e vuole rappresentare il futuro ma ricorre a un nome legato a un motore a combustione!!! Non valeva forse la pena di darle Boost? Dicono che sia stato scelto perché spinge come una...Turbo ma non convince. Affermare che sia bella non si può. Dire che sia razionale nemmeno, basta guardare il piccolo baule posteriore e dire che sia prestazionale dopo quello che ha fatto al Nurburgring viene da sorridere perché ha girato nello stesso tempo di una Honda Civic stradale da 300 cavalli! Nella versione più potente in funzione overboost la Porsche Taycan dovrebbe dare 760 cavalli, viene da dire ronzini. Il prezzo poi è per pochissimi, si può superare anche i 200 mila senza tante difficoltà. A domanda quante in Italia ne siano state ordinate c’è stato un no comment!
Mini ha svelato la sua idea di auto elettrica ed è una I3 vestita Mini. La base collaudata è una garanzia da non sottovalutare nel caso proprio si voglia viaggiare con auto alimentate solo con la corrente. Ma anche questa si fa ben pagare e avendo una batteria non certo super capace attenzione che come autonomia non è campionessa.
Opel ha fatto vedere la Corsa elettrica che condivide la base con la Peugeot 208 sempre alimentata a corrente. Si parla di un prezzo per la francese attorno ai 29.900. Entrambe hanno un pacco batteria da 50 kwh che è buono per delle segmento B e come prezzo considerando appunto gli accumulatori a disposizione viene da dire niente male.
Honda ha portato la E. Piccola quattro ruote intrigante e molto cool a quattro porte con finiture decisamente di alto livello, ma costa più di 35 mila euro e ha una batteria piccina da 35.5 kwh che dovrebbe assicurare 200 km di autonomia. Un po’ pochini.
Smart ha svelato un restyling delle sue elettriche ma nessun aggiornamento su batteria o motore. Da giugno Smart produce solo auto elettriche e si vocifera che con l'ingresso del mondo cinese sia diventata una figlia non tanto più tenuta in considerazione dai tedeschi della Mercedes. Chi vivrà vedrà se vero o malignità.
Si gira per il salone e si incontrano alcuni uomini Renault che sull’elettrico hanno una loro esperienza. Anch’essi confermano che entro quattro anni si potrebbero vedere importanti miglioramenti. Cresce così la convinzione che ancora c’è tanto da fare e vedere. Rimangono sempre forti dubbi sulla efficienza di auto tanto pesanti e dal ciclo vita ridotto, quindi sul loro reale impatto ambientale. Un brivido corre liungo la schiena se il loro impatto si scoprirà essere peggiore nel ciclo complessivo per le scelte che la politica sta facendo incentivandole. Per fortuna tanti studi dicono che ancora nel 2030 avranno non più del 25%.
Sul tema supercar Lamborghini presenta una vettura con supercapacitori, la Slàn FKP. E' estrema in tutto, come solo una Lamborghini può essere. Nel nome un omaggio a Ferdinand Karl Piech, attore principe del settore automotive degli ultimi trent'anni recentemente scomparso. Assenti invece a Francoforte tutti i rivali e non solo del lusso: Ferrari. Mclaren, Bentley, Rolls, Bugatti...
Land Rover ha portato la nuova Defender, bella da vedere ma non da toccare.
Il primo giorno di apertura del salone di Francoforte non un'auto ha impressionato. Tanti davvero gli assenti con i presenti non sempre tutti concordi sulle scelte da prendere. C'è da segnare anche il ritorno di BMW sull'idrogeno mentre Volkswagen non ci crede a differenza di Toyota. Quello che appare certo è che il settore dell'auto è sotto pressione come mai lo è stato nella sua storia. La politica è entrata a gamba tesa su molte decisioni e influenzerà la mobilità se arriveranno soldi sul settore. Il tema emissioni e ambiente vengono trattati senza tanti approfondimenti e conoscenze. Il rischio di cortocircuito non va sottovalutato.