Dimmi il futuro e ti farò ricco
C’è chi dice che nel 2040 circoleranno nel mondo 150 milioni di veicoli elettrici.
C’è chi presto presenterà un camion elettrico.
C'è chi sposa per il trasporto merci LNG.
C’è chi spinge sul metano e chi sul gpl.
C’è chi afferma che il Diesel sia morto.
C'è chi promette carburanti sintetici.
C'è chi sostiene che il motore a benzina e diesel possa ancora migliorare del 20-30%.
C’è chi scommette sulle ibride.
C’è chi vede un grande futuro per le fuel cell.
Tutti si pongono l'obiettivo di ridurre le emissioni ma poi chi produce e chi acquista punta sui SUV, che tutto si può dire ma non che siano veicoli efficienti. Generalizzando consumano e inquinano almeno un 20% in più rispetto a una berlina.
Al salone di Tokyo chi pensava a una invasione di elettriche è stato deluso: Mazda e Subaru mostravano concept car ancora con pistoni che andavano su e giù.
Il mercato riporta che in Italia si sono vendute da gennaio a ottobre 1645 vetture elettriche su un totale di 1.705.053 e che le auto a metano sono scese da 37 mila a 26 mila!
Se si contano le elettriche o le vetture elettrificate in vendita si scopre che tante ma proprio tante Case automobilistiche nulla offrono e quelle che le offrono le fanno pagare anche tre volte tanto un'auto a benzina!
A sentire i più e a leggere i dati c’è da farsi venire il mal di testa anche perché la superficialità regna sovrana: passa il messaggio ad esempio che l'auto elettrica è ad emissioni zero quando non è vero! Come passa che l'alimentazione a gas poco costa ma non si dice perché ha accise ridotte!
Nessuno a oggi ha ben chiaro cosa succederà, anche perché l’industria dell’automobile sta vivendo un momento non facile, complici gli scandali sulle emissioni dei diesel e sui materiali (il caso dell’industria giapponese che ha usato acciai con false certificazioni è clamoroso) che non consentono prese di posizione forti. Quasi tutti i Ceo dei grandi costruttori portano avanti tutte le tecnologie, lasciando poi al mercato l’ultima parola. Seppur questa venga molto influenzata dai media e dalla classe politica in modo assolutamente non analitico ma anche da realtà importanti con interessi in settori fuori dall'oil.
Alla fine si delinea che la scelta non verrà fatta dietro attenta analisi bensì divagando un po’ qua e un po’ là, sperando un domani di non pentirsi di quello che si è fatto e con l’ulteriore interrogativo sulla mobilità individuale, ad appannaggio di sempre meno persone, perché se si andrà con auto sempre più sofisticate e costose non tutti potranno permettersele e quindi ecco spiegato anche il motivo della volontà di spingere sulla condivisione.
Alla fine quindi si rifletta su inquinamento e sofisticazione perché se per mezzo secolo si è lavorato sulla democratizzazione della mobilità individuale oggi sembra che si vada in direzione opposta con conseguenze sociali tutt’altro che da sottovalutare!