La Volkswagen Golf, dalla fine degli anni settanta, si è imposta in Europa nelle vendite. Ma anche è stata presa come riferimento da molti costruttori. Ogni volta che si parlava con ingegneri della Opel, della Renault, della Fiat alla presentazione delle loro vetture come Astra, R19, Megane, Bravo, Stilo… ogni volta si finiva sempre a fare confronti con la Golf. Perché questa automobile aveva sempre quel quid in più. Oggettivo e non soggettivo, nella stragrande maggioranza delle generazioni che si son succedute dal lontano 1974, quando uscì la prima generazione. Ricordiamo che la versione numero 4 della Golf è stata sicuramente quella più innovativa e che ha segnato un passo notevole in avanti sulla qualità, grazie anche agli uomini che l’hanno seguita, in primis l’ingegner Ferdinand Piech.
Ma anche la successiva 5, che ha avuto il merito di introdurre la sofisticata sospensione multilink in un segmento dove tutti preferivano l’assale torcente molto meno costoso ma anche efficace alla voce stabilità e tenuta di strada. Oggi la Golf non è più un punto di riferimento ma attenzione può tornare ancora utile per spazzare via il tanto fumo che sull’elettrificazione molti continuano a spargere. Se si confronta la Golf GTI con motore 2 litri turbo e la Golf GTE che di motori ne ha addirittura 2, benzina 1.4 turbo ed elettrico, la potenza è la medesima, 245 cavalli. Prima dell’avvento delle auto elettrificata a parità di potenza dichiarata le prestazioni delle vetture erano molto simili, oggi invece non più, e la Golf ne è testimone. La Golf GTI ad esempio concreto ha una velocità massima di 250 km/h mentre la GTE non va oltre i 225 km/h. Molti diranno: non mi interessa, tanto con i limiti, l’aumento della benzina… Ma attenzione, qui non si vuole spingere ad andare più forte ma a considerare che c’è qualcosa che non torna. Per quanto riguarda anche l’accelerazione ci sono differenze: la GTI da 0 a 100 km/h scatta in 6,4 secondi; la GTE con due motori di cui uno elettrico che come sappiamo ha coppia istantanea rispetto al termico, richiede 3 decimi in più, necessitando di 6,7 secondi. Anche qui è strano. Certo, dirà qualcuno che mastica più di auto rispetto ad altri: la GTI pesa 1429 kg, la GTE 1549 kg, quindi colpa del peso in più. In parte vero ma non solo. Sempre questo qualcuno potrebbe anche ricordare che la GTI ha un 2 litri sofisticato mentre la GTE un più modesto e meno raffinato 1.4 e potrà anche far notare che la GTE ha freni meno generosi come gli pneumatici quindi sarà meno performante alla voci capacità di arresto ma anche tenuta di strada e stabilità. Il dato di fatto reale e inconfutabile è quindi che nonostante i due motori e un generoso pacco batteria la GTE da meno della GTI a livello di prestazioni e attenzione quando la batteria si scarica ci si trova con tanti ma proprio tanti cavalli in meno e con consumi che salgono alle stelle, anche il 50% in più di una Golf Diesel. In più non bisogna dimenticare che la Golf è una tra le auto più longeve e che più passano di mano, regalando mobilità individuale a molti. Quindi avendo vita lunga tra una GTI e una GTE bisogna anche tener presente che quando l’auto avrà dieci anni quasi sicuramente ci si troverà ad affrontare il tema della sostituzione batteria che poco non costa e che inciderà fortemente sul valore e che potrebbe portare a metterla sotto la pressa a differenza invece dell’altra meno elettrificata. E se questo accadrà, cosa assolutamente non tanto remota, da un punto di vista ambientale sarà un altro prezzo salato da pagare. Quindi attenzione che l’elettrificazione plug in non è oro come i più pensano.