Nel 1970 un’automobile sportiva per passare da 100 km/h a 0 necessitava di 59 metri. Oggi un’automobile media abbisogna di soli 36 metri. Minor spazio di arresto significa più sicurezza, per tutti. Ma significa pure prestazioni superiori. I piloti di ogni ordine e grado sanno bene che i tempi migliori si staccano grazie anche alle…staccate e conseguentemente a buoni impianto frenanti. Ma attenzione: se negli anni passati le auto hanno migliorato molto le loro performance d’arresto, oggi si assiste a una inversione di tendenza per molti modelli. I motivi sono diversi e vanno dall’aumento sensibile del peso a soluzioni tecniche scelte per impattare meno sull’ambiente come l’impiego di pneumatici più stretti, pastiglie che stanno più lontano dai dischi per ridurre l’attrito e dare conseguentemente più scorrevolezza.
Pertanto oggi è ancora più importante focalizzare la propria attenzione sull’impianto frenate non solo sulle sue dimensioni ma anche sulla manutenzione e su come si deve fare per sfruttarlo sempre al massimo delle sue capacità. In questo è fondamentale tenere sempre a mente che è meglio fare frenate intense ma brevi, piuttosto che dolci e prolungate. Importante è anche fare una corretta manutenzione, non solo prestando attenzione ai componenti più soggetti ad usura come dischi e pastiglie ma anche le pinze e il liquido. Ogni due anni va sostituito il liquido dell’impianto idraulico dei freni e al secondo cambio di pastiglie è meglio cambiare anche i dischi. Quando si sostituiscono si presti attenzione nella scelta: è vivamente consigliato non lesinare e prendere i prodotti migliori. I dischi raggiungono temperature molto elevate e la qualità della costruzione e dei materiali fa differenza importante. Per verificare il loro stato si può portare l’automobile a 120 km/h e poi premere leggermente il pedale, se questo vibra è cattivo segno: significa che i dischi hanno una deformazione assiale che nel gergo comune viene chiamata “ovalizzazione”. Sappiate che con dischi deformati gli spazi d’arresto si allungano anche di un buon 30%. Considerando che a 130 km/h un’auto dotata di buon impianto richiede una sessantina di metri per arrestarsi; con dischi deformati significa che ci vogliono quasi una decina di metri in più! Quindi più di due automobili! Immaginate solo cosa può succedere durante un arresto d’emergenza in autostrada quando arrivate al pelo del paraurti dell’auto che vi precede necessitare di altri dieci metri. L’impianto frenante deve essere un vero chiodo fisso per la sicurezza propria e degli altri per questo va sempre tenuto in grandissima considerazione e in perfetta efficienza. E quando si dice che la migliore soluzione è quella dell’impianto a quattro dischi non è solo per la minore manutenzione ma è anche dovuto al fatto che tutte le auto con sistema misto dischi/tamburi mettono sotto stress i dischi anteriori che poi tendono a deformarsi con tutte le spiacevoli conseguenze del caso. Un’azienda punto di riferimento nei componenti degli impianto frenanti è Brembo e nel catalogo di questo importante fornitore dei marchi automobilistici più prestigiosi e che in Formula 1 riscuote successi da decenni ci sono anche delle varianti più performanti dei vari componenti (pinze, dischi…) che meritano considerazione quando si deve intervenire nella sostituzione se si vuole fare un upgrade ma anche se si vuole solo mantenere al top delle prestazioni quello che si ha.