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4 settembre 2024

Volkswagen è crisi nera

In Germania Volkswagen ha 9 stabilimenti. Dresden (Volkswagen), Emden (Volkswagen), Heilbronn (Audi), Ingolstadt (Audi), Leipzig (Porsche), Neckarsulm (Audi), Osnabrück (Volkswagen. Porsche, Skoda), Stuttgart-Zuffenhausen (Porsche), Wolfsburg (Volkswagen, Seat), Zwickau (Cupra, Volkswagen). Uno e forse anche non solo uno di questi potrebbe chiudere. Come chiuderà quello di Audi a Bruxelles. La situazione del Gruppo Volkswagen si fa sempre più difficile e complessa. Tutti sono scossi perché si tratterebbe della prima chiusura di un impianto tedesco negli 87 anni di storia del marchio Volkswagen. Le vendite ristagnano, le auto proposte non sono più quelle di dieci anni fa che erano un punto di riferimento come qualità e prestazioni, il titolo in borsa che nel 2013 era a 175 euro oggi veleggia attorno ai 95 euro, i dazi minacciano la produzione dei modelli Volkswagen cinesi che importa qui da noi (Cupra e non solo) e c’è pure molto scontento tra i dipendenti a tutti i livelli. In più c’è una comunicazione completamente disorientata.

Volkswagen crisi settembre 2024

Insomma, non ci sono più sinistri scricchiolii ma si iniziano a vedere grandi crepe che mettono a rischio la sopravvivenza dell’ex grande Gruppo. E c’è chi ipotizza non solo chiusure e ridimensionamenti di stabilimenti ma anche cessioni se non chiusure di marchi. Il Gruppo Volkswagen si ricorda che ha superato il Dieselgate ma ha inciampato nell’auto elettrica con la gestione dell’ex N.1 Diess. A proposito di manager, attenzione che è ripartito dopo 9 anni il processo a Martin Winterkorn, N.1 nel periodo di assoluto splendore del Gruppo che riuscì a portare VW a divenire il più grande produttore al mondo di veicoli. Davanti alle accuse rivolte, il manager tedesco, che ha avuto seri problemi di salute non essendo mai risparmiato sul lavoro, ha riferito che non era a conoscenza delle problematiche sugli NOX e che essendo un sistema di software e non avendo avuto informazioni a riguardo dai suoi ingegneri non poteva scoprirlo perché non è un tecnico informatico e perché aveva la gestione strategica e non tecnica. Importante è ricordare che VW dal 2007 al 2015 è cresciuta tantissimo in tutti i Continenti ottenendo successi in continuazione e portando le casse del Gruppo a livelli mai visti prima con una liquidità superiore ai 30 mld che poi sono serviti anche per ripagare il Dieselgate ma soprattutto per sostenere gran parte del cambio di passo con l’elettrificazione a tutti i costi di Diess. Ora il crollo con il cambio di tecnologia dal termico all’elettrico che il management che portò Volkswagen in paradiso sosteneva non essere competitivo. Come oggi tutti si stanno rendendo conto. Purtroppo in troppo tardi. Infine la scelta di Porsche di proporre in Europa la Macan solo elettrica sta facendo sudare più di qualcuno perché se sarà anch'essa un flop andranno in crisi anche le casse di Porsche che essendo tanta cresciuta in questi anni ha esigenze importante non più da piccola fabbrica di auto per pochi.

Stabilimenti volkswagen in germania rischio chiusura