L’industria dell’automobile è in forte sofferenza in tutto il mondo e anche in Italia le vendite ne risentono. Nonostante il governo Draghi abbia messo a disposizioni molti soldi sotto forma di incentivi. Le immatricolazioni di nuove automobili nello scorso mese di settembre nel Bel Paese hanno fatto registrare un calo del 32,73% sullo stesso mese del 2020. E’ un record negativo di non poco conto. E ciò nonostante che dal 2 agosto fossero ritornati in vigore, grazie ad un nuovo stanziamento di fondi, gli incentivi per le auto più richieste, che sono quelle con emissioni comprese tra 61 e 135 grammi di CO2 al chilometro. Il crollo di settembre era atteso per la crisi nelle forniture di microchip che ha fermato molte fabbriche e quindi ridotto la disponibilità di prodotti nelle concessionarie.
E non a caso avevamo scritto che gli incentivi sarebbero stati inutili in questo 2021 come è stato! E attenzione: dall’inchiesta congiunturale condotta dal Centro Studi Promotor a fine settembre emerge che ben il 96% dei concessionari indica bassi livelli di giacenze mentre all’inizio dell’anno la quota corrispondente era del 28%. La politica troppo italianocentrica e anche il Centro Studi Promotor si sono basata sui numeri nostrani prendendo quindi lucciole per lanterne. Ora si sta ripetendo l’errore con gli incentivi per l’usato. In settembre le vendite dell’usato sono calate del 17,07% rispetto a settembre 2020. La politica dovrebbe lavorare prima di dare soldi nostri a pioggia stabilendo con le amministrazioni locali le direttive alla libera circolazione perché siamo ancora con la macchia di leopardo dove c’è chi addirittura blocca la circolazione in base all’omologazione antinquinamento alle euro 5 e 6; poi dovrebbe anche valutare l’attuale offerta reale in quanto molti buoni usati sono andati all’estero e in Italia è rimasto il peggio. Il comparto auto in Italia si sta muovendo affinché il Governo assuma ulteriori provvedimenti utilizzando la Legge di Bilancio o anche ricorrendo alla decretazione d’urgenza per prevedere interventi a favore del settore ma fino a oggi tutti i soldi che sono arrivati dallo Stato si può dire siano stati davvero buttati al vento e con la transizione verso l’auto elettrica in corso urge un ripensamento e un ricollocamento di tutte le figure interessate per non trovarsi con un gomitolo di impossibili nodi da sciogliere. Tra le Case automobilistiche che hanno fatto peggio si è messa in evidenza Ford con un -45,10%, Volvo -43,29%, Alfa Romeo -54, Mercedes-44%; grande successo invece di Tesla con un +49,48%. Da segnalare anche gli ottimi risultati di Ferrari e Automobili Lamborghini con rispettivamente un +29,63% e un +50% ma anche i marchi coreani Hyundai e Kia che hanno segni +. Il brand che ha fatto il peggior risultato è stata Skoda con un -60%. Non si sottovaluti che queste brusche fluttuazioni mettono sotto stress la rete di vendita e denotano una forte mancanza di strategia da parte del management. Guardano al domani vicino la situazione non migliorerà quindi saranno mesi difficili e per questo le reti commerciali che saranno le più esposte dovrebbe essere tutelate e messe in protezione.