Chiude in rosso il mercato automobilistico del 2020. In dicembre sono state immatricolate 119.454 autovetture: il calo è del 14,95% confrontandolo con il mese di dicembre 2019. Nell’intero 2020 le immatricolazioni in Italia sono state appena 1.381.496, un livello da anni settanta, del secolo scorso. La contrazione sul 2019 è stata del 27,93%. Tutto ciò nonostante l’apporto del pacchetto Benamati che, per la seconda metà dell’anno, ha previsto incentivi, oltre che per le auto ad emissioni zero e a basso impatto, anche per quelle ad alimentazione tradizionale con emissioni di CO2 però non superiori a 110 gr/km. Le immatricolazioni di auto elettriche non hanno superato il 2% del totale e le ibride plug-in (cioè quelle vetture con motore termico ed elettrico servite da batteria con possibilità di ricarica attraverso presa di corrente esterna) si sono attestate all’1,7%.
Al di là della crisi, della pandemia, deve essere chiaro a tutti che uno dei punti centrali per cui non si vendono più tante auto come una volta è che la politica locale disincentiva l’uso dell’auto favorendo altre tipologie soprattutto nelle grandi città; poi il passaggio sempre più pubblicizzato all’alimentazione elettrica da parte di tante troppe Case automobilistiche mina l’interesse per le auto tradizionali a benzina e a gasolio, di fatto bloccando le vendite di quelle che loro stessi definiscono il passato perché il futuro è l’auto elettrica. Infine ed è quello più importante riguarda il continuo aumento del costo delle nuove automobili: l’acquisto dell’automobile è sempre stato quello più importante dopo l’abitazione ma i prezzi in continua crescita dovuti ai sistemi di sicurezza e pulizia sempre più sofisticati ma non solo hanno portato l’asticella ancor più in alto dove non tutti possono più arrivare. Giusto per capirci meglio: solo cinque anni fa si poteva comprare una Volkswagen Golf nuova con 17 mila euro. Oggi per avere una Golf nuova ce ne vogliono ben 26 mila! La nuova Toyota Yaris che è appena arrivata sul mercato ha un listino che parte da 17 mila euro, nel 2015 per avere una Yaris bastavano 10.950 euro! E attenzione: Ford che è sempre stata Casa automobilistica popolare e che sui prezzi ha sempre avuto una leva importante, vendeva cinque anni fa la Fiesta a 13 mila euro, ora a 17 mila, la Focus a 18.750 euro ora a 23.300 euro! Abbiamo provato a chiedere al presidente di Ford Italia Fabrizio Faltoni un commento anche perché sempre molto attento ai numeri e alle analisi di mercato ma non è arrivato. Insomma a ben vedere gli aumenti sono stati ben superiori al 20% e oltre in molti casi ma non altrettanto si può dire degli stipendi o delle entrate di chi deve o vuole acquistare una nuova auto. A fronte di ciò quindi non ci si aspetti grandi cambiamenti fin quando politica e produttori non si chiariscono le idee e continuare a dire che l’Italia ha il parco circolante vecchio, poco sicuro…non aiuta di certo a trovare la direzione per un mondo migliore per tutti. Attenzione infine che a vivere bene in pochi il rischio è che i tanti si stufino e quando ciò accade non è bella cosa per tutti.
