Il Gruppo Volkswagen da i numeri. Il Gruppo VW prevede di consegnare ai clienti circa 9 milioni di veicoli nel 2024, erano nel 2023 9,24 milioni e di realizzare ricavi di vendita per 320 miliardi di euro (2023: 322,3 miliardi di euro). In termini di risultato operativo, il Gruppo automobilistico più importante d’europa prevede di attestarsi intorno a 18 miliardi di euro (corrispondenti a un ritorno operativo sulle vendite di circa il 5,6%). Nella Divisione Automotive, il Gruppo si attende un flusso di cassa netto di circa 2 miliardi di euro, stima che tiene conto di possibili esborsi per attività di fusioni ed acquisizioni pari a circa 3,5 miliardi di euro, di cui circa 2 miliardi attribuibili al pagamento relativo alla prevista joint venture con Rivian. Nel 2024 la liquidità netta della Divisione Automotive dovrebbe attestarsi tra i 36 e i 37 miliardi di euro.
Il marchio Volkswagen ha registrato un margine operativo di appena il 2% e ciò secondo il CFO è un allarmante segnale che richiede l’urgente necessità di ridurre significativamente i costi e incrementare l'efficienza. C’è anche da segnalare un rallentamento della divisione sport luxury. E questo è un altro problema. Ma c’è anche da porre attenzione alla perdita dei volumi produttivi, oltre 200 mila veicoli. In questo contesto non facile c’è l’allarme sindacati e la chiusura di stabilimenti a partire da quello di Bruxelles dell’Audi dedicato alle elettriche sono un flop totale. E su cui anche Porsche sta cambiando strategia. Attenzione: quando le cose non vanno bene i manager operano tagli di costi. Il punto è dove vanno a tagliare. Nelle fabbriche? Nel prodotto? Questo può rivelarsi molto pericoloso. In VW sembra prevalere questa strada e i sindacati sono sul piede di guerra. Il Gruppo è sempre stato forte grazie al prodotto e all'offerta molto ampia. Ha raggiunto risultati incredibili e cambiare questo approccio può essere letale soprattutto in un momento dove la concorrenza si sta facendo sempre più aggressiva. Inoltre non c'è da sottovalutare la possibilità che alcuni marchi possano essere ceduti. Il Gruppo Volkswagen non ha mai vissuto un periodo così nero e questo è un altro punto da non sottovalutare perché può portare ad azioni poco ponderate. Infine, da segnalare che anche Toyota è in crisi per lo scandalo sulla sicurezza e un rallentamento delle vendite ma sembra riesca a reagire meglio.