Renault promette che a breve arriveranno molto auto elettriche a basso costo. Su tutte una nuova Twingo. Si parla di 20 mila euro. Comunque 10 k in più di una vetture termica di pari categoria. Molti a fronte di questo annuncio si sono infervorati ma attenzione. Negli USA più di 3000 concessionari scrivono al Presidente Biden di rivedere i piani sull’elettrificazioni, perché nessuno come loro sa cosa vuole il mercato: semplificando, l’auto elettrica non si vende e i piazzali iniziano a essere pieni perché il consumatore ha esigenze che le elettriche attuali non soddisfano. In Europa il N.1 di Renault, l’italiano Luca de Meo, appena rieletto Presidente dell’associazione Case automobilistiche Europee, l’ACEA, afferma che in Europa non si tornerà indietro e l’elettrico diventerà dominante. E non poteva dire altrimenti considerando il suo piano di ristrutturazione del Gruppo Renault con la società Ampere che spera corra come Tesla nel mondo finanziario.
A fronte di queste differenti visioni e interessi quello che è certo è che in Europa le cose non vanno bene per l’industria dell’auto, a partire dalla contrazione delle vendite di auto nuove che quest’anno si dovrebbero attestare attorno ai 10,4 milioni, con un incremento del 12% rispetto allo scorso anno ma ben lontani dai 14/15 milioni degli anni migliori e inferiori del 20% rispetto a quelli prepandemia. In più l’industria europea è in forte difficoltà anche perché sotto attacco da molti costruttori asiatici con tra l’altro difficoltà nelle vendite in quei mercati lontani una volta tanto remunerativi. In più non bisogna sottovalutare le elezioni europee del prossimo giugno con la possibile revisione sugli ambiziosi piani green legati all’elettrificazione che potrebbero essere rivisti. Nei prossimi mesi quindi si avrà sempre più strabismo perché le cose non vanno e gli interessi in gioco stanno diventando sempre più importanti su entrambe le sponde dell’Atlantico e per cercare attenzione tutti la sparano. Sui prezzi delle auto elettriche ricordiamo che tutto dipende dalle batterie. Ovvio che se si mettono accumulatori da 30 kWh si possono anche ottenere prezzi interessanti ma quanto può interessare un’auto con poco più di 100 chilometri di autonomia? Certo, per la città potrebbe essere anche sufficiente per alcuni, ma non farebbe le veci di un veicolo tutto fare e richiederebbe quindi poi anche l’affiancamento di un altro mezzo di locomozione, certamente non a vantaggio della sostenibilità perché più si produce e consuma più si intaccano le risorse già scarse di questo pianeta sempre più sfruttato.