In Italia le vendite di automobili nuove lo scorso marzo non sono andate bene. Ma nemmeno malissimo se si guarda la quota dei privati. Il mercato ha fatto registrare un calo del 9.6%. Fiat, Alfa Romeo e Maserati sono andate molto male (Fiat -21.47%, Alfa Romeo ma anche Maserati un -54%) come Jaguar e Land Rover (-47% e -44%). Più contenute invece le perdite di Volkswagen (-3.53%) Peugeot (-5.49%) e Renault (-12.23%). E’ stato invece un mese grandioso per Tesla e Dacia che hanno messo a segno rispettivamente un +249% e un +80%! Notevole pure la crescita di Seat +13.61% e Volvo +11.92%.Diversi sono i fattori che hanno influito sui risultati del mese scorso. Innanzitutto i potenziali acquirenti di auto cominciano a percepire sempre più chiaramente che il quadro economico continua a peggiorare e che il Paese sta entrando nuovamente in recessione (per la terza volta dal 2007).
A ciò si aggiunge il fatto che nel 2019 non vi sono più i superammortamenti per le auto utilizzate come beni strumentali e questo fatto penalizza gli acquisti delle aziende, mentre gli acquisti dei privati, pur essendo in discreta tenuta, continuano ad essere frenati dalla demonizzazione del diesel che a Milano è stato messo alla berlina. Un ulteriore fattore che penalizza le immatricolazioni è poi il rallentamento del ricorso alle immatricolazioni per alimentare il mercato dell’usato con chilometri zero e ciò soprattutto per alcuni marchi che stanno privilegiando i canali di vendita più remunerativi. In questo contesto si inserisce, infine, anche la vicenda degli eco-incentivi varati dal Governo che hanno destato interesse ma pur essendo in vigore dal 1° marzo, non hanno finora dato luogo ad alcuna immatricolazione perché il Governo è in forte ritardo nella messa a punto degli adempimenti burocratici necessari. Inoltre c’è il tema degli adeguamenti WLTP che ancora strascichi importanti ha. I giudizi dei concessionari raccolti con l’inchiesta congiunturale di fine marzo dal Centro Studi Promotor evidenziano che soltanto il 7% degli interpellati si attende domanda in crescita, mentre il 58% ipotizza stabilità e il 35% prevede vendite in calo. Nel settore lusso colpisce molto la crescita di Tesla dovuto anche all'arrivo della nuova Model 3 ma soprattutto perchè è passato il messaggio che sia il futuro e sia cool averla da chi tanti soldi ha. In una inchiesta fatta su 50 potenziali acquirenti di vetture di lusso nello scorso mese di gennaio, ben l'80% ha manifestato interesse per la Tesla e le elettriche in generale ma soprattutto ha attaccato marchi come Maserati che non hanno saputo secondo loro evolversi. Nell'inchiesta si chiedeva anche se sapevano la capacità delle batterie, l'autonomia minima e massima delle elettriche che gli interessavano (Tesla, Audi e-tron) e i tempi di ricarica. Il 99% non ha saputo dare risposte precise. La risposta più gettonata è stata: "...ho letto che non inquina, è il futuro. E se gli altri costruttori non hanno detto nulla contro e anzi tutti parlano di elettrico, significa che se la prendo non sbaglio." Un approccio diciamo particolare, molto legato alla comunicazione in cui molti sono oggi debolissimi, e che quel -54% di Maserati è chiaro indicatore.