Non è un momento felice per Audi. Nelle fabbriche c’è malumore e la produzione si inceppa. In questi giorni ci sono problemi di rifornimento motori e le catene di montaggio soffrono. Il sito produttivo di motori in Ungheria, a Gyor, che occupa 13 mila persone, è in sciopero. Il motivo? Richiesta aumento stipendi e non di poco, 18%! Ma c’è anche altro. Sembra che il comitato direttivo chieda ulteriori risparmi con mirati programmi di austerità per 5 miliardi. In più la Casa automobilistica tedesca dei Quattro Anelli ha una immagina offuscata dallo scandalo diesel ma anche dai risultati commerciali poiché nel 2018 ha consegnato 1,81 milioni di veicoli con una contrazione del 5.5% mentre Mercedes con 2,31 milioni ha avuto un aumento dello 0,9% e BMW con 2,13 milioni dell’1.8.
Dicono che Audi abbia pagato il prezzo della riduzione vendite per mancanza prodotti perché con i problemi sul diesel molti motoristi erano impegnati e si sono così trovati con poco personale per gestire i cicli omologativi WLTP e conseguentemente ci sono stati ritardi e mancanze sempre sui motori. Ma c’è anche chi dice che ci siano frizioni anche in virtù dei potenziali cambiamenti dovuti all’elettrificazione con prese di posizione a tutela dell’occupazione. Il centro di Gyor è un modello moderno e centrale non solo per Audi ma per tutto il Gruppo VW. E questa presa di posizione non è di poco conto. Insomma i nodi in Audi da sciogliere oggi non mancano. Attenzione quindi che alcuni modelli potrebbero subire ritardi nelle consegne.