L’Europarlamento ha comunicato di aver raggiunto un’intensa per la realizzazione delle stazioni di rifornimento sia per la mobilità elettrica sia per quella a idrogeno. In base all'intesa, le stazioni di ricarica per le auto elettriche dovranno essere installate ogni 60 chilometri entro il 2026 sui principali assi stradali indicati nelle reti prioritarie dei trasporti europee (Ten-T) mentre per i distributori di idrogeno dovranno essere ubicati ogni 200 chilometri entro 2031. L'intesa prevede che i singoli Paesi presentino piani nazionali per il raggiungimento degli obiettivi indicati ma anche la possibilità di eccezioni per i territori più svantaggiati, le isole e le strade con poco traffico.
"Le nuove regole - ha commentato il relatore dell'europarlamento, il socialista tedesco Ismail Ertug - contribuiranno alla realizzazione delle nuove infrastrutture per i carburanti alternativi senza ulteriori ritardi e garantiranno che l'utilizzo e il rifornimento delle autovetture di nuova generazione sia altrettanto semplice e conveniente come per i mezzi a benzina". L'intesa, prima di diventare definitiva, dovrà ora essere esaminata ed approvata dagli ambasciatori dei 27 e dal Consiglio nonché dalla commissione trasporti e della plenaria dell'Europarlamento. Non si è chiarito la potenza della rete elettrica e questo inciderà moltissimo sui tempi ma anche sui costi. A proposito di questi, è incredibile come ancora si insista sul fatto che sarà semplice e conveniente, dando per scontato che ci sarà una tecnologia che oggi non c’è. Ma c'è anche di più: non hanno comunicato quante colonnine ci dovranno essere, altro punto importantissimo, perché essendo i rifornimento delle auto elettriche nettamente più lunghi delle termiche, ci vorrebbero almeno il triplo degli attacchi rispetto a quello delle pompe di benzina. Ancora una volta si mette in evidenza l'assoluta mancanza di conoscienza di chi legisfera si questa temi.