Il salone di Tokyo è in pieno svolgimento. E’ uno degli eventi automobilistici più emozionanti del mondo e l'occasione principale dell'industria automobilistica giapponese di mostrare i suoi ultimi sviluppi. Toyota ha presentato un nuovo taxi alimentato a GPL con sistema ibrido elettrico che farà molto parlare. Perché questa scelta del gas potrebbe sparigliare le carte in quanto Toyota non ha scelto una soluzione elettrica come London Taxi e nemmeno ibrida benzina. L’obiettivo è quello di ottenere un taxi dal minor impatto ambientale possibile e questa scelta dice molto e anche per noi in Italia è importante, soprattutto in questo momento in cui si parla di incentivi verso vetture ecologiche e dove in molte città italiane le GPL non vengono premiate abbastanza nell’impiego urbano. Milano, ad esempio, fa pagare l’accesso al centro, cosa che non avveniva solo due anni fa.
Sotto il cofano il nuovo Taxi di Toyota cela un motore da 1,5 litri alimentato con gas liquido (LPG) e un sistema ibrido-elettrico. Grande attenzione in fase di progettazione è stata riposta alla funzionalità, con grandi finestre e un piano basso con porta scorrevole. Per non far piegare la testa quando si entra le portiere "mangiano" il tetto come su alcune hyper car. Questo dovrebbe rendere più facile l'accesso alle persone anziane, agli utenti su sedia a rotelle e a quelli con valigie. L’interno è più robusto che ben rifinito ma perché deve durare: un taxi in servizio a Tokyo ha una vita di 500 mila chilometri in cinque anni! La scelta di Toyota di prediligere l'alimentazione a GPL avrà un ruolo importante su tutto il mondo della mobilità urbana e riporta in auge un carburante che in Italia ben conosciamo, grazie ad aziende come Landi e Brc che in materia hanno grande esperienza. Ma soprattutto evidenzia ancora una volta come nel nostro Paese sul tema mobilità si sia molto avanti, perchè non bisogna dimenticare che oltre al GPL anche sul tema Diesel Common Rail tanto si è fatto e dato, seppur non completamente sfruttato. Ora non rimane che sperare che chi di dovere corra ai ripari.