Al recente salone di Francoforte si è vista la versione definitiva della Honda e, la prima city car elettrica della Casa automobilistica giapponese. Il direttore di Honda Motor Europe Italia, Simone Mattogno, ha ufficializzato i prezzi: 35.500 euro per la versione d’ingresso da 136 cavalli; 38.500 euro per l’allestimento Advance con motore da 154 cavalli. Le prime consegne inizieranno verso la tarda primavera del 2020. Il pacco batterie sia per la versione da 136 cavalli sia per quella da 154 cavalli è sempre con la stessa potenza di 35.5 kwh. L’autonomia è attorno ai 200 chilometri nelle condizioni migliori. La ricarica è possibile in corrente alternata fino 6,6 kW e in continua (disponibile nelle colonnine pubbliche) fino a 100 kW: in questo caso, in mezz’ora è possibile ricaricare fino all’80% della batteria. Ma le colonnine da 100 kw oggi sono merce più che rara.
La Honda e può essere dotata anche del sistema Honda Power Charger, una colonnina pensata per uso domestico che si può montare a parete o su piedistallo e offre un output massimo di 7,4 kW (monofase) o 22 kW (trifase). Con l’Honda Power Charger la ricarica completa può avvenire in poco più di quattro ore. Cinque porte, linea simpatica, finiture di livello, la Honda piace e molto. E’ lunga 390 centimetri e ha soluzioni interessanti come gli specchietti retrovisori e la strumentazione costituita da una serie di schermi che occupano tutta la lunghezza della plancia e consentono di monitorare le funzioni dell'impianto multimediale e i parametri di guida. Indovinati i materiali per gli interni con tessuti piacevoli e robusti. Il bagagliaio bisogna dire che non è molto capace e non piace per nulla la maniglia di apertura delle porte posteriori che obbliga a un movimento innaturale. Un altro punto discutibile è il pacco batterie: Honda ha scelto una capacità non certo importante, 35.5 kwh. Non ridicola come quella della Smart da 17,6 kWh ma nemmeno vicina a quella nuova della BMW I3 che offre 42 kwh. Mediana la Honda lo è anche nelle misure con un ingombro più corto di dieci centimetri rispetto alla i3 che in città però faranno la differenza. A domanda se considerarla per un acquisto la risposta è si per due motivi: il primo è che era da tempo che non si vedeva una nuova auto tanto ben fatta (a parte la maniglia della portiera posteriore) poi perché allo stile retrò abbina soluzioni futuriste. L'unico vero freno è insomma il prezzo che dimostra ancora una volta quanto le elettriche non siano assolutamente competitive. La Honda e costa meno della BMW i3 ma non perché oggi le batterie costano meno o perchè Honda è più brava. Anzi. Infatti non si dimentichi che la BMW I3 ha una batteria maggiore e una costruzione in composito più sofisticata. Quindi in rapporto la Honda poteva costare anche qualcosa di meno. Infine attenzione che in Italia il direttore generale Simone Mattogno a domanda su quante ne arriveranno, risponde circa 300, quindi tante non saranno.