Volvo continua a registrare record di vendite e oggi produce sia in Cina sia in Europa ma presto anche negli USA in un nuovo stabilimento, alla faccia di Ford che riteneva Volvo poco vincente. Così sono arrivati i cinesi della Geely. Era il 2010. Sette anni sono passati e da allora sono arrivati diversi nuovi modelli: dalla 90 alla 60 e presto ci sarà anche la 40. Sia nel segno della V sia in quello XC, cioè l’acronimo delle SUV by Volvo. La nuova XC60 condivide con la XC90 parte della struttura e molti motori perché la Casa svedese ha deciso di dare un giro di vite allo sviluppo di motori convenzionali aprendo all'elettrificazione e in questo taglio hanno fatto le spese i 5 cilindri e anche i 6 ma questo, seppur importante, non è fondamentale. Quello che ha colpito della nuova Volvo XC60 è la sospensione anteriore, il peso e la volumetria del bagagliaio.
Ebbene partiamo da quest’ultima, la volumetria del bagagliaio massima: la nuova XC60 pur essendo più grande offre meno capacità di carico rispetto alla precedente sviluppata sotto l’era Ford e, sempre rispetto alla precedente, la nuova pesa non poco di più. Per quanto riguarda i prezzi anche qui salto in...alto! Bastavano 44 mila euro per una XC60 190 cavalli ora ce ne vogliono 50! In poche parole se si confronta con l’Audi Q5 o la nuova BMW X3 i numeri non sono dalla parte della svedese. Per quanto riguarda poi la scelta di adottare per la XC60 una nuova sospensione anteriore, che ricorda quella dell’Alfa Romeo 156 nello schema, c’è da chiarire che bene le ha fatto come precisione e immediatezza nell’inserimento ma va anche detto che questo schema è efficace con auto leggere, non pesanti, perché facendo lavorare molto il pneumatico e permettendo velocità elevate fa pagare l’inerzia del peso, soprattutto se si affrontano una serie di curve consecutive. Pertanto se si corre si ha un effetto poco piacevole, amplificato da una gestione del cambio in posizione dynamic poco ben raccordato. Per quanto riguarda l’arredo interno piace molto ma anche qui sembra che più di qualcosa sia stata fatta più per stupire che per migliorare la funzionalità: il blocchetto d’accensione che ruota non è il massimo della comodità, il display verticale richiede tempo prima di abituarcisi, come le troppe sotto finestre realizzate per eliminare pulsanti. Attorno agli anni duemila la BMW Serie 7 disegnata da Bangle aveva portato la plancia piatta e pochi pulsanti: i tedeschi dovettero tornare indietro con il restyling del modello, perché la gente andava in confusione. Riassumendo Volvo ha preso una strada diversa dal solito che bisognerà vedere quanto piacerà, perché ha cambiato sì pelle ma soprattutto anima. E anche la nuova XC40 con motore a tre cilindri in arrivo sembra in scia a questa rivoluzione.