Chi pensa che un pneumatico valga un altro sappia che sbaglia. Ma oltre al prodotto è importante anche valutare il periodo di costruzione perché dopo un po’ di anni la gomma perde di elasticità. Quindi non bisogna guardare solo l’usura ma anche il passare del tempo. E poi non si sottovaluti che ci sono pneumatici che l’incedere del tempo lo soffrono più di altri. In questi giorni abbiamo fatto un test molto interessante con un “vecchio” Bridgestone e un “fresco” Pirelli PZero. Ebbene come rumorosità ma soprattutto come molleggio la differenza è risultata abissale. E anche come tenuta, nonostante il “vecchio” Bridgestone avesse sulle spalle poche migliaia di chilometri. La sua durezza infatti lo portava a copiare meno bene le imperfezione e quindi garantendo meno tenuta laterale ma anche offrendo una frenata meno efficace. Il “vecchio” Bridgestone era stato prodotto nel 2010, quindi aveva nove anni.
A vederlo era in condizioni impeccabili e in questi nove anni non aveva percorso più di 8 mila chilometri. Ma nonostante il basso chilometraggio non rendeva più. Quando si è passati al “fresco” Pirelli si è percepito immediatamente il cambio e ne ha tratto grande beneficio il comfort ma anche la sicurezza. Di questi tempi poi dove agli pneumatici viene demandato tantissimo (tenuta, scorrevolezza, silenziosità, assorbimento...) viene ancor più da consigliare di prestare attenzione quindi non solo all’usura ma anche alla data di produzione che ricordiamo si trova sul fianco in un circolino dove si legge settimana e ultime due cifre per l’anno. Importante è anche tenere ben in considerazione che i pneumatici premium dei marchi premium offrono davvero molto in più, quindi mai come oggi è vero il detto che più spende meno spende nelle gomme. Attenzione quindi anche perché con i cambi gomme estate e inverno i pneumatici si usurano meno ma ciò non significa che manterranno inalterate le loro doti.