Ci sono oggetti mito per correre sull’asfalto o volare sulle onde e da oggi ci sarà una Ferrari Portofino mentre da tempo c’è un Sunskeer con lo stesso nome. Erede della California T la Portofino dovrebbe pesare molto meno e quindi aver eliminato il suo tallone d’Achille. L’otto cilindri sempre turbo anch’esso è stato oggetto di migliorie e ora porta in dote quaranta cavalli in più per un totale di 600. Ha nuovi manovellismi e fluidodinamica oltre a una elettronica ancor più sofisticata. La coppia è di 760 nm sviluppata tra i 3 mila e i 5250 giri. La velocità massima dichiarata è di 325 km/h e il tempo da 0 a 100 è di 3,5 secondi. I valori di emissione co2 sono di 245 e il consumo medio di 10,5 litri ogni 100 chilometri: niente di rivoluzionario. La nuova Portofino ha differenziale elettronico, sterzo elettrico e ammortizzatori magnetici. Lo sterzo rispetto alla precedente California è stato reso più diretto, bisogna vedere se non stanno esagerando. Notevoli pure le migliorie interne.
Sul mercato arriverà nel 2018, tra pochi giorni si vedrà a Francorforte. In estrema sintesi il design esterno è migliorato davvero tanto, l’interno sembra altrettanto, per dare un giudizio se il brutto anatroccolo si è trasformato in cigno rimane però da studiarla al meglio e anche provarla perché un’auto è come una barca, si vede quanto sono valide quando vanno per strada o per mare e non quando si mostrano ai saloni o in porto! Il prezzo dovrebbe toccare i 200 mila euro. Le prestazioni rispetto alla California mostrano quindi un decimo in meno nello scatto da 0 a 100 e 9 km/h in più di velocità massima mentre per le emissioni ci sono 5 grammi in meno. Insomma è una Ferrari che va ben pesata per capire se con il cambio di nome c'è stato davvero un cambio di passo o solo un passettino in avanti che però vogliono far apparire come più grande di quello che è.