Il periodo che si sta vivendo è molto particolare perché da una parte c’è chi è proiettato sul futuro con la mobilità elettrica e la guida autonoma ma dall’altra sono sempre più quelli che pescano dal passato e rilanciano vecchi miti. In questo inizio 2018 c’è chi pensa a riproporre una Stratos moderna e chi la Pantera. Sotto vestiti iconici ci saranno però meccaniche note, di Ferrari per la prima e Lamborghini per la seconda. Nessuno scaldalo a riguardo di queste nobili basi meccaniche perché anche allora la Stratos aveva un motore Ferrari, il Dino, mentre la Pantera, un Ford. Il punto però non è dire se meglio questa o meglio quell’altra. Più importante è capire perché c’è sete di passato. Forse viene da pensare perché auto con personalità tanto distintive non se ne vedono più da parte di costruttori blasonati e ciò deve far riflettere. Di Stratos ne sono state già vendute, di Pantera ancora no, tanto che caparre sono benvenute. La Pantera dovrebbe arrivare a 322 km/h e accelerare da 0 a 100 in 3,2 secondi come la Huracan.
Dany Bahr nel 2010 presentò un piano di rilancio della Lotus costituito da 5 nuovi veicoli e inediti motori: una strategia mai realizzata per le difficoltà economiche. Oggi Lotus è passata sotto il controllo dei cinesi di Geely (proprietari anche di Volvo) dopo un lungo periodo di gestione da parte della malese Proton.