Sabato scorso 25 mila persone hanno manifestato in Germania contro l’industria dell’auto colpevole di proporre SUV che comportano più consumi ed emissioni e di fare poco per l’ambiente. Sotto attacco anche le nuove proposte elettriche per i prezzi elevati e soprattutto ancora una volta Volkswagen, rea di aver annunciato che la nuova elettrica ID.3 sarebbe costata come una Golf diesel e invece adesso che arriva sul mercato nella versione più povera con batteria da 45 kwh è stata posizionata a ben 30 mila euro che salgono a 40 mila per quella con batteria intermedia da 58 kwh! Molti manifestanti hanno anche attaccato il mercato delle auto di lusso e sportive. Anche nel passato c’era chi protestava ma erano poche centinaia. Vederne così tanti ha fatto un certo effetto e i temi hanno colpito ma anche preoccupato.
Attaccare i SUV significa togliere ossigeno all’industria automobilistica europea perché sono quei veicoli che assicurano marginalità consentendo assunzioni, tasse, sviluppo nuove tecnologie, ricerca… Attaccare le elettriche e i loro prezzi è come sparare sulla Croce Rossa. Certo, Volkswagen ha sbagliato ancora una volta avendo annunciato prezzi bassi che poi non è riuscita a mantenere, ma è da tanto non più l’auto del popolo. Il punto è che i manager dell'industria dell'auto europea in questi anni hanno goduto l'esplosione di nuovi mercato vergini dove qualsiasi cosa si faceva vendeva. Ora che c'è un po' di contrazione e che c'è contestazione non sanno bene cosa fare e dove andare.