Milano città aperta? Non nella realtà. I tempi di una Milano moderna e anticipatrice sono del passato oramai remoto. La città sta diventando sempre più chiusa, con zone ben definite ad appannaggio di pochi, e crescono le diseguaglianze. Tra centro e aree limitrofe c’è una differenza abissale. Anche come sicurezza. Milano è una delle metropoli che più sta spingendo per permettere l’uso dell’automobile solo a persone dal reddito elevato. Sia per l’aumento del ticket d’ingresso nell’area più centrale, l’Area C, passato da 5 a 7,5 euro sia ora con l’intenzione di elevarlo a 10 euro; ma anche per l’area B molto estesa che ha limitato l’utilizzo di tantissime automobili, fino all’Euro 5! Inoltre, sempre a favore dei più abbienti, Milano non fa distinzione tra chi gira con supercar da 400 grammi di Co2 di emissione a chilometro rispetto a chi fa uso di veicoli da 100 grammi. Il Comune di Milano sembra davvero incarnare Maria Antonietta: “Non hanno da mangiare? Dategli le brioches!”.
Milano tra l'altro è sempre meno sicura. Gli uffici sono in centro. C'è chi finisce tardi di lavorare. E per tornare a casa dal centro vede aumentare i rischi perché le nuove metropolitane sono tutte automatizzate con stazioni in balia di scapestrati, ad essere gentili. La società è cambiata e ci vorrebbe più attenzione anche su questo. Sono sempre più i single. In questa incredibile situazione si levano però, finalmente, anche voci importanti che prendono posizioni più liberali che meritano attenzione. Anche perché ci sono strane idee per limitare ancor più la mobilità individuale a Milano. “Prosegue imperterrita – afferma Simonpaolo Buongiardino, vicepresidente Confcommercio Milano e presidente Assomobilità - la battaglia del Comune di Milano contro la mobilità privata, mentre intanto cala lo sharing auto e scooter ed aumenta la pericolosità dei monopattini. Ora si vuole far pagare l’ingresso in Area C anche il sabato e la domenica o, in subordine aumentare il ticket d’ingresso dai 7,50€ (appena innalzato) ai 10€, facendo salvi naturalmente i residenti, più ricchi, che rappresentano anche il bacino elettorale più forte di questa Amministrazione. Mentre il piano parcheggi, che è la vera soluzione viene da anni rinviato. Abbiamo più volte sottolineato come la riduzione degli ingressi in Area B e C si ottenga con l’offerta di soluzioni alternative e non con il deterrente della penalizzazione economica a danno soprattutto dei meno abbienti che dovrebbero avere maggiore tutela, invece, proprio da questa Amministrazione comunale. La strada più volte invocata è quella strutturale, che passa attraverso una maggiore integrazione del trasporto pubblico locale dell’Area Metropolitana, mai stato nelle priorità di questa Amministrazione, e solo ora in fase di miglioramento con il prolungamento della M4. Poi uno sviluppo dimensionale significativo e il miglioramento di servizio dei parcheggi di interscambio auto/metro e, finalmente, un vero piano parcheggi coraggioso. Certamente vi è una via facile e redditizia- la penalizzazione economica - ed una più impegnativa, ma vincente: la strutturazione. Ancora una volta si sta scegliendo la prima”. Milano dall’introduzione del ticket per l’area C è diventata una città meno libera. Le aree verdi sono sempre peggio mantenute e con il tema di preservare la biodiversità si sono anche qui prese strade molto discutibili. I tempi di percorrenza sono diventati più lunghi perché hanno ridotto le carreggiate e ciò comporta più emissioni. Milano, da città semi aperta, sta diventando sempre più chiusa. Ci vuole un cambio di passo a favore di sicurezza e inclusione. Bisogna che si riaffaccino i cuori generosi dei milanesi. A fine settembre ci sarà la Green Week sostenuta dal Comune per disseminare la cultura verde; ci vorrebbe però anche una mobility week per far cultura su chi e come inquina ma soprattutto quali sono i mezzi e i comportamenti virtuosi. Dovrebbe coinvolgere i circa 100 mila residenti del Municipio 1, quello del centro, ma soprattutto anche i residenti degli altri 9 municipi da oltre 1,3 milioni di cittadini cercando di far comprendere quali siano le scelte utili da farsi. Magari arrivando anche a firmare una petizione a favore di mobilità, inclusione e sicurezza per la città di Milano e tutti i suoi cittadini.