A Milano la mobilità certa non è solo per i benestanti ma anche per chi impatta di più e non di meno! Con l’accensione delle telecamere per l’Area B, un'area vastissima della città, tantissimi automobilisti non possono più entrare perché anche con una euro 5 si viene multati. Peccato che l’impatto di una Euro 5 diesel, a cui è stata vietata la circolazione in Area B, sia sensibilmente minore di una Euro 6 benzina che viene lasciata libera di “pascolare” e che questo valore sia anche di tre volte superiore su diversi modelli che si vedono sfrecciare nel triangolo della moda. Ricordiamoli questi valori: 100 contro 300 e anche 400 g/km di Co2. Il sindaco meneghino che si professa ambientalista non si capisce come possa accettare una situazione del genere continuando tra l'altro a favorire veicoli fortemente energivori e complessi nella costruzione che quindi hanno impatto sensibilmente maggiore. Tra l'altro sempre favorendo la mobilità elettrica in un momento in cui l'Italia è dovuta tornare al carbone!
L’intenzione di voler ridurre il numero di auto circolanti in città sicuramente ha annebbiato la vista vien da dire, e anche vien da aggiungere che ci vorrebbe davvero un po’ più di attenzione, conoscenza e coscienza quando si va a minare la mobilità dei più e di quelli che oggi sono i più deboli e a cui nessuno sembra preoccuparsi. E’ infatti assurda anche la normativa che prevede che chi faccia un contratto per cambiare auto possa accedere alla città fin quando non gli arriva il nuovo modello; tra l'altro per molti dai costi d'utilizzo superiori. Insomma, Milano è sempre più città dove chi gira con vetture esagerate nella potenza e nel prezzo ha libera circolazione e non paga il bollo mentre chi utilizza auto poco potenti e anche poco impattanti viene messo alla berlina. Ascoltando alcuni cittadini emerge chiaramente la distanza siderale con il vertice di Palazzo Marino quasi quanto quello tra Maria Antonietta e i parigini quando arrivà a rispondere a chi gli chiedeva pane: “Non hanno da mangiare? Dategli le brioches…” con tutti i relativi rischi connessi. A chi è distante anni luce dal mondo reale molti chiedono una deroga visti tra l’altro i tempi difficili e le scelte energetiche obbligate, se non un progetto migliore basato su valori equi per tutti e contestualizzato ai tempi. Tra l’altro molto facile da farsi anche in virtù del crescente smart working che cambierà il modo di vivere e muoversi a cui la politica non ha ancora dato debita attenzione, sempre in tema di mobilità. Infine, incredibile anche il fatto che le telecamere siano state posizionate prima dell'ingresso ai centri di smistamento con mezzi pubblici così da impedire l'accesso. Altro fatto indicativo di poca attenzione.