Sembrava un’impresa quasi impossibile, eppure ce l’ha fatta: Michael Lohscheller, 50 anni compiuti il 12 novembre scorso, dal 1 luglio del 2017 alla testa della Casa automobilistica Opel, confluita proprio in quella data nel gruppo francese PSA, dopo 18 anni di “rosso” costante sotto la General Motors, è riuscito a riportare la casa di Rüsselsheim in attivo. E non solo. Lohscheller, un passato di manager presso Daimler, Mitsubishi e Volkswagen, una lunga esperienza americana, sposato, due figli adolescenti, nel tempo libero appassionato maratoneta – ha completato ben 100 volte la classica distanza - è dallo scorso settembre anche il primo tedesco ad essere entrato nel quadrumvirato alla testa del gruppo PSA. A pochi giorni dal lancio della nuova Opel Corsa, vettura fondamentale per il costruttore, Lohscheller traccia un suo bilancio, non soltanto in termini economici, con uno sguardo ben preciso verso il futuro, prossimo e meno vicino. E con una ferma, importante, premessa: “Opel resterà tedesca”.
Lei è il primo capo della Opel che è riuscito a riportare dopo tanto tempo l’azienda a fare profitti. Quali sono le ragioni di questo successo? "Abbiamo un buon programma – si chiama PACE! – e funziona. Il primo programma della Opel nei trascorsi 20 anni. La miglior riprova sono i nostri risultati finanziari. Nel 2018 abbiamo registrato un risultato operativo record di 860 milioni di Euro, che nel primo semestre del 2019 è stato addirittura migliorato con circa 700 milioni di Euro. Con PACE! Opel diventerà stabilmente redditizia, elettrica e globale. Con PACE! ci siamo posizionati in modo completamente nuovo e agito sulle leve giuste. Abbiamo accresciuto in modo significativo la competitività dell’azienda in ogni settore. Abbiamo diminuito nettamente i costi, ridotto le complessità nella produzione e implementato l’efficienza. Oltre a ciò abbiamo aumentato la redditività per veicolo prodotto. I nostri clienti comprano nuovamente vetture Opel meglio dotate e più grandi. Anche questa è una conferma della aumentata forza della nostra marca sul mercato". Qual è il suo bilancio dopo la fusione con il Gruppo PSA? "L’appartenenza al Gruppo PSA ha restituito a Opel nuovamente una prospettiva di futuro. L’elettrificazione conseguente del nostro portafoglio-prodotti, che è anche la premessa per il raggiungimento dei traguardi quanto ad emissioni di CO2 negli anni a venire, con il vecchio proprietario (General Motors ndr) non sarebbe stata pensabile in questo modo. L’anno prossimo avremo già in offerta quattro veicoli elettrificati, tra i quali la nuova Corsa-e, nonché la Grandland X ibrida. Nel 2021 i veicoli i saranno otto e già nel 2024 offriremo ogni modello, senza eccezioni, anche nella versione elettrificata. Questo grazie alle efficienti e flessibili piattaforme Multi-Energy della nostra casa madre". Quali sono le differenze con l’era General Motors? Naturalmente in positivo, ma anche in negativo? "Oggi abbiamo molte più libertà, per esempio nel design. E finalmente possiamo fare della Opel una marca globale, come ad esempio dimostra il nostro ritorno in Russia". Come funziona l’integrazione tra le piattaforme dei modelli Opel e PSA e secondo quali linee guida sarà proseguita in futuro? "Nel 2024 tutti i nostri modelli si dovranno basare sulle piattaforme del Gruppo PSA. Di fronte a questo obiettivo siamo assolutamente nel rispetto delle tempistiche. Le flessibili ed efficienti piattaforme Multi Energy ci permettono, come ho già detto, progressi veloci nell’elettrificazione. Poiché sulla stessa linea vengono prodotte auto a benzina, diesel, così come elettriche ed ibride, con queste piattaforme siamo in condizione di reagire in modo flessibile alla domanda dei clienti. Questo per noi è un enorme vantaggio. La Opel Corsa, appena arrivata sul mercato, è certamente un vostro cavallo di battaglia". Quanti altri modelli seguiranno nel breve e medio termine e con quali ambizioni dei loro rispettivi segmenti? La nostra offensiva sul piano dei modelli prosegue. Soltanto nell’anno venturo ne presenteremo altri tre nuovi. Tra questi anche l’erede dell’amato SUV Mokka X. E anche nel 2021 accelereremo ulteriormente e si aggiungeranno due ulteriori importanti modelli, uno dei quali sarà la prossima generazione della bestseller Astra. In tutto ciò resterà ancora centrale anche l’elettrificazione: come detto, già nel 2024 tutti i nostri modelli avranno in offerta anche una variante elettrificata. L'Opel Corsa completamente elettrica cosa avrà in più, di diverso e di meglio rispetto alla concorrenza? "La nuova Corsa è una auto molto elegante, leggera e sicura. Ed è una vettura elettrica adatta alle masse, con un prezzo di entrata di circa 29.900 euro, con costi generali assai competitivi ed una autonomia esclusivamente elettrica fino a 330 km (WLTP). Pertanto la Corsa-e- rappresenta una bella offerta per clienti privati e anche per quelli che hanno in uso auto aziendali. Inoltre la Corsa offre un gran piacere nella guida. A ciò contribuiscono 136 CV di potenza e una coppia massima da fermo di 260 Newtonmetri. Risposta immediata, agilità e dinamica sono tra le sue eccezionali peculiarità. In 2,8 secondi da fermo ai 50 km/h: è un livello da vettura sportiva. Inoltre la nuova generazione Corsa offre sistemi di sicurezza che sono assolutamente da leader nel segmento delle piccole vetture. Riassumendo: la nuova Corsa è accessibile, leggera, dinamica, è bella e arriva con high-tech quali i fari Intellilix-LED-Matrix che in questa classe di vetture non hanno uguali". Secondo lei, quando e grazie a quali presupposti, l’auto elettrica si stabilizzerà davvero sui mercati europei? "Siamo fermamente convinti che la mobilità elettrica si affermerà. Perché le auto elettriche sono assolutamente necessarie per poter raggiungere gli ambiziosi futuri traguardi quanto ad emissioni di CO2. Per questo abbiamo un progetto ben chiaro per l’elettrificazione del nostro portafoglio. Quanto velocemente avverrà quest’affermazione è difficile da pronosticare. Ma con la nostra strategia di piattaforme flessibili ci sentiamo molto ben preparati al riguardo". Ed il Diesel? Opel ci creda ancora? "Il Diesel emette meno CO2 dei veicoli con motore a benzina. Per questo il Diesel anche in futuro giocherà un importante ruolo per il raggiungimento dei traguardi di CO2 nell’UE. E per questo offriamo anche nella nostra nuova corsa un efficiente motore Diesel". È stata annunciata la Fusione tra PSA e FCA. Come vede questa prospettiva? "Con la fusione di entrambi i gruppi PSA e FCA e 8,7 milioni di veicoli venduti ci sarà il quarto produttore mondiale di automobili quanto a produzione annua. Il fatturato congiunto si attesterebbe sui 170 milioni di Euro circa ed il risultante risultato operativo sopra gli 11 miliardi di Euro (sulla base dei risultati 2019 senza Magneti Marelli e Faurecia). La fusione genererà un leader del settore che avrà le dimensioni, le capacità e le risorse per sfruttare con successo le occasioni e dominare con efficienza le sfide della nuova era della mobilità. In un contesto di tale rapido cambiamento, con nuove sfide quanto a mobilità interconnessa, elettrificata, condivisa e autonoma, un costruttore unificato di tali dimensioni sfrutterebbe il suo forte posizionamento globale quanto sviluppo e ricerca e la sua forte rete per favorire innovazione e affrontare queste sfide velocemente e con un efficiente impegno di capitale". Gli “Opelaner”, come in Germania vengono chiamati i dipendenti Opel, forse non hanno un ricordo molto positivo della non troppo lontana nel tempo collaborazione con la Fiat. In quanto sarà diversa questa fusione? Per noi stanno chiaramente in primo luogo le possibilità che una fusione porterebbero con sé". Marco Degl’Innocenti