MOTUS-E è la prima associazione in Italia costituita da operatori industriali, filiera automotive, mondo accademico e movimenti di opinione per fare sistema e accelerare il cambiamento verso la mobilità elettrica. Questa associazione spinge fortemente sul tema elettrificazione auspicando contributi statali affinche si velocizzi il cambiamento. “Siamo lieti del via libera al Dpcm per vivacizzare il mercato delle auto elettriche. Negli scorsi mesi abbiamo chiesto più volte un intervento del Governo in questo senso, collaborando attivamente con le Istituzioni”. A dirlo è Francesco Naso, Segretario generale di Motus-E. “Siamo convinti che gli incentivi per la realizzazione di punti di ricarica privata, che arrivano fino ad 8.000 euro in caso di colonnine a servizio di più condomini, possano contribuire fortemente a migliorare l'esperienza degli utenti”, aggiunge Naso, che continua: “Per quanto riguarda le modifiche all'Ecobonus, stupisce che non sia stato rivisto il tetto massimo di acquisto per la classe di auto con emissioni comprese tra 0-20 gr/CO2, attualmente fissato a 35.000 euro più iva e più basso di quello previsto per le plug-in.
Sarebbe il caso di innalzarlo almeno alla stessa soglia prevista per queste ultime che ricadono nella fascia 21-60 gr/CO2. In questo modo rientrerebbero numerosi modelli di auto elettriche in grado di ricaricare ad alta potenza, sfruttando così l'importante manovra prevista dal PNRR di installazione di infrastrutture di ricarica ad alta potenza su strade urbane ed extraurbane. Per altro, seppure l'apertura dell'Ecobonus a persone giuridiche che impiegano i veicoli acquistati in attività di autonoleggio con finalità commerciali è una buona notizia per il mercato, riteniamo, che non sia giusto destinare a questi soggetti, che non rottamano mai, la metà del contributo minimo, cioè quello previsto senza rottamare nulla e che a questi sia destinato solo il 5% dei fondi, circa 11 milioni.
Se dobbiamo aprire ai noleggi facciamolo per bene, perché il momento di incertezza che il nostro Paese vive sta contraendo le intenzioni di acquisto dei privati. Sono le imprese che possono fare la differenza nel mercato. Confidiamo che il nuovo Governo modifichi le politiche di supporto alzando il prezzo massimo e estendendo alle flotte aziendali a noleggio senza limiti sui fondi disponibili per il 2023 e il 2024", conclude il Segretario di Motus-E. Al di là di come la si pensi sulla elettrificazione, su quanto sia effettivamente sostenibile, il punto su cui si vuole aprire una riflessione è perché questo comparto continui a chiedere incentivi. Nella storia della mobilità mai nessuna tecnologia ha usufruito di incentivazioni statali tanto rilevanti quanto quelle ottenute dalla mobilità elettrificata (bonus d’acquisto regionali e statali, azzeramento tasse, libera cirolazione in città, parcheggi gratuiti, incentivi per colonnine…). Soldi che non bisogna mai dimenticare sono della collettività e che come tali poi si riversano sulle singole tasche di tutti.
Una sana economica dovrebbe vivere di forze proprie. Il motivo per cui si deve ricorrere a contributi porta a pensare davvero che il business non regga e tra l’altro un fattore rilevante è che questi soldi per lo più non rientrano nell’area italiana ed europea ma bensì asiatica, noto che le batterie arrivano tutte da lontano e sono tra le parti più costose. L’Italia ha un debito elevatissimo e oramai si rende davvero necessaria una rendicontazione più attenta delle spese anche quelle che incentivano business su cui non vi sono garanzie di buon ritorno. Se si osserva oggi la produzione automobilistica italiana i numeri sono davvero ridotti e anche per quella europea non è un momento di certo felice. Fino a dieci anni fa l’industria europea era una leader mondiale incontrastata con i motori termici, oggi non è più così. Il più grande Gruppo automobilistico europeo Volkswagen ha più di qualche acciacco e la quotazione recente in borsa di Porsche, in un momento non certo positivo per capitalizzare al meglio, ne è dimostrazione concreta. Continuare a finanziare con soldi pubblici un business che non poggia su solide basi e contribuisce a minare quello che ha fatto grande l’industria europea dell’auto a favore di quella asiatica, deve davvero riflettere e impone a tutti il ritorno di una etica e una morale il più elevata possibile per una società davvero migliore per tutti e non per pochi. MOTUS-E continua a chiedere e sarebbe auspicabile leggere anche cosa da e cosa offre e come prevede che la filiera possa portare vantaggi. Sarebbe anche poi positivo che lottasse affinchè chi gira con auto da oltre 600 cavalli e prezzi ben oltre i 100 mila euro con sistema elettricato base pagasse il bollo per una società più equa e giusta. Insomma, finchè non c’è un cambio di passo si ritiene che un bel Disapproved se lo meriti.