Dito sul pulsante rosso sotto la razza destra del volante dell'Audi TT RS. Un rombo secco e deciso giunge ai padiglioni auricolari. Modalità manuale, drive select sulla taratura più sportiva e via. Si va a zonzo per un cinquantina di chilometri fin quando si raggiunge un percorso un po’ più guidato. Due inserimenti, decisi, due frenate decise, due affondi: non è male. Si decide allora di chiedere di più. La curva arriva incontro molto rapidamente. Il piede picchia duro sul freno e la mano tira la paletta dietro il volante: quarta, terza, seconda. Si imposta l’inserimento e un attimo prima di vedere l’uscita della curva il piede destro ha già buttato giù tutto il pedale dell’acceleratore. C’è tanto peso davanti, c’è sempre tanto sottosterzo ma avendo anticipato e lasciato margine il piede può stare giù. Ma… rimangono pochi giri motore, quindi dentro la terza maria. E’ lunga, troppo! La seconda è troppo corta, la terza è troppo lunga: ma cosa succede???? C’è un salto di regime importante e su un percorso ricco di curve si va in…sofferenza.
Ma come hanno fatto a scegliere una rapportatura del cambio così? Da guidare nel misto stretto la TT RS è una sofferenza perché non si trova mai la marcia giusta. In più sempre la nuova TT RS con 400 cavalli ha un assetto che in dynamic è duro come il cemento e quindi se la strada non è tirata come un tappetto da biliardo si salta come canguri. Il cinque cilindri rivisto è un gran motore, ma anche qui attenzione: ha curva piatta e la spinta non è crescente con i giri, si arriva a 7 mila in poco tempo ma manca di entusiasmo. Quindi poco emoziona. Compatta, bassa, molto reattiva, la TT RS è un’auto che più su impegna e meno piace. Mettere un’Audi RS nella sezione Disapproved a molti potrebbe sembrare un’eresia. Invece c’è più di un motivo. Ricapitoliamo: il primo motivo riguarda i rapporti del cambio: troppo corti i primi, troppo lunghi quelli che seguono, con un salto tra i due di oltre 1500 giri.
Il risultato è che quando si viaggia sulle strade di montagna si sente netta la mancanza di una marcia! Il secondo motivo per cui l’Audi TTRS viene messa in Disapproved si deve all’assetto: troppo duro per la strada quando si sceglie quello sportivo. Se volevano battere i canguri in Audi ci sono riusciti. Se l’asfalto non un tappeto da biliardo si saltella come se si stesse ballando la tarantella. E quando si va veloci non è il massimo perché se non c’è contatto con il terreno non è cosa buona. Terzo motivo per cui la RS finisce a pieno titolo nella sezione Disapproved è nelle scelta di farle calzare penumatici esagerati che tengono, tengono e tengono sempre tanto, ma che quando…mollano, mollano proprio, nel senso che non permettono tante manovre correttive. Quindi se si sbaglia, il conto può essere davvero salato. Alla fine dell’Audi TT RS viene da dire è meglio starci alla larga perché poco divertente nel misto stretto, sempre troppo reattiva e anche scomoda.
Inoltre con la scelta di accorpare comandi sul volante e sul display si fatica anche solo a interagire sulla radio! E diaboliche sono pure le bocchette dell’aria belle da vedere ma non certo funzionali anche perché grandi come cannoni e averne davanti non è mai cosa piacevole. Auto estrema in tutti i sensi, la TTRS proprio non è piaciuta, nonostante il cinque cilindri di 2,5 litri da 400 cavalli su cui però anche qui c’è da dire. La coppia di 480 nm già disponibile a 1700 giri e piatta fino a 5850 giri comporta una spinta più costante che entusiasmante che su una berlinetta come la TT poco si addice. Si apprezza su una RS3 ad esempio ma non su una TT. Il nuovo cinque cilindri ha goduto di un basamento in alluminio più leggero di 18 kg e assieme ad altre meraviglie nel suo complesso ha guadagnato ben 26 kg. Da 0 a 100 la TTRS impiega così solo 3,7 secondi, un tempo notevolissimo ma che non dice tutto e soprattutto non compensa le scelte su rapporti cambio, assetto e gomme. A proposito di gomme: si può scegliere tra le 245/35 R19 o le 255/30 ZR20: se siete masochisti queste ultime fanno per voi.