Costa 1.7 milioni di euro. Non ha il tetto. Non ha il parabrezza fisso. Non ha… l’aria condizionata, ma non è per questo che viene messa nella sezione Disapproved l’ultima creatura di Mclaren, la Elva. Viene messa nella sezione Disapproved perché non vale quello che costa, ma non solo. Andiamo con ordine. Per averla bisogna alleggerire il conto corrente di 1.7 milioni di euro. Davvero tanto, troppo per una 8 cilindri, tra l’altro con il solito cambio a 7 marce. Con 155 mila euro ricordiamo che si può avere un’auto simile, più leggera e non tanto meno prestazionale, la Dallara. Certo, la Mclaren ha più del doppio della potenza, 825 cavalli contro i 400 cavalli della Dallara-Ford ma proprio in virtù di peso, aerodinamica, costruzione, le differenze prestazionali non sono mica tanto lontane! La Dallara accelera da 0 a 100 in 3.25 secondi, la Mclaren Elva sta sotto i 3… ma richiede anche 1.5 milioni di euro in più!
Poi non dimentichiamoci che questa Mclaren fa il verso alla Ferrari SP1-2 che, però, ha un motore decisamente più esclusivo a 12 cilindri che porta in alta quota: 8500 (giri)! La Mclaren sta ben più in basso. Ancora in tema di esclusività: Mclaren annuncia che ne verranno prodotte ben 400, almeno il doppio delle Ferrari, sempre barchetta. Ma, attenzione, Mclaren all’esclusività sembra tenerci e cosa propone? Come optional si possono avere inserti in oro 24 k!!! Ma forse stanno meglio su una Rolls che su una sportiva! Certo, nel passato c’erano gli sceicchi che prendevano le Ferrari e le facevano addobbare con inserti anche in oro…ma non erano degli esempi. E avevano anche un minimo di decoro nel non metterli sulle supersportive.
Solo pensare a mettere oro 24k su una barchetta è da far chiamare quelli che mettono le camice bianche ma quelle che si legano dietro!!! E sull’interno: parliamo del tablet tipo iPad sulla plancia? Basta! L’iPad non è stato un successo, non è nulla di speciale. In auto porta a distrazioni ma soprattutto non è gestibile senza distogliere lo sguardo dalla strada. E poi uno schermo così l’ha anche la Clio. E cosa dire dei tre pulsanti marcia avanti, indietro e retro troppo simili a quelli in uso sulla Renault Zoe? E ancora: il pulsante per staccare il controllo di stabilità messo a fianco del cruscotto cosa significa? Si metta un pulsante che da’ boost, siamo su un’auto che costa come un aereo! Non si pretende un reattore ma qualcosa di simile si.
Tornando alla vettura e alla meccanica, colpisce che il powertrain sia sempre il solito V8 senza alcuna innovazione, nemmeno un kers! Le barchette Mclaren da Can Am negli anni settanta erano le più potenti. Chi scrive ha avuto la fortuna di guidarne una. Erano imbarazzanti per la potenza: l’acceleratore si poteva premere solo dai 200 km/h in su e con le ruote dritte e ben calde. Quest’ultima nata, la Mclaren Elva che pretende di fare il verso alle sue antenate è un insulto in tutto. E’ la dimostrazione che non c’è più tecnica, non c’è evoluzione, non c’è voglia di confrontarsi e di mettersi in gioco. E forse fatto più grave non c’è innovazione che fa rima con rivoluzione. Infine un cenno storico. Il nome deriva dalla frase francese "ella va", che significa io vado. Venne elaborata da un costruttore di vetture da corsa, la Elva Cars. L'azienda fu ceduta alla Trojan agli inizi dei sessanta. La neonata Mclaren con il suo fondatore Bruce nel 1965 si appoggiò alla Elva per produrre una piccola serie di barchette. Infine una ultima curiosità: Mclaren non ha ancora comunicato il peso esatto. Però dovrebbe essere abbastanza contenuto perché l'auto è stata scarnificata. Considerando poi che non ha un V12, peserà meno della Ferrari Sp. A questo punto se si pagasse a peso potrebbe diventare l'auto che al kg più si fa pagare. E anche su questo si deve riflettere.