Non ha la funzione one pedal che permette di ridurre velocità senza intervenire sul pedale del freno ma soprattutto permette di recuperare un po’ più di energia cinetica. Ha forme e altezze da SUV ma per il momento è solo a trazione posteriore. Costa quasi 60 mila euro e in autostrada ogni 300 chilometri bisogna fermarsi per ricaricarla e non in tempi brevi perché ha un sistema non certo dei più moderni, al massimo accetta 125 kWh quando ci sono altre elettriche che arrivano a 220 kWh (Hyundai). I 1000 metri partendo da fermo richiedono più di 30 secondi che per un’auto da oltre 200 cavalli non fanno gridare al miracolo, perché l’auto pesa tantissimo, oltre 2100 kg. E dopo quattro prove consecutive i tempi si allungano e non di poco. Giusto per avere un metro di paragone: la Mercedes diesel 2 litri nella stessa prova le rifila 2 secondi tra l’altro con 15 cavalli in meno! Sempre a proposito di prestazioni: più di 160 km/h non fa! C’è da aggiungere pure che dentro la ID4 è poverissima, per stivare i cavi della ricarica hanno messo un sottofondo inaccessibile quando si viaggia carichi di valigie...
E ancora: è alta e ha una sezione frontale importante che divora energia (oltre 22 kWh in autostrada). E poi è sì silenziosa ma fin quando si va piano. I sedili? Morbidi, ma cosa dire dell’impianto di climatizzazione poverissimo? O dei tasti di comando che rispondono in ritardo? Alla guida la ID4 non piace per lo sterzo, i trasferimenti di carico al terzo cambio repentino di direzione, i freni. L’impianto frenante ancora con due tamburi dietro è inaccettabile! Provata su un percorso misto nella prima curva si lotta con lo sterzo che richiede continue minime correzioni fin quando l’auto non trova l’appoggio, poi nella seconda curva si ripete il lavorio sul volante e nella terza si entra…"ritardati" perché la massa elevata e il passo non certo lungo presentano il conto. Insomma, la ID4 con batteria da 77 kWh e motore elettrico da 204 cavalli a trazione posteriore dal costo di 59.100 euro è Disapproved. La Volkswagen ID4 ha lo stesso passo della ID3 (276 cm) ma con una maggior lunghezza (458 cm contro i 426 di ID.3), ha dimensioni strutturali della Tiguan ma pesando tanto di più qualcosa di meglio si doveva fare. Certo, per chi sale e fa il giretto dell'isolato con la solita acceleratina colpisce, ma poi...
Come tutte le elettriche anche la ID4 ha una coppia immediata che si traduce in una spinta decisa alle basse velocità ma poi sopra i 100 viene meno e sulla ID4 ciò è ancora più evidente per via del peso e della sezione maestra. Inoltre l’elettronica di protezione delle batterie quando si insiste sul pedale dell’acceleratore interviene limitando la potenza, quindi non si hanno sempre tutti i cavalli dichiarati, ma questo è fatto comune a tutte le auto elettriche. E questo quando ad esempio si è in fase di sorpasso ripetuta non è positivo. Gli unici suoi veri punti a favore sono la taratura delle sospensioni che riescono a filtrare bene le asperità invitando a una guida posata e tranquilla e il raggio di sterzo che assicura tanta maneggevolezza in città. Insomma, la sua destinazione migliore è quella di auto per portare i figli a scuola per chi abita nelle grandi città e se la può permettere. Sinceramente un po’ poco per un’auto che ha tutt’altre velleità.
Infine ultime note: se andate in concessionaria a vederla, aprite il cassetto portaoggetti fronte passeggero: è in plastica dura e pura, non è illuminato, non è refrigerato. Per un'auto da 60 mila euro... Occhio anche alla visibilità posteriore, è vero che ci sono telecamere a 360° ma il lunotto alto e piccolo... Ottimi invece i fari a Led con tecnologia matrix, il non plus ultra. Questo l'unico dettaglio vero da vera Volkswagen. Di ieri, quando la prima Casa automobilistica europea faceva auto che non avevano rivali.