Chiariamo subito perché la nuova Renault Clio è entrata con merito nell’area Disapproved: perché è un’auto dai forti chiari e scuri che messi sulla bilancia non l’hanno portata nell’area Approved! Il prezzo alto (il listino parte da 15.200 eurol!) ha pesato molto. 15 mila euro per una segmento B seppur cresciuta nelle dimensioni e nei contenuti sono davvero tanti. E’ vero che poi Renault taglia i listini in modo pesante, ma fin quando non si avrà un’idea di quanto…pagarla così è strapagarla. C’è poi da discutere sulla decisione di Renault di non arrivare subito sul mercato con una versione ibrida (arriverà solo nel 2020). Ma anche la decisione di farla tanto più larga, più pesante e sempre più dotata. Inoltre più la si studia e più si percepisce come Renault e altri costruttori di questi tempi vivano con due anime in fortissima contrapposizione, una ancorata ai fondamentali e l’altra all’innovare a tutti i costi, che stridono. Ma andiamo con ordine. Al primo colpo d’occhio la nuova Renault Clio appare più una evoluzione che una rivoluzione. O meglio: passa inosservata.
Ma attenzione è molto più larga, ben 7 centimetri rispetto al modello che va in pensione presentato nel 2012 e ristilizzato nel 2016. Ed è pure 3 centimetri più bassa. La morale è che ha una sezione frontale più imponente che obbliga a spostare più aria e quindi a consumare più energia. La nuova Clio quinta generazione ha però un pianale di nuova concezione e per la prima volta si propone anche in versioni ibrida. L’ibrida però si vedrà solo nel 2020 e avrà un pacchetto batterie molto piccolo che garantirà solo 3 km di autonomia elettrica e verrà posizionato sotto le sedute posteriori. Quindi a settembre quando inizieranno le vendite ci sarà solo benzina e diesel con il mille benzina da 100 cavalli e 130 cavalli e i diesel da 85 e 115 cavalli, poi ci saranno anche le entry level da 65 e 72 cavalli a benzina senza turbo. La 65, 75 e 100 cavalli hanno cambio manuale a cinque rapporti. Un decisione questa per contenere i prezzi ma che presentano il conto alla voce consumi autostradali.
In soccorso però c’è un pianale carenato e un coefficiente di penetrazione dell'aria (SCx) a 0,640, il migliore della categoria. Sempre a riguardo dei consumi sono stati ottimizzati i cuscinetti per renderla più scorrevole. Un lavoro specifico è stato realizzato anche sull'acustica, per limitare la rumorosità. L'intera struttura del veicolo è stata rivisitata, sia rinnovando i materiali per un maggiore isolamento e insonorizzazione, sia rinforzando alcune parti, ad esempio l'uso dell'alluminio per i bracci dell’incastellatura sull’avantreno. Sospensioni e ammortizzatori hanno beneficiato di particolare attenzione per migliorare il comfort di guida filtrando meglio le asperità della strada. Nella stessa ottica, il parabrezza è stato appositamente trattato, con l'aggiunta di un film acustico su tutte le versioni, per ridurre la rumorosità dell'aria e del motore. Infine, portiere e finestrini di Nuova CLIO sono dotati di un sistema a doppia tenuta per diminuire ulteriormente la rumorosità aerodinamica.
Tutte queste misure consentono a Nuova Renault Clio di ridurre il livello sonoro dell'abitacolo di 2 dB tra 0 e 130 km/h. La nuova Clio atto V le sue forme le deve al designer Laurens van den Acker che tante Renault ha disegnato ma su questa sembra che la vene creativa si sia esaurita. Il nuovo frontale ricorda quello della sorella maggiore Mégane e seppur il coperchio del cofano dove viene alloggiato il motore sia anche sagomato non impatta; i fari dalla forma rettangolare con la “C” delle luci diurne a led di serie invece si. Banale è pure il posteriore, da giapponesina con lunotto alto e stretto che tra l’altro mina la visibilità e obbliga alla telecamera facendo quindi lievitare i costi. La nuova Renault Clio è disponibile solo con carrozzeria cinque porte e quelle posteriori hanno sempre la maniglia di apertura alta e con movimento laterale, bella ma scomoda. In Renault potevano migliorare questa maniglia non pratica da usare. Linea non certo rivoluzionaria, visibilità posteriore compromessa dal piccolo lunotto, maniglie delle porte posteriori fastidiose nell’uso, il primo approccio con la nuova Renault Clio non fa sbocciare l’amore. Anche quando si analizza l’interno ricordando il prezzo a cui viene offerta. Le plastiche e altri materiali sono migliorati ma non si pensi a un salto in avanti epocale; colpiscono i grandi schermi digitali ma guardando alla sostanza vera si rimane delusi. Non convincono anche i tessuti dei sedili, poco naturali. Lo spazio per le gambe, i sedili, il tunnel centrale dove c’è la leva cambio…. alle soglie del 2020, consci che è la quinta generazione dell’auto più importante di un costruttore che vuole passare come grande innovatore e che questa automobile dovrà durare almeno altri sette anni, viene da dire che è nata vecchia. Almeno potevano portare la leva cambio sul piantone dello sterzo come ha fatto Mercedes per liberare spazio, o ridurre la plancia per dare più ariosità o centrare meglio i sedili grazie a strutture più ergonomiche. Insomma, per essere il più chiari possibili: si sono prodigati negli schermi digitali ma la struttura è sempre la stessa. Al centro della plancia c’è un mega tablet da 9,3 pollici a sviluppo verticale. Attenzione che sono rimasti fisici i tasti dell’attivazione/disattivazione start&stop o della visuale a 4 telecamere per il sistema di parcheggio automatico, oltre al tasto del Multi Sense che configura i settaggi di motore, sterzo e cambio. Ancora tasti per la climatizzazione: 3 rotelle per comandare velocemente temperatura e getti d'aria perché così ci si distrae meno e si è anche più rapidi. Si apprezzano queste scelte dei tasti, si rimane perplessi davanti al mega schermo che distrae e in riflette non poco. Altra nota: i cambi olio sia per i benzina sia per i diesel sono a 30 mila km quindi tagliandi lunghi. Ciò riduce i costi d’esercizio ed è cosa buona. Le ruote possono essere da 15, 16 o 17 pollici. Bene il bagagliaio, gigante da oltre 391/366 litri con stratagemma in quanto ha doppio fondo. Attenzione che le benzina hanno più bagagliaio le diesel un po’ meno. La benzina 100 cavalli accelera da 0 a 100 in 11.8 secondi e raggiunge i 200 km/h. I consumi medi sono attorno ai 5.2 litri ogni 100 chilometri; la diesel 115 cavalli raggiunge i 197 km/h, accelera da 0 a 100 in 9.9 secondi e consuma solo 3.2 litri ogni 100 chilometri! Fa risparmiare ogni 100 chilometri almeno 2 litri! Ne trae beneficio ambiente e portafogli. I motori della nuova Clio sono un po’ più potenti per questo ci sono prestazioni migliori nonostante pesi di più e abbia più sezione frontale ma i consumi sono inferiori a conferma dell’evoluzione tecnica, per la serie che la meccanica continua a presentare miglioramenti maggiori rispetto all’elettrificazione. In conclusione la nuova Clio è stata affinata con una base nuova e investimenti pesanti. L’automobile c’è ma in un mondo dove tutti anche Renault continua ad annunciare grandi cambiamenti viene da dire che per il momento vengono poco percepiti. Forse se si parlasse meno e si tornasse sui fondamentali si avrebbero auto più leggere, meno costose e meno impattanti sull’ambiente con più concretezza. Anche sulla dotazione sarebbe arrivato il momento di fare dei distinguo su cosa è necessario e su cosa è solo futile che poi porta a far lievitare i costi e a impattare tanto sull’ambiente a partire dalla produzione e poi allo smaltimento. Infine si ricorda che la nuova Renault Clio che arriverà sul mercato il prossimo settembre se la dovrà vedere con la nuova Peugeot 208, altra francese tutta nuova che ha molte frecce al suo arco come cambia automatici a 8 rapporti con convertitore in luogo del doppia frizione a 7 marce della Clio.