Un amico raffinato quando parlava di automobili amava sottolineare che tutte hanno quattro ruote, tutte sono opere d’ingegno, pochissime sono veri capolavori che quando si muovono inebriano chi le porta e fanno girare oltre agli occhi la testa a chi le vede passare. Tra le automobili che tolgono il fiato una posizione rilevante viene occupata dalla Bentley Continental. Automobile ieri come oggi ancora imponente ma sempre con motoroni generosi per assicurare scatti brucianti anche a velocità ragguardevoli. Tra le ultime nate la Continental GT nella carrozzeria convertible è il sogno delle scoperte. Sotto il cofano c’è un W12 da 635 cavalli con 900 Nm di coppia che basta e avanza. Le ruote possono essere da 22 pollici. Il cambio automatico ha 8 rapporti. La trazione è integrale. La capote è un capolavoro che isola alla perfezione quando si tiene sollevata anche a oltre 300 km/h ma in pochi attimi si ripiega e fa viaggiare con la testa nell’aria inebriando con l’impianto audio da 2200 watt.
La capote multistrato si movimenta in 19 secondi e rispetto alla precedente generazione assicura 3 decibel in meno che pochi non sono. La Convertible è assoluta garanzia di avere due auto in una. Anche grazie al telaio che sulla cabriolet è tanto simile a quello della coupé come comportamento. Certo pesa di più per le strutture atte all’irrigidimento dovuto alla mancanza del tetto in metallo, ma i kg in più su una massa già elevata e con il poderoso W12 non fanno una gran differenza. Per quanto riguarda la base meccanica, è una versione di quella in uso sulla Porsche Panamera che deriva sempre dalla famosa architettura D3 sviluppata per la Phaeton e poi usata da tutti, quindi da Audi, Porsche… Rispetto a quella della prima Continental dell’era VW l’ultima arrivata è più rigida di un 20% e più leggera di un 5% grazie soprattutto a metalli più raffinati.
Esagerata in tutto, questa opera d’ingegno a quattro ruote colpisce per come si fa portare perché può essere condotta con leggerezza e distrazione ma anche con freddezza e buona precisione tra le curve. In questo sono d’aiuto le barre antirollio attive a 48V che tengono ben ferma la massa oltre a una buona distribuzione dei pesi, 55% sull’asse anteriore e 45% su quello posteriore. Proprio il peso importante sull’asse posteriore permette anche di potersi esibire in leggere perdite di aderenza controllata così da aiutare l’allineamento in ingresso curva giocando con sterzo e acceleratore. Complici pure dei Pirelli ben sviluppati per questa vettura. I freni sono all’altezza ma un po’ di margine conviene sempre tenerlo quando si va con passo molto svelto in montagna e non solo, perché fermarla non è impresa leggera e quando si esagera il pedale si allunga e gli spazi idem. Ora ci sono pinze anteriori a dieci pistoni sull’anteriore che sono un punto di riferimento, ma potenza e peso sono invincibili.
Per quanto riguarda lo sterzo c’è da raccontare che è elettrico e ha un sistema di correzione che secondo Bentley riduce se non annulla le reazioni dovute ai fondi stradali irregolari. Ebbene, durante la prova si è valutato con attenzione e c’è da dire che nonostante la presenza di ruote esagerate nel diametro e con spalla ultra bassa effettivamente si è notato un netto passo in avanti. In Germania, nella patria della velocità, si può portare oltre i 330 km/h senza alcuna incoscienza perché è stabile e frena meglio di una Panda a 140 km/h! Le Bentley da quando la proprietà è in mano a Volkswagen sono perfette quasi rasenti la noia ma bisogna anche dire che la cura e la perfezione nei dettagli non può essere una colpa. Certo, dispiace non sentire più su una Bentley l’odore del cuoi inglese trattato dalla Connolly ma ora ci sono i tori bavaresi morbidi come il burro il miglior burro francese, il Beurre d’Insigny. Raccontare che i 90 litri del serbatoio si svuotano in fretta non è una sorpresa. La funzione di disattivazione di sei cilindri quando si va piano per ridurre i consumi delude, ma non tutto si può avere. Come diceva l’amico anche tanto snob. Ma con questa Bentley abbiamo fatto anche una cosa diversa. Abbiamo chiamato un amico con una Tesla Model S 100. E gli abbiano detto di accelerare…al nostro fianco. Fino a 100 si è stati li insieme, poi da 120 in su la Tesla la si vedeva sempre più piccina nello… specchietto retrovisore. La Bentley è incredibile come acquista velocità.
Giusto per avere un riferimento: da 120 a 180 le bastano meno di 4 secondi e da 120 a 200 meno di 7! Tanto per avere un riferimento, l’Audi RS6 prima generazione che è stata un punto di riferimento per un quinquennio ci metteva un 25% in più e va anche detto che consumava sempre di più. Il motore a dodici cilindri è pieno, pastoso, sempre pronto, una forza della natura che ha ammaliato anche un personaggio come Enzo Ferrari. Potente, comoda, con un prezzo purtroppo per pochi, da 192 mila in su, la nuova Bentley Continental GTC non può che entrare nell’area approved nonostante un diffettuccio fastidioso come quello della posizione sulla leva del cambio del pulsante parking, posto dietro e non davanti o di fianco, che obbliga a un gesto non naturale; ma anche la mancanza di un alettoncino al culmine del parabrezza che quando si viaggia aperti allontani meglio i refoli di bora alle alte velocità.