Non ci siamo. Questa è stata la prima frase dopo una cinquantina di chilometri con la nuova Audi RS4 2.9 biturbo da 450 cavalli. Il motivo è presto detto: l’assetto se si mette in dynamic risulta troppo rigido. Va bene per la pista non per la strada, perché usarlo su strada fa saltare come canguri! Si opziona così la funzione comfort ma sembra lasci troppo spazio a scuotimenti, con cui si può giocare con i trasferimenti di carico, ma non subito, non prima di aver preso bene confidenza con questo oggetto dalla potenza di una F.1 di un po’ di decenni fa. E seppur a volte ci senta Jacky Ickx, si è sempre consapevoli di non esserlo nemmeno lontanamente, pertanto l’approccio con qualsiasi auto è sempre molto…moderato. Si gioca così con il virtual cockpit della nuova Audi RS4 Avant 2.9 biturbo, si tirano un po’ le marce e quando ci si avvicina al limitatore parte l’arcobaleno: il contagiri da verde diventa giallo fino a rosso, per avvertire che è meglio cambiare rapporto! Il cambio automatico a 8 rapporti con convertitore è straordinario. Ma nonostante ciò, la nuova Audi RS4 continua a non piacere.
Anche perché c’è un inserimento molto immediato, brusco. Il tempo passo e si continua a giocare con i set up, a studiare l’auto, sempre con rispetto perché ci sono pur sempre 450 cavalli sotto il cofano anteriore e scalpitano e spingono come dei forsennati. Complici i 600 Nm di coppia pronti già a 1900 giri e che rimangono presenti fino a 5000. La vecchia RS4, con il V8 nato nel 2005 che è stato un grandissimo motore nella versione che andava sulla R8, perché disponeva di lubrificazione a carte secco e una aspirazione meno costretta di quando serviva nel piccolo vano della RS4, piaceva perché da 5000 a 8000 giri tirava forte seppur sotto fosse un po’ vuoto al contrario invece del nuovo V6 biturbo. Risottollineaimo che: il V8 dava 430 Nm a 5500 giri, ora il V6 ne spara appunto 600 ma già a 1900 e ciò significa che appena si preme anche ai bassi, la spinta arriva immediata e corposa.
Quindi anche la guida cambia, da nervosa e da assatanati tiratori di marce per andare a prendere i cavalli per viaggiare forte, ora basta buttare dentro qualsiasi marcia, affondare e la RS4 va, va e proprio tanto. In poche parole si può viaggiare forte in totale souplesse. Un bel cambio anche a favore dei passeggeri. Ma come si diceva prima c’è l’assetto e l’ingresso in curva che non convince. Il contachilometri cresce nei numeri, le lancette dell’orologio dicono che sono già passate due ore da quando si sta portando su e giù per le Alpi questa nuova Audi RS4. Si inizia così ad andare più svelti. Dopo due ore di prove, si decide di tenere l’assetto in comfort ma il motore in dynamic. Le sospensioni copiano le asperità ma soprattutto si nota che: grazie all’inserimento svelto, seguito immediatamente da repentino rilascio del gas con ancor più rapido ritorno sul pedale e pieno affondo, la RS4 si scompone quel tanto che riduce l’angolo di sterzo permettendo così di uscire sempre a gas spalancato e posteriore già allineato.
Complice pure la trazione quattro che porta al retrotreno di base il 60% ma che se si gioca arriva anche a dare l’85 alle generose ruote posteriori da 19 pollici si inzia a camminare. Presa confidenza con la RS4, le si da fiducia e la si porta al limite. Non tradisce. Quasi mai, a parte un po’ di sottosterzo sempre presente. Allora si stacca l’elettronica e si inizia a guidare per davvero. L’esemplare in prova aveva i freni carboceramici. Si sfruttano allo spasimo, il motore lo si tiene dove si vuole, perché a qualsiasi regime da tanto e poi lo si porta sempre fino a limitatore perché è inesauribile. Ci si innamora. Adesso la concentrazione è sul cambio dai rapporti perfetti, sull’erogazione del motore impeccabile e sulla strada. Si guida puliti, poi sporchi. Si interpretano le curve, quando si conoscono, se aprono o chiudono si esagera e la RS4 fa quello che le si chiede. Ci si rende conto che questa nuova RS4 va davvero come un missile e se la precedente era un ottovolante scomodo perché aveva un assetto troppo esasperato per la strada, questa scelta di dare più comfort è corretta e anche era stata da noi tanto sposata, seppur forse ci sarebbe stato molto bene anche un set up intermedio. Si prova uno 0-100 km/h e il dichiarato sopra i 4 secondi viene battuto, perché si arriva a un 3.7! Con la vecchia V8 che aveva i pistoni che giravano più veloci di qualsiasi altro motore stradale non c’è storia ma anche rispetto a qualsiasi altra M di BMW o AMG di Mercedes. Quindi oltre a un comportamento coinvolgente la nuova RS4 V6 2.9 biturbo mette sul piatto anche delle prestazioni da prima della classe. Ora dire che è una station wagon da corsa o la station wagon con cui si può andare al lavoro e poi andare in pista chiariamo che non le rende merito.
Perché è molto di più. Quindi a questo punto si diventa suoi ostaggi, nel senso che inebria quando la si conosce bene e la cosa pazzesca e che più si "parla" con lei e più "intriga". Certo, si ripete ancora, ad essere pignoli un assetto intermedio tra la posizione comfort e dymanic ci sarebbe stata bene, ma va anche chiarito che è come stare a disquisire se l’annata speciale del Don Perignon sia quella del ’83 o del ’90, che sono entrambe superlative! Per anni, dal 2005 al 2008 la migliore vettura stradale sportiva a quattro posti comodi è stata per chi scrive la M5 V10. Poi è salita alla ribalta la RS6, non la prima generazione che era un ferro da stiro con un motore da dragster. Ma da oggi, non c’è alcun dubbio che la RS4 sia la migliore anche perché si è scoperto che sulla fluidodinamica hanno tanto lavorato e il V6 infatti muove i pistoni con una agilità davvero degna di Vladimir Jascenko che nello stacco aveva un altro passo. Come la nuova RS4. La nuova Audi RS4 costa 87.900 euro e le sue concorrenti sono la Mercedes Classe C AMG e la BMW M3 oltre che la Giulia Quadrifoglio. Della Mercedes Classe C AMG si può dire che il motore non piace come il cambio. Il V8 ha si tanta coppia e cavalli, rispettivamente 700 Nm e 510 cavalli, ma l'erogazione è troppo on off e poi quando si sale di giri manca l'allungo tanto che quasi ben prima dei seimila viene da cambiare. A proposito poi del cambio: è un sette marce con frizione robotizzata che andrebbe affinata. In poche parole è la AMG è una muscle car che sul dritto va ma appena ci sono due curve diventa un...paracarro. E quando piove si vive in perenne lotta con il controllo di trazione. La M3 ha anch'essa un bel sei cilindri come la RS4 ma in linea secondo tradizione di Monaco ma presto cambierà perché nel 2019 uscirà la nuova che potrebbe essere anche elettrificata con un boost. Sulla Giulia Quadrifoglio c'è solo da dire che piace forse anche di più da portare rispetto alla RS4 ma non avendo la trazione integrale e la carrozzeria station wagon se la si sceglie non è fruibile sempre come l'Audi. Morale della favola, tra le quattro, l'Audi sale sul gradino più alto, l'Alfa sta in mezzo e sull'ultimo la BMW. Mercedes va a punti certo, ma è lontana dal podio.