Agli inizi degli anni settanta Stanley Whittingham ha iniziato la ricerca sulle batterie al litio.
A quasi cinquant’anni di distanza il chimico britannico naturalizzato statunitense che ha ricevuto il premio Nobel assieme al giapponese Yoshino pensa che si possa arrivare ad ottenere una densità energetica doppia rispetto a quella di oggi.
Il punto nevralgico è capire quando ciò sarà possibile.
Whittingham afferma che bisogna credere nell’incredibile perché solo così possiamo renderlo reale.
Oltre non si spinge.
E a fronte di ciò si apre un interrogativo mostruoso sul futuro dell’auto elettrica perché ciò significa che non ci sono certezze.
Oggi con un pacco batteria da 50 kWh si ottengono attorno ai 300 chilometri di autonomia. Se si raddoppia la capacità della batteria si può arrivare a oltre 500 ma poi rimane il tema su quanto tempo ci vorrà per ricaricarla e anche su quanto riuscirà a diventare meno pesante.
Insomma, il tema dell’aumento della densità energetica è importante ma relativo perché sull’auto elettrica e le sue batterie non c’è una sola variabile che può decretare il successo o l’insuccesso.
E a fronte di ciò vien da dire "aspetta e spera".