Sergio Marchionne e la mobilità elettrica
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5 ottobre 2017

mobilità ibrida ed elettrica

Vent’anni fa, era il 1997, Toyota presentava e commercializzava in Giappone la sua prima ibrida: la Prius.
All'epoca aveva carrozzeria convenzionale decisamente brutta e ruotine piccine piccine.  A soli due anni di vita alla Prius misero un vestito più attento all’aerodinamica che migliorò anche le doti di scorrimento per essere più efficiente: non acquisì beltà ma un corpo decisamente più snello e quindi efficiente.

 
Quasi contemporaneamente, in Germania, diverse Case automobilistiche tedesche mostrarono le loro proposte ibride. Funzionavano bene ma rimasero allo stadio di prototipo perché il costo del sistema e i vantaggi non venivano considerati così importanti. All’epoca chi le aveva sviluppate sosteneva che un sistema ibrido, a fronte di un costo importante, garantisse solo un 10% di efficienza in più e solo in determinate situazioni, mentre un altro 5% si poteva ottenere con carrozzerie, cuscinetti e ruote dedicati. Si diceva, all’epoca, che con la metà del prezzo di un sistema ibrido si sarebbe potuta migliorare l’efficienza dei motori termici del 30-40%, così come poi è stato, pertanto si optò in questa direzione. Anche perché così più automobilisti ne avrebbero potuto beneficiare, in quanto il costo finale del veicolo sarebbe stato nettamente inferiore e quindi non sarebbe stata data un'opportunità a pochi. Ancora oggi le ibride poco non costano. 
Tra i progetti tedeschi più interessanti sulla tecnologia ibrida da parte dell'industria tedesca all'epoca si ricorda Duo di Audi: una A4 Avant con motore diesel da 90 cavalli a cui veniva aggiunto un elettrico da 29 cavalli. Le possibilità d’uso erano tre: solo diesel, solo elettrica, ibrida. C'era un devioluci modificato sulle tre possibilità d'uso. La vettura era dotata di un pacco batterie da oltre 300 kg e il consumo di energia era per 100 km in modalità elettrica pari a 7,93 kwh, in città.  Giusto per avere un dato di confronto oggi: il pacco batterie agli ioni di litio del Gruppo VW per uso plug in su Golf GTE pesa circa 120 kg ed è agli ioni di litio; all’epoca quello della Duo perfettamente confrontabile era di piombo. Quindi sulle batterie in vent'anni tanto si è fatto e bisogna tenerne conto. Importante è anche ricordare come all'epoca si era più seri, perché si forniva il consumo d'energia per la mobilità elettrica, informazione che invece oggi tutti tacciono e che sarebbe importante si tornasse a dare.
 
Questa settimana si è parlato molto nel mondo ma quasi nulla in Italia dell'incremento costante della temperatura del pianeta che porterà ad un aumento del livello del mare rischiando, addirittura, di minacciare molti aeroporti costruiti sul mare. Sembra che ce ne siano addirittura dodici a rischio sopravvivenza. Quindi sulle emissoni di CO2 c'è massima attenzione. Da questo allarme torna di grande attualità premiare chi emette meno CO2 e il motore a gasolio che, per questo aspetto ad oggi risulta il migliore ha ripreso quota. E sempre l'altro ieri anche Stoccarda, che l'aveva messo nel mirino, ha deciso di mettere meglio a fuoco l'argomento.
 
Sul tema mobilità elettrica pura, quindi auto alimentate solo da corrente, Sergio Marchionne recentemente è ritornato sul tema  in occasione del ricevimento della laurea honoris causa in ingegneria meccatronica dall’Università di Trento. Sull’auto elettrica ha rimesso per bene tutti "i puntini sulle i" ricordando che le elettriche « … possono sembrare una meraviglia tecnologica, soprattutto per abbattere i livelli di emissioni nei centri urbani, ma si tratta di un’arma a doppio taglio fin quando l’energia è prodotta da combustibili fossili. Nella migliore delle ipotesi le emissioni sono equivalenti a un’auto a benzina”. Ha quindi ricordato ancora che due terzi dell’energia sono prodotti da derivati fossili e che il carbone pesa per il 40%! Tanti nodi come sempre quindi sulla mobilità elettrica, compreso e ancora irrisolto, lo smaltimento degli accumulatori, le emissioni e spese sulle infrastrutture per la mobilità elettrica che, poi se un domani arriverà l'auto a fuel cell non serviranno più, il litio che non è inesauribile e la cui estrazione nemmeno indolore.

E sulle polveri sottili c’è tanto da discutere, perché con i filtri sempre più presenti e numerosi sui motori a combustione, oggi l’aria che aspirano può arrivare ad essere più pulita allo scarico di quando entra.

 

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gio 5 ottobre 2017 alle 8:00
per me si stanno facendo auto troppo complicate e le plug in ne sono un esempio
gilberto 5 ottobre 2017 alle 8:03
sul tema litio e batterie non bisogna soffermarsi perché c'è in fase di sviluppo anche la tecnologia di quella solide molto promettente. come è stato ben evidenziato, complimenti, con il raffronto tra la tecnologia di fine anni novanta e odierna un grande passo si è fatto. Fermo restando che ci sono ancora tanti da farne sullo smaltimento e sul ciclo complessivo che come ha detto Marchionne non è ancora competitivo
alberto 5 ottobre 2017 alle 8:04
non sapevo che audi fosse già all'epoca in sviluppo sull'ibrido
Andrea 5 ottobre 2017 alle 8:08
Meglio andare con i motori tradizionali e cambiare auto più spesso, per avere sempre quella più efficiente dal punto di vista emissione e consumi
ema 5 ottobre 2017 alle 8:17
marchionne è uomo pragmatico con visioni globali e il tema mobilità elettrica va visto proprio con questa ottica per non prendere fischi per fiaschi
Luca 5 ottobre 2017 alle 8:21
Meglio puntare sull'ibrido, ad oggi il giusto compromesso
Max 5 ottobre 2017 alle 8:29
Rimane il grossissimo problema dello smaltimento degli accumulatori
Giac 5 ottobre 2017 alle 8:35
Diesel sempre diesel! Per chi fa strada è impensabile pensare ad altre motorizzazioni
giorgio 5 ottobre 2017 alle 8:37
sulla mobilita' elettrica c'e' solo da dire che o si hanno le centrali nucleari o si rimane fermi
Anto 5 ottobre 2017 alle 8:49
Gran parlare di elettrico e poi scopriamo che è più costoso e difficile da gestire dei carburanti tradizionali!
Franco 5 ottobre 2017 alle 8:51
In questo forum è da molto che mettete in guardia sui reali benefici dell'elettrico, per fortuna c'è qualcuno che va con i piedi di piombo
Giorgio43 5 ottobre 2017 alle 8:52
Adesso si sveglia Mr. Marchionne......!?!
Claudio82 5 ottobre 2017 alle 9:05
Di buono c'è che tutti si stanno muovendo e i progressi ci sono, prima o poi ci arriveremo, ma di sicuro non a breve
SteRe 5 ottobre 2017 alle 9:14
L'industria dell'auto comunque la sua parte la fa
egidio 5 ottobre 2017 alle 9:16
la cina spinge per la mobilita elettrica ed essendo il primo mercato al mondo per l'automobile influenza le scelte sebbene loro l'energia la ricavano quasi esclusivamente dal carbone con tutte le tragiche conseguenze del caso a livello co2
massimo 5 ottobre 2017 alle 9:32
Stanno tutti parlando per niente, Marchionne escluso
Gianni 5 ottobre 2017 alle 9:54
Prima di fare investimenti pubblici inutili si lasci procedere la ricerca, ricordate Formigoni all'inaugurazione del distributore di idrogeno nel 2010? Costato più di 2 mln
Puma 5 ottobre 2017 alle 10:14
Non sapevo di Audi e di questo prototipo Duo, bel resoconto e chiara spiegazione del punto a cui siamo, che per il momento impone di prendere ancora propulsori tradizionali o a metano
Salvo 5 ottobre 2017 alle 10:15
Il metano è una buona soluzione fino a quando non lo tasseranno
Aldo 5 ottobre 2017 alle 10:59
L'importante è capire che legislatori e tecnici devono muoversi in modo coordinato, altrimenti chi ne rimette siamo sempre noi, cittadini e ambiente
Dome 5 ottobre 2017 alle 11:00
Ora Marchionne è diventato ingegnere.... oltre che mago della finanza...
Fabri 5 ottobre 2017 alle 11:04
Ho provato la Zoe di Renault e mi ha colpito moltissimo il rumore durante la ricarica, dandomi il sospetto di un notevole campo elettromagnetico tutt'intorno, di certo non buono per la salute
Mark3 5 ottobre 2017 alle 11:05
Fca e Marchionne non mi sembra stiano facendo molto su elettrico e ibrido, a parte il metano
Carletto 5 ottobre 2017 alle 11:07
Ci sono troppi interessi di parte su questo argomento e sarà molto difficile attuare il passaggio verso soluzioni a impatto ambientale ridotto
Ludo 5 ottobre 2017 alle 11:11
Il problema di base è che le aziende energetiche fanno fatica a fornire energia elettrica per rispondere agli attuali fabbisogni, quindi potete immaginare se dovessero aggiungersi quelli di milioni di auto, ad oggi è impossibile pensare alla mobilità elettrica globale
Matte 5 ottobre 2017 alle 11:19
E' già capitato che nei periodi di uso intenso, in estate per i condizionatori ad esempio si sia a rischio black-out per mancanza di corrente. Se si aggiunge qualche milione di auto da ricaricare, cosa succederà?
Rob 5 ottobre 2017 alle 11:20
Il discorso di Marchionne è solo perchè FCA non ha nulla in cantiere su questo argomento
Gab 5 ottobre 2017 alle 11:52
1° problema: per produrre energia elettrico usiamo combustibili fossili. 2° problema: come smaltiamo le batterie esauste? (quintali e quintali di roba) 3° problema: col plug-in tempi di ricarica biblici per range di utilizzo ridicoli
Paolino 5 ottobre 2017 alle 12:03
Le case costruttrici dovrebbero comunicare i dati relativi all'intensità dei campi magnetici delle auto elettriche durante la ricarica, sono importantissimi
Volverine 5 ottobre 2017 alle 12:08
I costi dell'elettrico al momento sono troppo elevati e il problema delle emissioni di CO2 non si risolve ma si sposta, inoltre ricordiamoci che le auto sono solo in minima parte colpevoli dell'inquinamento
Tore 5 ottobre 2017 alle 12:12
Le emissioni inquinanti con l'elettrico si spostano non si eliminano! Chi vive vicino ad industrie che producono energia con petrolio, o peggio con carbone come in Cina, è sottoposto ad un inquinamento ancora più invadente e pericoloso....l'auto elettrica è ancora in una fase troppo iniziale per essere una soluzione concreta
Nino 5 ottobre 2017 alle 12:16
Le ibride vanno benissimo in città ma per chi vive fuori e fa altre percorrenze non hanno senso
Fulvio 5 ottobre 2017 alle 13:19
Marchionne ha fatto un discorso realistico, ha elencato i nodi da sciogliere e giustamente ha posto l'accento sulla facilità di prendere abbagli in questa delicata materia
MarioMo 5 ottobre 2017 alle 14:02
Avete visto cosa è successo in Norvegia: le colonnine sono Insufficienti e devono implementare le loro infrastrutture. E' un paese ricchissimo di petrolio e quindi lo faranno senza tanto pensarci perché hanno i soldi e l'energia. Ma da noi come potrebbe essere? non abbiamo petrolio, non abbiamo nucleare....
Alex 5 ottobre 2017 alle 14:52
L'uso delle elettriche pure dovrebbe essere limitato ai centri urbani ma, comunque, rimarebbe il problema dello smaltimento delle batterie a fine ciclo
Andrea 5 ottobre 2017 alle 15:32
sono un tassista e uso una ibrida di cui sono contento e con cui ho già percorso 130 mila km senza alcun problema. l'unico mia disappunto è sulla tenuta di strada. quando faccio la Cisa con la panda di mia moglie mi sente meglio!