C’è chi prevede un calo del 25% quest’anno del mercato dell’auto.
Ma c’è anche chi prevede che ci sarà una forte possibilità di guadagno non sulle auto nuove ma su quelle usate e sulla manutenzione.
I concessionari non hanno tutti la stessa visione su cosa succederà. Sia al di qua dell’Atlantico sia al di là.
Su entrambe le sponde c’è da segnalare che i porti sono pieni di auto da consegnare ai concessionari che stanno riaprendo mentre le fabbriche stanno ripartendo.
Negli USA Toyota ha annunciato di aver perso un 54% ad aprile mentre riporta un -39%. Importante è sottolineare, inoltre, che negli USA le auto usate vengono sempre più spesso vendute tramite le aste e anche queste hanno registrato cali pesanti.
Per cercare la ripresa negli USA molti puntano alla politica degli sconti mentre in Europa a quella degli incentivi governativi.
“Le vendite in Cina sono rimbalzate e la mia convinzione è che la domanda tornerà" ha dichiarato l'amministratore delegato della Ford, Jim Hackett, durante un'intervista online con il Washington Post.
Negli USA c’è, però, un problemino di non poco conto: la maggior parte degli acquisti è tramite formule di finanziamento. Se l’economia non ripartirà con il turbo, come già è capitato in passato, molti possessori di auto in uso saranno costretti a liberarsi del proprio veicolo non riuscendo a pagare le rate e questo potrebbe mettere sul mercato molte automobili recenti, che andrebbero a far concorrenza alle nuove, le quali per divenire più appetibili dovrebbero abbassare i prezzi e quindi: margini sensibilmente più bassi per tutti. Ma già parlare di margine, di questi tempi, è positivo.