La politica sta entrando a gamba tesa nel mondo dell'industria.
E non poteva essere altrimenti vista la situazione.
Nel settore automotive USA e Germania stanno costruendo le fondamenta per un futuro promettente, valorizzando i loro asset: l'elettronica per gli americani, la
tecnica per i tedeschi.
Pragmatici gli americani, lungimiranti i tedeschi.
Negli USA si punta a far passare il messaggio che bisognerà guidare auto più sicure. Quindi andranno cambiate e l'industria si cerca di farla partire alla svelta e con numeri importanti da subito.
In Germania puntano invece a incentivare lo sviluppo di nuove tecnologie il che significa spingere il modello “auto elettrica”. I risultati non si coglieranno nel breve ma nel medio lungo periodo e se arriveranno come alcuni sperano sarà dominio assoluto!
La mossa americana si spiega con il fatto che la tecnologia legata alla sicurezza da loro dipende: perché questa voce è strettamente connessa alla connettività.
La mossa tedesca invece si deve al fatto che se in Europa tanti soldi si dovranno dare agli Stati, meglio sarà spenderli per qualcosa che domani potrà rendere di piu'. Per la serie meglio una gallina domani che un uovo oggi.
Quindi nuove tecnologie che porteranno nuove fabbriche e nuovi prodotti che solo loro avranno. I tedeschi vogliono approfittare anche della situazione per liberarsi dalla dipendenza dei fornitori asiatici.
Il fulcro per far elevare facilmente l'auto elettrica è la batteria.
Le batterie ricordiamo hanno tre talloni d’Achille: densità energetica, sicurezza e peso.
Oggi la maggior parte delle batterie per trazione automobilistica si basa sulla tecnologia degli ioni di litio e molta ricerca si riversa sul tema temperature e gestione elettronica. Le modifiche relative ai materiali potrebbero consentire di ottenere una capacità maggiore ma con compromessi in termini di sicurezza.
Un punto fondamentale che prima del Covid-19 non era al centro delle attenzioni riguarda le materie prime.
Secondo molti il silicio avrà futuro. Perché consentirà di aumentare la densità di energia delle batterie fino a circa un 20-25% e dovrebbe pure migliorare la velocità di ricarica. Mentre per il cobalto ci si aspetta una riduzione che comporterà benefici anche da un punto di vista ecologico. Un'altra materia prima sulla cresta dell’onda è il manganese che l’industria delle pile conosce bene.
In fase di sperimentazione c’è un'altra alternativa ed è la batteria al litio/zolfo. Lo zolfo è un prodotto di scarto industriale a basso costo. Pone sfide significative per quanto riguarda la densità di energia, ma ha anche un'ecobalance imbattibile. Tuttavia, potrebbero essere necessari anni prima che questa tecnologia sia disponibile per le autovetture anche perché sulla durata ci sono tantissimi interrogativi aperti.
Sulla batteria allo stato solido invece il ciclo di vita è molto lungo. Non include cobalto, nichel o manganese. Tuttavia, la sua densità di energia è inferiore ma si può superare con un aumento delle dimensioni. Ecco perché può diventare appetibile per i veicoli commerciali ma non per le autovetture. C’è poi da aggiungere che le batterie allo stato solido hanno anche tempi di ricarica più lunghi.
Tante sono quindi le strade che si possono percorrere e che possono dare risultati se si può spendere parecchio. Quindi la gara tra auto a combustione e auto elettrica vede un nuovo scenario perché in Germania stanno pensando a dare incentivi sulla ricerca più che sull’acquisto di nuove auto per muovere il mercato, per aprire un paracadute ma soprattutto per riposizionare la sua industria e tutto l’indotto. Oggi debole anche perché da costruttori tutti sono praticamente diventati degli assemblatori, quindi con troppe dipendenze dall'Asia.
La morale di tutto ciò è che chi comanda è la politica. Politica che in Germania dipende dai verdi. Verdi che vedono bene l’auto elettrica. E quindi approvano spese pesanti su questo loro sogno. Auto elettrica che se ben sviluppata e ingegnerizzata e made in Germany potrebbe far tornare a dire Uber Alles.