I produttori di batterie coreani LG Chem, Samsung SDI e SK Innovation si fregano le mani.
La decisione della Commissione europea di mettere un tetto alle emissioni di CO2 sulle immatricolazioni di nuove automobili e le conseguenti mosse di stimolare la produzione di batterie è stata per loro un assegno in bianco e per questo hanno ampliato la loro capacità anche in Europa. Complice tra l'altro un'industria automobilistica europea in totale confusione, a partire da Volkswagen, che arriva a mettere sull'involucro del paccone batterie della ID.3 la scritta Volkswagen quando andrebbe messo il nome di chi mette celle e tecnologia, la coreana LG! (guardate lo chassis nella foto sopra della id.3)
Ma cerchiamo di capirci meglio sul perchè i coreani delle batterie sono tutti contenti.
Lo scorso 31 marzo la Casa Bianca ha rimesso in discussione i limiti sui consumi stabiliti con l’amministrazione Obama, ma ciò non preoccupa la sempre più potente lobby coreana dei produttori di batterie. Perché la nuova norma richiederà si un consumo di carburante di 17 chilometri per litro anziché 23 chilometri per i nuovi veicoli entro il 2026 ma questa mossa tuttavia resta da vedere se rallenterà effettivamente la transizione verso i veicoli elettrici perché le Case automobilistiche statunitensi alla fine dovranno soddisfare gli standard UE più severi se vogliono vendere i loro veicoli anche sul Vecchio Continente, quindi General Motors, Ford e Chrysler dovranno ugualmente convergere verso le batterie.
Nel frattempo, in Asia, i veicoli elettrici dovrebbero ricevere un ulteriore impulso, poiché la Cina ha esteso il suo programma di sussidi. Il 1 aprile, il governo cinese ha dichiarato che avrebbe prolungato il suo programma di incentivi statali per i veicoli elettrici per due anni fino alla fine del 2022 come parte di uno sforzo per favorire la domanda nel mercato interno sui veicoli elettrici. Sebbene non sia chiaro se l’estensione dei sussidi cinesi all’auto elettrica effettivamente darà beneficio ai produttori di batterie coreani, poiché solo quattro veicoli caricati con batterie coreane sono stati inclusi nella whitelist del governo cinese, l'industria coreana delle batterie è convinta comunque di trarne vantaggio.
Il motivo per cui i coreani si sentono tanto forti dipende dalla tecnologia. I produttori di batterie cinesi come CATL sono stati in grado di mantenere il proprio dominio utilizzando batterie più economiche. Tuttavia, le aziende cinesi non dispongono della tecnologia per la produzione di batterie per veicoli elettrici con autonomia superiore ai 400 chilometri. Sebbene quindi le batterie cinesi siano più economiche del 50% rispetto alle batterie coreane che utilizzano litio, nichel, cobalto e manganese come materie prime, le batterie cinesi hanno livelli di concentrazione energetica più bassi e sono di dimensioni maggiori, il che le rende poco vantaggiose per veicoli elettrici a lungo raggio. Il fatto poi che i produttori di batterie cinesi stiano ancora utilizzando batterie LFP nonostante la loro continua ricerca sulle batterie NCM, significa che esiste ancora un divario tecnologico tra le società di batterie cinesi e coreane che farà la differenza. Non a caso Volvo di proprietà cinese utilizza sia batterie CATL sia LG Chem. Gli indiani proprietari di Jaguar anche loro sono ricorsi alla tecnologia di LG. E a proposito di LG: è quella più attiva e ha comprato uno stabilimento in Polonia a Wroclaw che produceva televisori per fargli fare ora batterie, con una capacità utile a servire qualcosa come quasi 2 milioni di veicoli l’anno!
LG Chem, Samsung SDI e SK Innovation controllano insieme circa il 40% del mercato globale delle batterie per veicoli elettrici e questo lascia supporre che per loro il domani sarà solare. Anche con un petrolio a costo zero. Perché la politica in Europa gli ha spianato la strada.