La Commissione Europea pretende entro il 2030 ben trenta milioni di veicoli a emissioni zero sulle strade.
L’ACEA, l’associazione dei costruttori europei di automobili dichiara: “Per raggiungere l'obiettivo della Commissione, dovremmo aumentare di quasi 50 volte il numero delle auto a emissioni zero in circolazione in soli 10 anni. Non esistono le condizioni giuste per fare un salto così imponente".
La partita entra nel vivo ma il risultato finale potrebbe avere effetti drammatici, per tutti.
Perché Acea e Commissione Europea non parlano chiaro: o meglio non hanno il coraggio i primi di prendere atto che l’auto a zero emissioni non esiste; i secondi di chiarire per bene che solo la neutralità tecnologia permetterebbe di ottenere la tanto voluta da tutti riduzione delle emissioni.
Fin quando la Comissione Europea e i costruttori viaggiano su corsie separate è impossibile che giungano alla stessa meta.
Si prenda anche coscienza che cambiare un’auto vecchia per una nuova non sempre può essere vantaggioso per l’ambiente perché ad esempio se l’auto vetusta poco si usa l’impatto sarà assai minore di quello di una nuova auto che dovrà essere costruita da zero.
A guardare dall’alto viene proprio da dire che ci sono troppi interessi egoistici da entrambe le parti e finché non verranno messi da parte solo disastri si vedranno.