DS7 Crossback la prova su strada su quale motore scegliere
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2 marzo 2018

tedesche, inglesi e svedesi: arriva la parigina DS

Nasce sulla base della Peugeot 3008 ma ha una sospensione diversa al posteriore, più sofisticata. E sempre sul tema, dispone di una telecamera che monitora la strada e in base alle asperità, invia informazioni a una centralina la quale predispone gli ammortizzatori, per affrontare al meglio quello che le ruote incontrano. Inoltre sempre sul tema comfort, offre un parabrezza con isolamento maggiorato per contenere il più possibile il rumore aerodinamico generato dalla velocità ma non solo con vetri laterali anteriori doppi. Entrando più nel dettaglio può anche offrire un impianto audio Focal da oltre 500 Watt con 14 altoparlanti e un sistema a infrarossi che avverte se di notte sulla strada attraversa una persona o un animale, allertando con segnali acustici e visivi chi la porta. Sempre sul tema attenzione, c’e pure uno scan sempre a infrarossi che osserva chi la porta e se si distrae, manda richiami di attenzione visivi e acustici.

E' lunga 457 centimetri, larga 191 e alta 163. Il bagaliaio ha un volume che varia dai 555 ai 1752 litri. Giusto per inquadrarla meglio: è più corta di 10 centimetri rispetto a una Mercedes GLC ma ha il bagagliaio più grande. E' lunga 20 centimetri in più rispetto a una Volvo XC40 che è più agile ma anche costrittiva dentro per passeggeri e bagagli. E' più lunga della Jaguar E Pace ma non più capace come bagaliaio quando si viaggia in cinque. Rispetto a tutte queste non offre la trazione integrale. Per il momento. Insomma è una crossover che ad essere buoni e gentili e ben predisposti nei suoi confronti, si può porre a cavallo tra due segmenti, quello della GLA ma anche quello della GLC per stare in casa Mercedes, in BMW tra X1-X3, in Audi tra Q3-Q5. 
 
Fari anteriori che ruotano lanciando fasci luminosi all’avvicinarsi del proprietario, fari posteriori a effetto 3d, ma soprattutto una linea personale e interni costruiti da abili mani artigiane con pregiata pelle nappa a profusione o Alcantara (anche 25 mq per auto), ma anche disegnati con tanta “grandeur francais” quasi barocca, la DS7 Crossback ha tante carte da giocare ma su un tavolo non facile, perché questo nuovo marchio che prende il nome dal mitico squalo Citroen, nato a metà anni cinquanta, punta a diventare una alternativa per chi, oltre ad apprezzare lo stile e le icone parigine, è molto attratto dalle tedesche, dalle svedesi e dalle inglesi.
 
Disponibile a partire da poco più di 30 mila euro con un 1.5 diesel da 129 cavalli che promette 195 km/h (buono) e un tempo da 0 a 100 in 11,7 secondi (così e così), la DS7 Crossback può avere sotto il cofano anche un 2 litri Diesel da 180 cavalli con cambio automatico a otto rapporti che, oltre a farle raggiungere i 215 km/h, la rende più scattante con un tempo di 9,9 secondi nello scatto da 0 a 100. C’è anche a benzina 1.6 con potenze da 181 fino a 225 cavalli. Attenzione che molti stanno pensando al benzina di questi tempi dove il Diesel lo vogliono mettere alla berlina, ma sia chiaro che pur essendo evoluti i benzina consumano tanto di più e avendo una erogazione meno corposa meno bene si sposano con questo genere di auto che sono pesanti e poco filanti. Per il momento la DS7 Crossback sarà solo a trazione anteriore, poi nel 2019 debutterà anche una versione ibrida con motore elettrico per l’asse posteriore.
 
Un breve giro con la DS7 Crossback top di gamma ha fatto scoprire che non è niente male. Offre un buon comfort acustico e sospensivo con una buona precisione di guida. Il Diesel da 180 cavalli ci vuole perché grazie alla coppia generosa lo spunto non manca e in fase di sorpasso non si è seduti su una saetta ma, comunque, su qualcosa che si muove abbastanza rapidamente, senza tra l’altro andare a discapito dei costi di esercizio, perché i consumi non sono esagerati. Sterzo, freni e soprattutto il cambio sono ben tarati. Tutto funziona bene e gravi pecche non ve ne sono.  La qualità delle immagini della retrocamera non è ottimale. Gli schienali dei sedili anteriori sono un po’ strettini nella parte superiore, tanto che lasciano molto libere ed esposte le spalle. Su veicoli di alta classe qualcosa di meglio potevano fare. C’è anche da dire che hanno certificazione AGR sulla qualità, le schiume poliuretaniche danno buon sostegno ma sono dure e poco da Dea e, per essere più chiari: se li si considera rispetto a quelli delle Nissan e di molte Fiat ma anche Jeep, sono tanto meglio; se si confrontano con quelli di certe tedesche o inglesi….si poteva fare di più. Anche perché trasmettono "poca Francia" per le schiume dure, alla tedesca. Hanno la funzione massaggio, riscaldamento, non ventilazione. Posteriormente il divano ha lo schienale a regolazione elettrica con tasto sulla portiera dietro quello dei vetri, non è immediato riconoscere quale dei due sia quello preposto all’apertura del vetro o al movimento dello schienale che tra l’altro ha una escursione piuttosto ridotta. Utilissime invece le due prese usb per chi siede dietro e la regolazione del clima posteriore con bocchette dedicate anche con ventilazione specifica. Questa sì una cosa utile e davvero ben fatta. Per quanto riguarda Il sistema di lettura del fondo stradale non ci si aspetti miracoli, funziona, più di qualcosa fa, ma non trasforma il gruviera in un tappeto di biliardo. C’è da dire, però, che ci torneremo sopra, perché l’esemplare provato della DS aveva pneumatici invernali Dunlop la cui carcassa non è morbidissima e quindi ha sminuito il lavoro del sistema, complici strade romane tenute in condizioni non pessime, di più, e anche pericolosissime per le voragini improvvise. Inoltre per provare bene nulla è meglio della strade che si conoscono e sui cui si provano tutte le auto per standardizzare i risultati. Molto utile è invece la costruzione lunga della portiera che protegge il brancardo attraverso una "portiera con minigonna": fateci caso che quando scendete dall’auto e piove o avete l’auto sporca, sulla maggioranza dei veicoli toccate il longherone sporco e rimane traccia sui pantaloni. Sulla DS7 invece ciò non accade perché la portiera li protegge. Quindi chi è attento ai dettagli funzionali e di qualità apprezzerà molto questo sistema costruttivo che una volta era in grande auge, ora meno, perché fa vivere meglio e spendere meno di lavasecco! Sempre sul tema qualità della vita, tutte le tasche sono ben foderate anche quelle delle portiere, così che se si mettono chiavi o telefono o occhiali non tintinnano, sono protetti. Per gli occhiali c’è anche una custodia sul tetto ma solo per il guidatore.
In definitiva la DS7 è un’automobile da considerare rivolta a chi cerca qualcosa di diverso e molto curato provando nuove strade, godendo anche di un management, quello DS, che deve costruirsi una buona reputazione e per questo coccolerà i suoi clienti. 

 
 

Lascia un commento:
 
Fabio 2 marzo 2018 alle 8:39
tanto barocca ma se così piace ai francesi e ai loro estimatori sia la ben venuta
Claudio 2 marzo 2018 alle 8:39
ennesima prova dei francesi di andare all'attacco dei tedeschi
valerio 2 marzo 2018 alle 8:43
ricercata lo e’
Paolo 2 marzo 2018 alle 9:00
non avrà vita facile perché l'offerta nel segmento è cresciuta in modo esponenziale
luca 2 marzo 2018 alle 9:01
le parigine fanno sempre girare la testa come le svedesi ma non capisco perché poi tutto vanno con le buzzicone tedesche😁
Sergio 2 marzo 2018 alle 9:03
il ritorno del citrone punta sugli interni da dea ma qualcosa in più potevano fare
silvio 2 marzo 2018 alle 13:21
C’è tanta operazione nostalgia ma sono passati troppi anni dalla DS così i più sul marchio e sulla storia DS non ne sanno nulla
MarioMo 2 marzo 2018 alle 13:23
Una proposta fuori dal coro 👏🏻
Lucio 2 marzo 2018 alle 13:26
Mi avete incuriosito tanto che andrò a vederla dal concessionario che ho cercato ma ho scoperto che nella mia zona non c’e e vi voglio dire una cosa: sul sito tutti a chiedere i dati per essere ricontattati ma io non li do’ piu perchè li ho lasciati 2 anni fa e ancora mi chiamano
Carlo 2 marzo 2018 alle 13:44
Molto belli i fari e ricercatissimi gli interni 👍
Danilo 2 marzo 2018 alle 13:45
Per me rimane sempre una Peugeot 3008 di altissima gamma. Grande per averlo ricordato che la base è quella
Franco 2 marzo 2018 alle 13:46
Sarà per il tempo di questi giorni ma io la mia prossima macchina la voglio a trazione integrale
Joe 2 marzo 2018 alle 13:47
L’idea è furba come esiste l’alta moda francese per i vestiti con DS sia anche sull’automobile. Lancia dovrebbe essere lo stesso.
Ernesto 2 marzo 2018 alle 13:48
Perlomeno adesso non sono delle Citroen con un marchio diverso
Edo 2 marzo 2018 alle 14:18
Mi ha fatto molto piacere leggere riguardo a quando si scende e si sale e ci si sporcano i pantaloni perché a me con la mia Renegade capita tutti i giorni
Marco 2 marzo 2018 alle 14:39
Anche io sulla mia dacia ho lo stesso problema che quando è sporca e scendo mi gioco i pantaloni. Ma si può fare una cosa del genere?
Albe62 2 marzo 2018 alle 14:53
Ha molta personalità, bellissimo il cruscotto! Un’auto davvero diversa
GianLu 2 marzo 2018 alle 14:57
Molto belli i fari posteriori
Berto 2 marzo 2018 alle 14:59
Mi associo al gruppo dei pantaloni che si sporcano, ho un Vw Tiguan e in questi giorni è un disastro
Giuse 2 marzo 2018 alle 15:34
Il fascino di un marchio glorioso come DS rivive in pieno in questa proposta molto bella e particolare
maurizio 2 marzo 2018 alle 16:53
idem con bmw x5 con pedane: maledetta quando ho scelto!!!!! questi dettagli fanno la differenza ma caro overmobility, ds deve fare auto piu importanti se vuole avere successo e con motori piu grossi di un 2 litri. mi sembra la fiat del periodo italianocentrico dove stava per chiudere!