La storia Jeep Renault iniziò negli anni ottanta e coincise con il passaggio dal grande Cherokee al piccolo Cherokee. A quei tempi Jeep era AmericanMotors e i grandi Cherokee e Wagoneer erano vicini al pensionamento ma nella pubblicità che riportiamo veniva ricordato come fossero unici e veri SUV, anzi i migliori, perché dotati persino di cabina abitacolo con tetto completamente in acciaio e non come molti rivali in plastica. Inoltre si faceva menzione come tutti i veicoli immatricolati negli ultimi dieci anni fossero ancora in funzione, per il 95.8% a conferma di assoluta affidabilità e durabilità. Oggi sarebbe curioso sapere dopo dieci anni chi ha un parco circolante per quasi il 100% ancora vivo, anche per capire chi meno impatta veramente sull’ambiente perché è lì che si gioca la partita più importante per il bene del pianeta. Tornando al grande Cherokee, attorno al 1984 li fu affiancato il piccolo che veniva motorizzato per l’Europa con il motore turbodiesel
Renault da 2.1 litri da 88 cavalli e che all’epoca ottenne un gran successo ma non bastò ai francesi e agli americani per continuare la loro storia che venne bruscamente interrotta. Senza lasciare rimpianti. Chi si aspettava una erede degna sappia che prima del 2021 non si vedrà perché il Wagoneer più volte annunciato è stato ancora messo in naftalina. BMW X7 e Range Rover ringraziano ma anche Lincoln Navigator e Cadillac Escalade perché da Jeep nel settore lusso prima del 2021 nulla arriverà e loro così possono continuare a rimanere leader incontrastati. Nota curiosa: Sergio Marchionne già nel 2012 voleva un Wagoneer in produzione ma non ci riuscì e fu per lui una vera spina nel fianco parzialmente mitigata con il GrandCherokee Trackhawk da 717 cavalli.