A scorrere la tabella della nuova analisi mensile della Dat-Italia (azienda leader a livello europeo nella gestione delle quotazioni dell'usato e dei listini del nuovo) c’è da non credere: lo studio sulle follie degli optional più costosi va dai 36.000 euro della poltrona Frau per l’Audi A8 ai 21.000 euro delle vernici speciali della Mercedes G station 4x4, per non parlare poi dei 10.000 euro necessari per montare il cambio a innesti frontali sulla 500 Abarth 695 Biposto o dei freni carboceramici sempre intorno ai 10.000 euro. Sono accessori costosissimi che possono maggiorare il prezzo dell’auto dal 10 al 25%. E che – da soli – valgono più di una un’auto nuova di segmento A, B o addirittura C o D. Sapersi districare nella selva degli optional e’ diventato una missione non facile per chi deve acquistare un auto nuova e va fatta differenza tra quelli utili e quelli futili ma anche quelli che aumentano non poco sicurezza e prestazioni.
Molti concessionari utilizzano le opportunità messe a disposizione dalle case costruttrici di auto per migliorare il fatturato, sfruttando l’estrema personalizzazione del veicolo per il cliente più esigente. La delusione scatta quando si cerca di vendere l’auto usata super accessoriata, perché non sempre gli operatori sanno verificare la presenza ed il prezzo di accessori acquistati a prezzo pieno: spesso non hanno gli strumenti giusti per l’identificazione del veicolo (VIN o telaio per esempio). Ciò comporta una svalutazione eccessiva ed ingiustificata del valore economico e percepito dell’auto usata vanificando gli sforzi tecnologici dei costruttori di auto. Dat-Italia presenta per questo le quotazioni personalizzate con l’elenco preciso degli accessori montati in origine quindi è importante sapere di questa realtà e anche divulgarla nelle sedi opportune, quando si tratta il valore del proprio usato con concessionari, venditori, privati.