Le auto 100% elettriche e le plug in, cioè tutte quelle vetture che si attaccano alla spina, hanno un problema: sprecano non poca energia nella fase di ricarica. E oggi non siamo più i soli a comunicarlo. Lo ha anche fatto, e molto bene, Quattroruote nel numero di maggio in edicola a pagina 120 e 121. Il motivo lo ripetiamo ancora una volta: quando si attaccano alla presa le auto elettriche c’è una dispersione cospicua tra la colonnina e la batteria. Inoltre bisogna anche aggiungere i consumi dell’elettronica di conversione e la climatizzazione della batteria. C’è poi anche da considerare che quando si sta fermi durante un viaggio a fare rifornimento di energia, il più delle volte si sta in auto e siccome si aspetta parecchio, tanti sono soliti servirsi di accessori che drenano altra energia. Pensate solo a quelli con le Tesla che si vedono i film di Netflix.
L’energia che si perde non è poca, si parla di kWh, e se facesse male solo al portafogli si potrebbe anche sopportare ma il punto è che è dannosa per l’ambiente, quindi una riflessione è d’obbligo e ci vorrebbe anche u test specifico da imporre ai costruttori automobilistici prima di mettere in vendita un veicolo, perché su alcune vetture si nota una dispersione davvero importante, a due cifre. E ciò vale sia per le elettriche pure ma anche per ibride plug in che vengono ricariche frequentemente perché hanno pacchi batterie più piccoli. Quindi ancora una volta attenzione a far passare le auto elettriche come iper efficienti quando non lo sono non solo quando si muovono ma anche quando stanno ferme a ricaricarsi e pure quando stanno in sosta, perché a differenza sempre delle termiche che se non si muovo non perdono autonomia, le elettriche invece si. Giusto per non dimenticare: cinque anni fa lasciammo una Renault Zoe ferma per 20 giorni. Quando l’andammo a muovere si era mangiata 25 chilometri di autonomia. Non certo tantissimi, ma nemmeno pochi. E’ come se su un’auto a benzina dopo venti giorni di sosta si fosse perso 1 litro e mezzo.