Elon Musk preme affinché arrivino velocemente tutti i permessi per far partire il suo primo stabilimento in Europa, in Germania nel Brandeburgo. Musk spera di ottenere il via libera per avviare la produzione nel sito nelle prossime settimane, che al suo apice produrrà 500.000 veicoli elettrici a batteria (BEV) all'anno, più del doppio della produzione BEV tedesca nel 2020 e più del doppio delle Alfa Romeo che venivano costruite negli anni più fulgidi del Biscione. La società americana ha anche presentato piani per investire 5 miliardi di euro (5,8 miliardi di dollari) in un impianto di batterie con capacità di 50 GWh vicino al sito produttivo, superando quello pianificato da Volkswagen con capacità di 40 GWh a Salzgitter. Il 14 ottobre si chiuderà l'ultima consultazione dei cittadini interessati al sito americano, dopodiché il ministero dell'Ambiente deciderà se bocciarlo o approvarlo.
Il ministro dell'Economia del Brandeburgo ha fissato le possibilità di approvazione al 95%, quindi Musk dovrebbe farcela. Tanto che si augura che già a metà novembre possa uscire la prima Tesla Made in Europe che dovrebbe essere una Y. Ma fonti che vogliono rimanere anonime interne a Tesla raccontano che sarà difficile fare produzione vera, cioe' mettere l'impianto a regime, perché manca manodopera specializzata tanto che la stanno cercando in tutta Europa e sembra anche che debbano pagarla molto bene ma ciò rischierà di minare i bilanci. Nel frattempo in Germania, il Ceo di Volkswagen che aveva invitato Musk alla guida della ID3 si trova in difficolta' perche non solo vende poche elettriche ma anche perche stampa autorevole come MotorUndSport tra la Id3 e la Golf mette l'elettrica sul secondo gradino.