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11 gennaio 2021

La guerra delle batterie

Sempre più Case automobilistiche stanno cercando di sviluppare delle proprie batterie. Il motivo è presto detto: il 40% del costo delle auto elettriche è influenzato da questo componente e da questo componente dipendono autonomia e prestazioni. Quindi diventa asset strategico. Ma c’è anche dell’altro: il desiderio di smarcarsi dai grandi produttori di accumulatori. Perché essendo le auto elettriche molto più semplici da costruire rispetto a quelle a combustione, anche chi nell’auto non ha grandi esperienze potrebbe scendere…in campo. Per questo si parla da tempo di interesse da parte di chi tanti soldi oggi ha come Apple e Google ma anche Samsung ed LG. Proprio quest’ultima, recentemente, si è avvicinata a Magna International, una delle più grandi società della componentistica automotive. E da questa potrebbe partire l’attacco ai noti produttori di auto, perché potrebbero avere insieme motori elettrici, batterie, inverter e sistemi di ricarica. Oggi nega ma domani...chissà.

Il futuro dell'auto

Anche perchè oltre allle batterie ci sono pure gli schermi che stanno diventando sull’automobile un altro drive importantissimo. Anche Samsung è molto attiva dopo l’acquisto di Harman, altro fornitore importante del settore automotive grazie proprio all’attività sui sistemi d’informazione (cruscotti e display digitali) e che da qui ai prossimi tre anni dovrebbero più che raddoppiare, facendo così anche moltiplicare gli introiti che potrebbero essere riversati su progetti ambiziosi, quelli di fare un proprio veicolo. Le Case automobilistiche “storiche” stanno quindi cercando di acquisire il prima possibile la tecnologia sugli accumulatori e cercano come lupi affamati sovvenzioni governative che in Europa dovrebbero arrivare con il Next Generation. Guardando oltre, se "la va" l’industria automobilistica europea si salva, se invece "non la va" cola a picco anche tutta l’Europa e pure la European Battery Alliance, il progetto nato nel 2017, che ha ricevuto il via libera da Bruxelles per un finanziamento da 3,2 miliardi di euro di aiuti di Stato. Molti tecnici del mondo dell'auto da noi sentiti sostengono che oltre al tema materiali (litio, cobalto...), la differenza per avere batterie prestazionali la fa anche la gestione e la composizione ma c'è anche dell'altro che li preoccupa. Come gli ingegneri meccanici prevdeno gli sviluppi dei motori termici per i prossimi dieci anni, così dovrebbero anche lavorare gli ingegneri che sviluppano le batterie. Pertanto se si andasse avanti con i motori termici chi volesse entrare avrebbe grosse difficoltà e avrebbe un gap da comare di 10 anni ma lo stesso potrebbe essere per chi entra oggi nel settore delle batterie con tutte le conseguenze del caso.

BMW I3 batterie