Si chiama Clean Mobility Package (Pacchetto Mobilità Pulita) ed è stato partorito dalla Commissione Europea.
E’ un pacchetto di proposte per ridurre le emissioni di auto e van.
Per entrare in vigore dovrà essere approvato dal Parlamento Europeo.
Tra le tante “ideone” c’è anche quella di favorire il trasporto sulle lunghe distanze con bus, per ridurre traffico e inquinamento ma anche favorire i bassi redditi! La mobilità dell’immigrazione viene da dire, è servita. Abbasso le proprietà dei singoli, w la condivisione!
Ma quello che è incredibile del Clean Mobility Package, è la pretesa entro il 2025 di far ridurre le emissioni medie di anidride carbonica del 15%, e entro il 2030 del 30%!
L’obiettivo è di spingere le Case all’innovazione tecnologica che secondo alcuni “pensatori” porterà a una maggiore diffusione dell’elettrificazione pura e plug in. Ma attenzione: sembra che poco tutti abbiano studiato perché le emissioni dichiarate assai basse delle plug in sono assai lontane da quelle effettive! Giusto per avere un’idea: se si prende una BMW 530d e si fa un viaggio di mille chilometri, si bruciano 70 litri; lo stesso viaggio fatto con una ibrida plug in come la Mini, quindi auto più compatta e meno potente, brucia almeno un 15% in più di carburante! Quindi inquina di più! Ma la Commissione le premia, perché sulla carta promette vantaggi. E, certo, in città le plug in per 30-40 km al loro passaggio non lasciano traccia, ma si conti da dove si prende la corrente per muoverle e dopo dieci anni si parli dei loro pacchetti batterie da oltre 100 kg dove metterli! Se a qualche pensatore venisse in mente di dire: "ma come, il dichiarato è così tanto diverso dal reale?" Si risponde si, perchè le normative per le ibride e le plug in che non esistevano sono state fatte da chi nulla capiva! La colpa non è dei costruttori ma dei legislatori! Che perseverano come stolti.
Altro punto da ben ponderare è sulle elettriche. Continuare ad affermare che sono veicoli a zero emissioni è sbagliato: quando passano non emettono nulla ma per produrle, smaltire le batterie e soprattutto ricaricarle, l'energia necessaria va considerata e calcolata soprattutto. Quindi andrebbe confrontata e di questo la Commissione se ne lava le mani. Il well to wheel non sanno nemmeno cosa sia. E servirebbe a tutti uno studio ben fatto.
Sempre dal Clean Mobility Package emerge che se in gamma ci saranno elettriche e ibride con emissioni inferiori ai 50g/km (tutte le plug in sulla carta) i target saranno meno severi: quindi si premia una soluzione che sulla carta promette e sulla strada non mantiene ma soprattutto si porterà a generare topolini assurdi, come quando l’Aston Martin mise in commercio la Cygnet che era una Toyota IQ per abbassare le emissioni della sua flotta. Quindi sulla carta risultava virtuosa! E si darà anche una impennata ai prezzi.
Per quanto riguarda le multe previste saranno sempre di 95 euro al grammo oltre la soglia prevista applicata a ogni auto venduta. Sefcovic vicepresidente della Commissione Europea per l’energia ha sottolineato che con queste proposte l’industria dell’auto che produce e ingegnerizza in Europa potrà condurre la transizione energetica mondiale invece che seguirla e spronerà a produrre veicoli migliori. La ACEA, l’associazione dei costruttori sostiene che tutto ciò è molto oneroso e molti esponenti e loro uomini parlano di ambizioni esagerate o meglio non realizzabili anche perché il 2025 è dietro l’angolo e calcolando che per fare auto completamente nuove e non nel vestito ci vuole un decennio...ecco che la dead line del 2025 è impossibile da raggiungere se non con scorciatoie che poi presentano il conto!
L’associazione dei costruttori tedeschi annuncia che i target sono difficili da raggiungere e non favorirebbero i costruttori.
Al di là delle affermazioni è importante che tutti comprendano il radicale cambiamento che questo porterà, se verrà seguito dal Parlamento.
La Commissione Europea ha messo sul piatto anche 800 milioni di euro da destinare alle infrastrutture di ricarica per le auto elettriche e plug in e 200 milioni per aiutare la ricerca sullo sviluppo batterie. Cifre che sembrano importanti ma sono ridicole per il settore. Piccolo inciso: 800 milioni spalmati su 28 Stati con qualcosa come più di 50 città da oltre 400 mila persone e migliaia di altre realtà…sono brioches per i poveri!
A fronte di tutto ciò come si è più volte scritto si sta davvero correndo il rischio di spingere su tecnologie e soluzioni boomerang: le multe sicuramente verranno scaricate sul costo dei prodotti che quindi pagheranno ancora una volta gli automobilisti; si apre le porte a sistemi di condivisione e tecnologie in auge in altri Continenti come abbiamo più volte detto che non sono mai stati un valore per gli europei; in più se l’Europa vuole dare questa svolta elettrica pensi a dove prendere l’energia perché se si rischia il black out per dei condizionatori è da sprovveduti pensare che nulla avvenga se la mobilità passa dall’oro nero alla corrente!
In poche parole questa Commissione Europea ha partorito proprio un bel... pacchetto sporco e fumoso a essere gentili, tra l’altro facendo sempre confusione tra CO2 e polveri che non sono la stessa cosa, e che sarebbe ora che si affrontassero seriamente come il well to wheel ma anche la storia dei bus low cost…per non parlare del peso e delle dimensioni dei veicoli che hanno un impatto sull'ambiente mostruoso!
Se si vogliono ridurre le emissioni ci vogliono regole che siano possibili non utopistiche. Bisogna documentarsi sulla realtà uscendo dagli uffici per stilare un resoconto aderente al mondo in cui viviamo. I sogni sono una cosa, la realtà un'altra. A ben vedere da questo piano emerge una mobilità individuale, per pochi e molto costosa, e soprattutto per nulla amica dell'ambiente, a cui viene da dire davvero: no grazie.