Mobilità elettrica
A proposito di...
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9 novembre 2017

cosa ha partorito ieri la Commissione Europea: un mostro!

Si chiama Clean Mobility Package​ (Pacchetto Mobilità Pulita) ed è stato partorito dalla Commissione Europea.

E’ un pacchetto di proposte per ridurre le emissioni di auto e van.

Per entrare in vigore dovrà essere approvato dal Parlamento Europeo. 

Tra le tante “ideone” c’è anche quella di favorire il trasporto sulle lunghe distanze con bus, per ridurre traffico e inquinamento ma anche favorire i bassi redditi! La mobilità dell’immigrazione viene da dire, è servita. Abbasso le proprietà dei singoli, w la condivisione!

Ma quello che è incredibile del Clean Mobility Package, è la pretesa entro il 2025 di far ridurre le emissioni medie di anidride carbonica del 15%, e entro il 2030 del 30%!

L’obiettivo è di spingere le Case all’innovazione tecnologica che secondo alcuni “pensatori” porterà a una maggiore diffusione dell’elettrificazione pura e plug in. Ma attenzione: sembra che poco tutti abbiano studiato perché le emissioni dichiarate assai basse delle plug in sono assai lontane da quelle effettive! Giusto per avere un’idea: se si prende una BMW 530d e si fa un viaggio di mille chilometri, si bruciano 70 litri; lo stesso viaggio fatto con una ibrida plug in come la Mini, quindi auto più compatta e meno potente, brucia almeno un 15% in più di carburante! Quindi inquina di più! Ma la Commissione le premia, perché sulla carta promette vantaggi. E, certo, in città le plug in per 30-40 km al loro passaggio non lasciano traccia, ma si conti da dove si prende la corrente per muoverle e dopo dieci anni si parli dei loro pacchetti batterie da oltre 100 kg dove metterli! Se a qualche pensatore venisse in mente di dire: "ma come, il dichiarato è così tanto diverso dal reale?" Si risponde si, perchè le normative per le ibride e le plug in che non esistevano sono state fatte da chi nulla capiva! La colpa non è dei costruttori ma dei legislatori! Che perseverano come stolti.

Altro punto da ben ponderare è sulle elettriche. Continuare ad affermare che sono veicoli a zero emissioni è sbagliato: quando passano non emettono nulla ma per produrle, smaltire le batterie e soprattutto ricaricarle, l'energia necessaria va considerata e calcolata soprattutto. Quindi andrebbe confrontata e di questo la Commissione se ne lava le mani. Il well to wheel non sanno nemmeno cosa sia. E servirebbe a tutti uno studio ben fatto.

Sempre dal Clean Mobility Package emerge che se in gamma ci saranno elettriche e ibride con emissioni inferiori ai 50g/km (tutte le plug in sulla carta) i target saranno meno severi: quindi si premia una soluzione che sulla carta promette e sulla strada non mantiene ma soprattutto si porterà a generare topolini assurdi, come quando l’Aston Martin mise in commercio la Cygnet che era una Toyota IQ per abbassare le emissioni della sua flotta. Quindi sulla carta risultava virtuosa! E si darà anche una impennata ai prezzi.

Per quanto riguarda le multe previste saranno sempre di 95 euro al grammo oltre la soglia prevista applicata a ogni auto venduta. Sefcovic vicepresidente della Commissione Europea per l’energia ha sottolineato che con queste proposte l’industria dell’auto che produce e ingegnerizza in Europa potrà condurre la transizione energetica mondiale invece che seguirla e spronerà a produrre veicoli migliori. La ACEA, l’associazione dei costruttori sostiene che tutto ciò è molto oneroso e molti esponenti e loro uomini parlano di ambizioni esagerate o meglio non realizzabili anche perché il 2025 è dietro l’angolo e calcolando che per fare auto completamente nuove e non nel vestito ci vuole un decennio...ecco che la dead line del 2025 è impossibile da raggiungere se non con scorciatoie che poi presentano il conto!
L’associazione dei costruttori tedeschi annuncia che i target sono difficili da raggiungere e non favorirebbero i costruttori.
Al di là delle affermazioni è importante che tutti comprendano il radicale cambiamento che questo porterà, se verrà seguito dal Parlamento.

La Commissione Europea ha messo sul piatto anche 800 milioni di euro da destinare alle infrastrutture di ricarica per le auto elettriche e plug in e 200 milioni per aiutare la ricerca sullo sviluppo batterie. Cifre che sembrano importanti ma sono ridicole per il settore. Piccolo inciso: 800 milioni spalmati su 28 Stati con qualcosa come più di 50 città da oltre 400 mila persone e migliaia di altre realtà…sono brioches per i poveri!
 
A fronte di tutto ciò come si è più volte scritto si sta davvero correndo il rischio di spingere su tecnologie e soluzioni boomerang: le multe sicuramente verranno scaricate sul costo dei prodotti che quindi pagheranno ancora una volta gli automobilisti; si apre le porte a sistemi di condivisione e tecnologie in auge in altri Continenti come abbiamo più volte detto che non sono mai stati un valore per gli europei; in più se l’Europa vuole dare questa svolta elettrica pensi a dove prendere l’energia perché se si rischia il black out per dei condizionatori è da sprovveduti pensare che nulla avvenga se la mobilità passa dall’oro nero alla corrente!
 
In poche parole questa Commissione Europea ha partorito proprio un bel... pacchetto sporco e fumoso a essere gentili, tra l’altro facendo sempre confusione tra CO2 e polveri che non sono la stessa cosa, e che sarebbe ora che si affrontassero seriamente come il well to wheel ma anche la storia dei bus low cost…per non parlare del peso e delle dimensioni dei veicoli che hanno un impatto sull'ambiente mostruoso! 
 
Se si vogliono ridurre le emissioni ci vogliono regole che siano possibili non utopistiche. Bisogna documentarsi sulla realtà uscendo dagli uffici per stilare un resoconto aderente al mondo in cui viviamo. I sogni sono una cosa, la realtà un'altra. A ben vedere da questo piano emerge una mobilità individuale, per pochi e molto costosa, e soprattutto per nulla amica dell'ambiente, a cui viene da dire davvero: no grazie.  

Lascia un commento:
 
milano 9 novembre 2017 alle 8:12
Tutti in torpedone con pochi euro in tasca ma grandi sogni!!!!
Valerio 9 novembre 2017 alle 8:13
E sul traffico e inquinamento aereo nulla? Il traffico aereo è esploso in questo ultimo decennio, sopra la testa ne girano una infinità di aerei e scaricano cherosene a manetta soprattutto sopra le grandi città. L’inquinamento non è dovuto anche a loro??? Ma li nulla.
nicola 9 novembre 2017 alle 8:14
E i soldi per prendere una elettrica che costa tre volte di più di una normale chi me li da? Sono stato a vedere la Mitsubishi i-Miev: trentamila euro mi sono stati chiesti! magari loro pensano che con un incentivo di un migliaia di euro si risolva tutto...
paolo 9 novembre 2017 alle 8:35
aprire l'ombrello e riparsi non serve, e' da preparare un'arca e andare via. stanno minando la liberta' con la scusa dell'ambiente. sottolineo scusa
carlo 9 novembre 2017 alle 8:40
secondo me non capiscono nulla quindi hanno messo dei paletti e poi saranno cavoli degli altri
Andrea 9 novembre 2017 alle 8:44
La distanza tra la gente comune e i legislatori europei è siderale! Ma dove vivono questi?
LucaS 9 novembre 2017 alle 8:46
Il dramma è che decidono dove investire i nostri soldi e come organizzarci la vita futura
giulio 9 novembre 2017 alle 8:46
In UK spendono per una nuova centrale nucleare 18 miliardi e la grande Europa mette 800 milioni sulla mobilità pulita con idee difficili da commentare in modo morigerato. A casa vanno mandati!
Nino 9 novembre 2017 alle 8:47
E' agghiacciante la superficialità con cui vengono prese certe decisioni
sandro 9 novembre 2017 alle 8:47
in Giappone i taxi li mettono ibridi e a GPL e da noi??
Gab 9 novembre 2017 alle 8:47
Bravo OM. Ancora una volta decide chi non capisce nulla della materia. La cosa più triste è che tutte le nostre chiacchiere rimangono tali.....e intanto perseverano con i SUV da 20 quintali
italo 9 novembre 2017 alle 8:48
Prima a premiare il diesel, ora a castigarlo come quando si spingeva sul metano poi marcia indietro e ora ancora marcia avanti tanto paga tutto pantalone
MarioMo 9 novembre 2017 alle 8:50
L'innovazione deve esserci e l'inquinamento, soprattutto nelle città, va ridotto su questo siamo tutti d'accordo, ma continuare ad insistere sull'elettrico che mostra limiti enormi sotto più aspetti è veramente incredibile
Gianni 9 novembre 2017 alle 8:55
Questi ci vogliono far tornare indietro di 100 anni!
Ludov 9 novembre 2017 alle 8:57
Che comincino Cina e India a rispettare parametri più stretti di emissioni inquinanti, poi ne riparleremo
Umbe 9 novembre 2017 alle 9:00
Un piano di sviluppo con bus low cost e simili può andar bene in Paesi dalla recente urbanizzazione dove non c'è nulla ancora, ma in Europa dove da sempre siamo abituati a muoverci con l'auto di proprietà significherebbe un cambiamento radicale di abitudini che è difficile da pensare e realizzare
Roby67 9 novembre 2017 alle 9:10
Ben venga l'elettrico se serve a migliorare la situazione ambientale ma quello che non capisco è che, come avete sottolineato più volte, l'elettrico delocalizza l'inquinamento non lo elimina, quindi che senso hanno queste manovre?? A rendere le città più pulite e le campagne, dove si troveranno le centrali, più sporche??
FedeX 9 novembre 2017 alle 10:11
La direzione è questa: ho letto anche di un progetto di un consorzio tedesco per l'installazione sulla rete autostradale di colonnine di ricarica veloce da 350 kW che nel tempo di una sosta all'autogrill per andare in bagno e prendere un caffè ricarica l'auto per i successivi ...120km!! Anche i tedeschi stanno ....prendendo lucciole per lanterne!!
Xt 9 novembre 2017 alle 10:15
Io le poche colonnine che vedo in giro, le trovo sempre vuote e non utilizzate.... mi spiegate cosa c'è da incentivare se le elettriche nessuno le compra perché sono antieconomiche in tutto?
max 9 novembre 2017 alle 10:16
Quindi una ibrida plug in che è accredita di un consumo di poco più 2 litri ogni 100 chilometri non è veritiero??? Ma è possibile che non riescano a produrre leggi chiare che impongano comunicazioni cristalline sui prodotti????
bruno 9 novembre 2017 alle 10:17
Registro l’impegno della commissione che segue le indicazioni di Parigi: tutto è sempre migliorabile ma questi sono passi importanti
enrico 9 novembre 2017 alle 10:17
Trovo giusto lo spunto sulle dimensioni e sul peso complessivo perché questi 2 fattori incidono assai sulle emissioni ma cosa si può fare a riguardo? Mettere un tetto alle dimensioni delle auto? O al peso? Forse potrebbe essere una buona idea….
GianLu 9 novembre 2017 alle 11:09
O per lo meno consentire l'accesso e la circolazione nei centri urbani solo a vetture di un certo tipo dalle dimensioni contenute e dotate di propulsori efficienti per le emissioni
daniele 9 novembre 2017 alle 11:16
Mi stupisce anche la Francia che ha centrali nucleari vecchie e che iniziano ad avere problemi, se si diffonderà l'elettrico, come desiderano questi signori, la richiesta di energia sarà enorme, come pensano di soddisfarla?
Beppe 9 novembre 2017 alle 11:18
Mettono le colonnine di ricarica veloce, ok, ma queste colonnine non la fabbricano l'energia, gli arriva dalla centrale e se le centrali non le abbiamo, come si fa?
Stef 9 novembre 2017 alle 11:27
Mi sembra anche che sottovalutino il problema di distribuire gli enormi quantitativi di energia che verranno richiesti in modo capillare sul territorio
Genio 9 novembre 2017 alle 11:31
Va reso più efficiente dal punto di vista energetico tutto il comparto industriale. Perché quando si parla di inquinamento si pensa sempre e solo alle auto? E si interviene sempre e solo sugli individui obbligandoli a scelte costosissime?
SIlvio 9 novembre 2017 alle 11:34
Le risorse economiche sono limitate e vanno indirizzate dove possono generare i migliori risultati energetici/ambientali: è una regola di buon senso ma il buon senso sembra essere sparito da questo mondo
ema 9 novembre 2017 alle 11:52
C’è il solito problema della politica troppo lontana dalla realtà
chicco 9 novembre 2017 alle 11:53
È un attacco all’industria dell’auto: che se la smazzino loro! io ho già i miei...
giovanni 9 novembre 2017 alle 12:36
non hai detto che con le plug in uno le puo far andare sempre non elettriche e quindi inquinano perche basta premere un tasto per liberarsi dall'elettrico. e controlli sono impossibili nell'uso ciao
Albe 9 novembre 2017 alle 15:30
Mi pare tutto una presa in giro
Franco 9 novembre 2017 alle 15:37
Mettono le colonnine per la ricarica quando ancora le elettriche che circolano sono pochissime e rimarranno pochissime ancora per molto tempo, assurdo
Seba 9 novembre 2017 alle 15:39
Tra l'altro i sistemi di attacco alla colonnina non sono tutti uguali tra loro e le società che gestiscono l'erogazione della corrente sono diverse, per cui se ho l'abbonamento con una non posso rifornirmi da una colonnina gestita da un'altra......
Giuse 9 novembre 2017 alle 15:50
Più che la ricerca per lo sviluppo delle batterie dovrebbero finanziare progetti per lo smaltimento delle batterie, perché a fine vita che fine faranno?
Dari8 9 novembre 2017 alle 15:56
Mi risulta che per lo sviluppo della rete di ricarica elettrica (colonnette sul territorio) ci siano numerosi fondi, tra cui ben 50 milioni di euro stanziati nel 2013 e tuttora bloccati da complicati e misteriosi iter burocratici....!
Gerry 9 novembre 2017 alle 16:00
Non ci sono le macchine elettriche, non ci sono sufficienti colonnine per la ricarica, ma ci sono già più di un gestore di rete con ognuno dei quali ci si può abbonare per l'utilizzo delle colonnine, anzi, si deve, perché sono poche e se capita di fermarci vicino a quella di cui non abbiamo abbonamento....... che facciamo?? Cose da pazzi!
Tomaso 9 novembre 2017 alle 16:03
Da quanto so pure alcuni gestori di autostrade sono contrari e non facilitano l'apertura di aree attrezzate con le colonnette di ricarica
Angelo 9 novembre 2017 alle 16:05
Si tratta di un cambiamento epocale nelle abitudini di vita, nella mentalità, il nostro compito è di preparare i nostri figli e nipoti, forse loro vivranno in una società così organizzata
Alfio 9 novembre 2017 alle 16:15
Non oso pensare alle tasse che applicheranno sulla corrente, una volta che si diffonderà anche come carburante per l'auto
Micky 9 novembre 2017 alle 16:27
Più che incentivare l'acquisto di un'auto elettrica, io più leggo a tal proposito e più mi deprimo e mi convinco che bielle e pistoni non li abbandonerò mai
Ricca 9 novembre 2017 alle 16:30
Ci sono già tantissimi bus sulle autostrade, ci manca pure l'incentivo a quelli low cost, alè!
Web 9 novembre 2017 alle 16:32
Quelli della commissione europea si sono fulminati a furia di studiare la corrente e i suoi utilizzi!
Alex 9 novembre 2017 alle 16:50
Viene il sospetto che la commissione europea sia "leggermente" influenzata dai tedeschi che avendo ora vetture elettriche, vogliono imporle a tutta l'Europa
Aldo 9 novembre 2017 alle 16:53
Lo fanno per liberare dal traffico le città e ridurre lo smog. chi ha idee migliori si faccia avanti
Olli 9 novembre 2017 alle 16:54
Oggi comprare un'elettrica significa come minimo spendere 10k in più della medesima auto a benzina/diesel, è davvero il primo passo nel rendere l'auto un bene di lusso, non più per tutti
Ernesto 9 novembre 2017 alle 16:55
Io penso che ci sia una volontà di apparire come i più bravi della classe da parte dell’Europa che ci porterà a schiantarci.
Massimiliano 9 novembre 2017 alle 16:56
Sulla salute non si scherza come sul cambiamento del clima quindi ok alle riduzioni della co2 ma queste regole non mi sembra che portino a un grande risultato. Questo è il punto. Poi non capisco perché si parli di inquinamento dannoso sull'uomo per la Co2 quando dovrebbero essere le polveri sottili. la co2 danneggia il clima
Giorgio43 9 novembre 2017 alle 17:01
Sempre a fare i primi della classe in Europa! Ma ci pensate che in Cina e in India per essere competitivi sfruttano al massimo le risorse umane e non, senza badare per niente all'inquinamento e da sole queste due potenze economiche annullano gli sforzi di tutti gli altri Paesi nel contrastare l'inquinamento. Risultato: loro diventano sempre più potenti e ricchi in barba a tutti, noi sempre più poveri e limitati in tutto