Trent’anni sono passati.
Erano gli anni novanta, e chi ideò gli orologi Swatch, si mise in testa di produrre un oggetto a quattro ruote che potesse replicare l’idea vincente che aveva avuto nel settore dell’orologeria dieci anni prima.
Cocciuto e perfezionista, visionario e razionale nell’approccio, Nicolas Hayek riuscì nell’intento parzialmente, perché spese così tanti soldi che arrivò stremato e per questo obbligato a cedere il tutto a un costruttore automobilistico.
Svizzero di origini libanesi, Hayek bussò tante porte fin quando si aprì quella di Mercedes, che girò la ruota e creò addirittura uno stabilimento apposito ad Hambach, denominato Smartville e che oggi è stato ceduto.
All’epoca, prima che Mercedes intervenisse, il patron di Swatch cercò in tutti i modi di coinvolgere Volkswagen, e pochi sanno che per suscitare interesse puntò molto sulla posizione del motore posteriore che era quella che fece grande Porsche e Volkswagen al fine di trovare sostenitori. Ma all’operazione del “maestro orologiaio” si impose la linea che sulle auto piccole non si sarebbe guadagnato abbastanza per ripagare l’ingente investimento dovuto anche a una sofisticazione del progetto ragguardevole.
All’epoca tutti pensavano che se doveva nascera la piccola SwatchCar solo con Volkswagen l'operazione poteva avere successo perché specializzata nelle macchine piccole e popolari pertanto quando arrivò l’annuncio di Mercedes lo stupore fu davvero tanto.
L’approccio di Mercedes fin dall'inizio fu degno delle oche. Ai concessionari, per avere l’esclusiva delle Smart, Mercedes impose la costruzione di torri in cristallo, costose ma soprattutto non facilissime neppure da realizzare per via dei permessi. Ma anche sul prodotto la Stella non si risparmiò con versioni a quattro porte, coupé e roadster. Tutti prodotti sbagliati che infatti sono durati pochissimo, ricordiamo tra le tante la prima ForFour W454 che venne prodotta appena per 2 anni (era una Mitsubishi Colt travestita!!!). Mercedes su Smart partì all’attacco anche di mercati non certo facili per le piccole auto come quello Usa dove ci fu poi una ritirata da Caporetto… L’ultimo azzardo fu la decisione di farla solo elettrica.
Oggi Smart è in mani cinesi e la fabbrica emblema non più di Mercedes. La piccola biposto che per un decennio con la versione a gasolio è stata l'automobile più parca al mondo e dal minore impatto ambientale (ricordiamo oltre 30 km con un litro e meno di 90 g/km Co2) non esiste più e non viene nemmeno ricordata.
Se tutto andrà bene dalla fabbrica a non più uso esclusivo della Smart uscirà il 4x4 Granadier, sul cui successo non sono tanti però a scommetterci.