Marzo 2008: Tesla arriva sul mercato con una Lotus… elettrificata.
Ne vengono prodotte e vendute poco più di 2 mila.
Giugno 2012: Tesla mette in produzione la sua prima creatura, la Model S.
La prima berlina sportiva elettrica della storia.
Agosto 2015: la rivista Forbes porta Tesla come esempio di innovazione.
Nello stesso anno scoppia il dieselgate.
Marzo 2016: debutta la Model 3.
La prima berlina compatta elettrica dal prezzo più accessibile grazie anche al sito produttivo cinese e alle sue batterie sempre cinesi, della CATL.
Marzo 2020: Tesla taglia il traguardo di 1 milione di auto prodotte.
Un risultato che alcuni vedono eccezionale ma che non è. VW nello stesso arco di tempo, 12 anni, riusciva a produrre più sei milioni di Golf e complessivamente con tutti i modelli superava abbondantemente i 50 milioni.
Ottobre 2021: Tesla raggiunge la capitalizzazione azionaria di 1000 miliardi di dollari.
La finanza che di automobili ha capito sempre molto poco perché più attenta al guadagno subito e non sul lungo periodo, la sopravaluta.
Oggi, aprile 2024, sembra che Tesla non farà a breve la Model 2, la sua elettrica entry level da 25 mila dollari.
Dalla Model S sono passati 15 anni e dalla Model 3 8 anni.
In tutto questo lasso di tempo non è che ci sia stata l’evoluzione sperata, sia sulla riduzione dei costi sia sull’evoluzione del prodotto.
Il cambio di passo atteso con una vettura più piccola sembra proprio che verrà rimandato quando la tecnologia lo permetterà.
E sull’auto elettrica tanti iniziano a non vedere quel futuro radioso che immaginavano anche perché ci sono sempre più auto elettriche con problemi seri ma soprattutto conti che non tornano e clienti che mancano. In tutto il mondo. Anche perché ci sono meno incentivi a riguardo e l’auto elettrica senza aiuti non cammina.
Bisogna poi aggiungere che l’arrivo di prodotti cinesi interessanti ha sparigliato le carte ma soprattutto che di batterie più performanti non si vede nulla all’orizzonte. Le famose batterie allo stato solido che tutti dicevano essere pronte sono ancora nei laboratori.
Tutti i costruttori di auto elettriche, nessuno escluso, continuano a perfezionare la posizione delle celle all’interno del pacco accumulatore energia per dare più densità energetica ma non riescono a diminuirla senza andare a discapito dell’autonomia.
In parole semplici è come se sulle termiche si aumentasse il volume del serbatoio per avere più litri di carburante per fare più strada. Ma così son bravi tutti.
L’auto termica che ricordiamo con 50 litri solo vent’anni fa faceva circa 450-500 chilometri con un pieno mentre la diesel era già a 750 chilometri è riuscita ad aumentare l’autonomia riducendo i consumi anche del 30% e con potenza e prestazioni aumentate altrettanto. A proposito anche di potenza: ma possibile che nessuno anche in questa voce faccia una riflessione un po’ più attenta? Che senso ha avere auto elettriche con prestazioni da Ferrari?
Tornando alla Model S di Tesla e all’azienda che tutti pensavano avesse la migliore tecnologia non è stato portato alcun miglioramento significativo, la supersportiva che doveva arrivare si è persa, il pick up può essere solo venduto negli USA per i bassi criteri di sicurezza che offre e ora anche della piccolina si iniziano a perdere le tracce.