Incredibile salone dell’automobile di Ginevra.
Incredibile perché le novità sono tantissime e molte davvero importanti seppure alcune, al primo colpo d’occhio, appaiano più evoluzioni che rivoluzioni.
Si pensava che a Ginevra ci fossero poche regine e molte comparse ma così non è stato perché andando ad analizzare le tante novità ognuna ha un suo gran perché.
La Subaru XV ha una nuova piattaforma e promette più comfort, più sicurezza e più tenuta di strada mantenendo apparentemente una formula nota, nel senso che come dimensioni e stile non è la stessa rivoluzione che nasconde sotto la carrozzeria. In poche parole al primo colpo d'occhio veniva da dire più evoluzione che rivoluzione ma, poi, andando a vederla sotto, tanto di cappello. Lo stesso dicasi per la Suzuki Swift, anch’essa con una nuova base con le ruote agli angoli della carrozzeria per dare più abitabilità e più tenuta. Due fattori di non poco conto. E cosa dire se non altrettanto bene della nuova Seat Ibiza che porta al debutto la piattaforma, che servirà poi tutte le segmento B del Gruppo VW: più le si gira attorno e più colpisce, a partire da un bagagliaio gigante. Sempre andando a guardare sotto il vestito colpiscono la Range Velar tutta in alluminio con le maniglie retrattili e un posteriore da urlo; la DS7 Crossback che prende tanto dalle recentissime 3008 e 5008 ma che nella cura dei dettagli alza non poco l'asticella; per non parlare della BMW Serie 5 Touring che ripiega i sedili al semplice tocco di un pulsante ma, soprattutto, come costruzione e rapporto "uomo- macchina" segna il passo; della nuova Fiesta che arriva addirittura a reggere motori da 200 cavalli... per quanto bene è stata concepita, a conferma che Ford quando si mette le auto le sa costruire molto bene. A proposito di facilità d’uso delle automobili e delle loro sempre più numerose dotazioni: Audi picchia duro proprio sul concetto della facilità d’uso, che troverà l’apice nella nuova A8 come trend imperativo, da seguire poi su tutti i futuri modelli, segnando ancora una volta la strada e confermando il suo claim "all'avanguardia della tecnica". Il salone di Ginevra quest’anno è generoso come non mai e pure sulla sicurezza c’è chi si spinge oltre. Volvo con la nuova XC60 arriva a introdurre la sterzata attiva per evitare un ostacolo quando non è possibile evitarlo. Altro sistema di aiuto evoluto al guidatore lo proporrà Nissan sulla nuova Qashqai, il ProPilot sarà capace di gestire in modo autonomo l’auto in autostrada intervenendo su sterzo, freni, acceleratore… "Sì viaggiare" cantava Battisti e la proposta di VW, la Arteon, va dritta in questa direzione perché vera Gran Turismo a quattro porte dalla linea filante ma dalla grande abitabilità e comodità interna per la serie: nessuna rinuncia. VW presenta anche la Tiguan allungata, più capace e con 5 posti +2. Due sono le proposte di Renault: un face lift per Captur e la berlinetta Alpine a motore centrale, cambio a 7 rapporti, carrozzeria in alluminio, 252 cavalli, 0-100 in 4.5 secondi.
Sul tema auto da sogno due vetture hanno particolarmente emozionato: la Koenigsegg e la Fittipaldi.
La Fittipaldi EF7 Vision Gran Turismo fortemente voluta dal pluri campione del mondo di F.1 e F.Indy brasiliano ma con origini italiane è stata sviluppata con l'obiettivo di ottenere un peso il più possibile ridotto, al di sotto dei 1000 kg grazie a una monoscocca in carbonio molto tirata, sulla quale Pininfarina ha sovrapposto una leggera carrozzeria che richiama le vetture sport nelle forme, con un profilo aerodinamico decisamente spinto. La cellula in carbonio ricorda molto quella delle monoposto della massima formula come costruzione e tutto il fondo pure (è tra l'altro bassissima e basta guardarla da dietro per capire che è proprio un'auto da corsa). Il motore è un V8 aspirato che garantisce 600 cavalli a 9000 giri, il cambio un sequenziale a sei rapporti. Di questa vettura, tutta da guidare in pista, ne dovrebbero venire prodotte pochissime unità, tutte fortemente personalizzate e dedicate a una gara vinta da Emerson Fittipaldi, legate a un momento e a un circuito che ha lasciato il segno nel cuore del campione brasiliano. Quando si è scritto un'auto tutta da guidare, è perché incarna perfettamente lo spirito di Fittipaldi, un uomo che dietro il volante tantissimo ha dato e chiesto alle sue vetture, quindi un'auto pensata e studiata da chi ci sa fare.
Da 0 a 300 km/h in 10 secondi, da 0 a 400 km/h sotto i 20 secondi: questo è quanto promette la Koenigsegg con carrozzeria in carbonio verde e gli interni in Saddle Brawn, a ricordare tanto la scuola inglese del British Racing Green. Tutta in carbonio, rispetto a una costruzione in alluminio il peso è ridotto del 40%, ma leggera non è. Perché dietro le spalle di chi occupa il raffinato abitacolo ci stanno 1500 cavalli garantiti da un V8 biturbo e da tre motori elettrici con relativi pacchetti batteria per alimentarli, che presentano il conto quando la si mette sulla bilancia, ma anche promettono 670 cavalli a tempo, perché dopo un po’ di piene accelerazioni senza grandi recuperi di energia le batteria si scaricano. Quindi sì tanti cavalli ma a tempo, con relative prestazioni a tempo, però di grandissimo livello.