Il governo si divide sulla ecotassa.
La gabella sulle auto che più emettono co2.
Facciamo un passo indietro per capire meglio.
Nel 1997 in Giappone, a Kyoto, si tiene una importante conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici a cui partecipano quasi 200 Paesi. Il pianeta ha un problema: le emissioni di co2 dell’uomo, pertanto bisogna intervenire per limitarle.
Viene steso un protocollo che prevede un forte impegno nella riduzione della co2, i più lo firmano. Il sasso nello stagno è lanciato. Tra i più virtuosi l’Europa che nella mobilità dispone della tecnologia Diesel, vincente in materia di emissioni co2, perché i motori a gasolio poco consumano e meno consumo è meno emissioni di co2.
Rispetto a un benzina le emissioni di CO2 del diesel sono mediamente inferiori del 30%, quindi il taglio è di quelli importanti.
L’Europa si trova quindi fortissima in materia riduzioni Co2 e accelera. Soprattutto sulla mobilità. Tutti vengono presi in contropiede e complice la partenza del grande mercato Cina l’industria europea si impone.
I giapponesi provano con i motori diesel ma non ci riescono e si buttano sull’ibrido che non è vincente a livello co2 e non di poco. Inoltre oggi a vent’anni dall’introduzione di quella tecnologia non va nascosto che non ha fatto grandi progressi al contrario dei motori diesel ma anche benzina con alta pressione degli europei.
Passano gli anni, il tema riduzione co2 è sempre più sentito.
I politici europei spingono forte sul tema e iniziano tutti a pensare come incentivare fonti rinnovabili, a colpire chi più emette co2.
In Europa parte addirittura una norma che colpisce economicamente i produttori di automobili la cui gamma oltrepassa i limiti di co2 stabiliti dalla politica.
L’industria dell’auto europea tace e acconsente perché ha l’asso del diesel ma scoppia il dieselgate! E viene giù tutto. I politici hanno vista miope e c’è chi si insinua con l’elettrico riuscendo a far passare il concetto che non inquina!
E’ il caos.
Ogni produttore di auto cerca scappatoie come quelle dell’elettriche in gamma perché abbassano la media sulla carta non avendo emissioni quando si muovono e non avendo il conteggio dell’energia che consumano. Si ideano le plug in, altra bufala pazzesca a livello emissioni co2.
Si crea quindi una visione distorta e sbagliata con interessi fortissimi che creano confusione in tutti. A molti Stati come la Cina fa gioco tutto ciò perché loro sono gran produttori di batterie e si troverebbero sulla mobilità da comparse a attori protagonisti. Per fare le elettriche ci vogliono le batterie e per le batterie ci vogliono materie prime come cobalto e litio. I cinesi fanno proprie molte miniere pensando che l’oro nero del domani sarà proprio litio e cobalto. Cambiano i test di omologazione con il wlpt ma è un'altra presa in giro.
L’Europa è meno forte ma la politica non se ne accorge e continua complice l’ultima conferenza sul clima di Parigi dove Macron si esalta e si erge a paladino della terra. Il francese inizia a pensare a eco bonus, tasse sulle auto…si trova però i gillet gialli!
In Italia arriva la ecotassa e iniziano le polemiche perché si darebbero incentivi a automobili con 500 cavalli come Tesla o alcune Porsche ibride e non a una piccola Panda che anche se a benzina e priva di plug in è indiscutibilmente meno impattante a livello co2! Pensate infatti a quanta energia bruci una Tesla che pesa quattro volte una Panda ma anche quanto costi all’ambiente produrla non solo perché più grande ma anche per i suoi pacchi batteria da oltre 400 kg che non si possono fondere come un motore a combustione a fine ciclo vita. Ma anche si pensi all’assurdo di quelle amministrazioni che premiano una Jaguar elettrica da 400 cavalli o la nuova Audi e-tron sempre da oltre 400 cavalli per la mobilità urbana… facendo passare questi mostri per super ecologici.
La materia è complessa. Gli attori in gioco sono grandi, forti e potenti. C'è da chiarire cosa sia efficienza, basso impatto ambientale, perché le auto hanno regola ferree e non il trasporto aereo che passa anche sulle nostre città senza alcun filtro... I politici adesso sembrano essersi svegliati e vogliono organizzare tavoli per discutere. Bene, certo, ma sarebbe meglio che avessero le idee chiare per non farsi tirare da una parte o dall’altra come il caso delle omologazioni wlpt che sono l'ennesima presa in giro. Qui non si capisce che se si sbaglia ci andiamo di mezzo tutti. Anche il pianeta, che veramente oggi pochissimi tutelano veramente.