Nuovi incentivi auto 2021
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7 aprile 2021

incentivi: non si dimentichi che lo Stato siamo noi!

Lo scorso marzo sono state immatricolate in Italia 169.684 nuove automobili.
Rispetto allo stesso mese del 2019 (il 2020 non è da tenerlo in considerazione per la pandemia) si è registrato un calo delle vendite del 12,7%.

Gli incentivi per l’acquisto di nuove automobili, previsti con la Legge Finanziaria per il 2021 anche per le autovetture con emissioni di CO2 comprese tra 61 a 135 gr/km, non hanno quindi funzionato.  
 
E attenzione: il fondo di 250 milioni, non noccioline, messo a disposizione dallo Stato è già in riserva e sono in tanti a richiedere un rifornimento!
 
Alcuni si domandano se valga la pena continuare a versare soldi in un serbatoio che sembra essere bucato.
Ma c’è anche chi sostiene che devono essere versati per salvare posti di lavoro, per svecchiare il parco circolante a favore dell’ambiente e della sicurezza…
 
Tutti validi motivi ma una riflessione più approfondita oggi è d’obbligo perché le tasche dello Stato, che sono le nostre, non sono infinite e il debito che si sta accumulando è di quelli davvero pesanti. Quindi o i conti tornano o ci si fa male tutti.
 
Poco più di un anno fa, si poteva acquistare una Volkswagen Up elettrica per 7 mila euro quando il listino era di 23.350 euro, sempre grazie agli incentivi Statali (6 mila) e Regionali (Lombardia 6900). L’incentivo in totale superava quindi i 12 mila euro!
Ebbene, calcolando che Volkswagen di quelle vetture con quegli incentivi ne piazzò sul mercato italiano circa 3 mila pezzi, si più affermare che il costo è stato di almeno 30 milioni!
 
A rivedere quindi oggi quella operazione, lo Stato non ha tratto beneficio economico di certo ma nemmeno ha guadagnato l’indotto perché i margini erano davvero limitati, quindi chiedere la ripetizione di un’operazione del genere viene da dire che ci vuole tanto coraggio. Anche perché se gli incentivi avessero per lo meno aiutato il sistema Europa qualcuno avrebbe tratto beneficio, invece oltre alla beffa va messo sulla bilancia anche il danno poiché le parti fondamentali e più costose di quell’auto arrivavano da oriente e una volta terminata la fornitura è finita la vita dell’auto. E attenzione: oggi in Italia di UP! elettriche ce ne sono in vendita sul mercato dell'usato una ciquantina a prezzi superiori a quello che sono state pagate con gli incentivi!!! Per la serie i furbetti non muiono mai. E non si taccia nemmeno che Volkswagen quell'auto l'ha tolta dal listino! E che da un punto di vista ambientale è tutto da dimostrare che sia meno impattante di una Panda prodotta in Italia ma anche di una stessa UP! benzina.  
 
Il grosso problema è che gli incentivi negli ultimi anni sono sempre stati concepiti basandosi su numeri la cui lettura non è semplice per i non addetti ai lavori ma anche per le scarse conoscenze di chi se ne occupa. E anche quelli in essere lo dimostrano.
 
Ricordiamo lo schema degli incentivi attualmente in essere:
Auto con emissioni di CO2 0-20 g/km: con rottamazione 8.000 euro di bonus più 2.000 euro di contributo concessionario
Auto con emissioni di CO2 0-20 g/km: senza rottamazione 5.000 euro di bonus più 1.000 di contributo del concessionario
Auto con emissioni di CO2 21-60 g/km: con rottamazione 4.500 euro di bonus più 2.000 euro di contributo del concessionario
Auto con emissioni di CO2 21-60 g/km: senza rottamazione 2.500 euro di bonus più 1.000 euro di contributo del concessionario
Auto con emissioni di CO2 61-135 g/km: 1.500 euro di bonus con rottamazione che si aggiungono alle 2.000 euro di contributo concessionario.
 
Se si presta attenzione le auto che godono di maggiori incentivi sono ancora quelle più costose da costruire e con la maggior parte dei componenti proveniente da oriente.
 
In più vengono favorite perché ritenute a zero emissioni quando è tutto da dimostrare che lo siano e quando in Europa non c’è un piano energetico specifico per la tanto desiderata mobilità sostenibile elettrica!!! Che tutti invocano a gran voce ma di cui poi nessuno se ne occupa concretamente. Ricordiamo che il piano strategico europeo per le tecnologie energetiche (piano SET), è stato adottato dalla Commissione il 22 novembre 2007!!! E che a oggi, nel 2021, nessuno si è preso la briga di presentare un progetto per almeno un raddoppio della produzione di energia elettrica entro il 2025. Anno in cui tanti annunciano che le vendite delle elettriche saranno almeno 1/3 delle vetture termiche ma anche altri il 100% (Jaguar ad esempio).
 
La classe politica di questi anni è una madre che dà al figlio lo zuccherino infischiandosi delle carie, perché così sta buono. Quanto potrà durare tutto ciò non è la domanda giusta che bisogna iniziare a farsi. Meglio è chiedersi quanto valga la pena andare avanti così e mettere a rischio tutti i denti.
 
Finché non si capisce che lo Stato siamo noi, che chi l’amministra ne deve anch’esso essere ben conscio di ciò, e che l'egoismo non porta bene, il rischio è che non si avranno più denti per mangiare, non serviranno più dentisti...spazzolini, dentrifici...Un intero settore è a rischio estinzione.

 

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