La Corea viene vista sempre più come l’El Dorado dagli occidentali.
Molte Case automobilistiche prestigiose, anche italiane come Automobili Lamborghini e Ferrari, ma anche quelle inglesi come Mclaren, Rolls, Bentley... guardano con sempre più interesse a questo mercato che potrebbe assieme a quello Tahilandese assorbire un po’ più di supercar così da compensare le brusche frenata che vengono previste nei mercati tradizionali come Usa, Ue e anche Giappone.
Il motivo per cui stanno in tanti guardando alla Corea è per come ha reagito al Coronovirus tanto che anche la Francia e Macron proprio ieri ha chiesto loro una consulenza!
La Corea è insomma sulla cresta dell'onda, complici i Gruppi industriali coreani che appaiono guidati da veri geni.
Hyundai, ad esempio, lo scorso anno ha fatto lavorare i suoi stabilimenti a pieno regime arrivando a produrre 1.783.617 unità negli impianti domestici e registrando un tasso operativo del 102,39 percento, secondo l'Electronic Disclosure System del Financial Supervisory Service come riporta KH.
Il Gruppo Coreano sta raccogliendo molte soddisfazioni dal suo marchio di lusso Genesis nato per offrire una alternativa a chi compra i miti tedeschi Audi, BMW e Mercedes e ci sta riuscendo molto bene. Il SUV GV80 appena lanciato sta ottenendo risultati straordinari. Solo il primo giorno di inizio vendite ha fatto registrare 15 mila contratti! Pensate che la Lamborghini con la Urus in tutto il 2019 non è riuscita a superare le 5 mila unità in un anno! Praticamente quello che fa in un anno un marchio mito italiano, i coreani con un marchio ancora in fasce l’hanno fatto in un giorno! E attenzione: il marchio Genesis non è ancora venduto in Europa!
E non si pensi che la Genesis GV80 sia un SUV un po’ “così”. Perché si confronta con autentici mostri come BMW X5, Mercedes GLE, Audi Q7 e tutte le sue sorelle che spaziano dalla Touareg alla Cayenne fino alla Urus. E non si pensi che la Genesis GV80 sia un SUV un po’ “così”. Perché si confronta con autentici mostri come BMW X5, Mercedes GLE, Audi Q7 e tutte le sue sorelle che spaziano dalla Touareg alla Cayenne fino alla Urus. Giusto per inquadrarla un po’ meglio: 3 i motori, un diesel 3 litri sei cilindri da 274 cavalli, un benzina 4 cilindri turbo da 304 cavalli e un V6 3.5 da 380 cavalli. Cambio 8 rapporti automatico. Trazione posteriore o integrale con programmi degni della Range Rover quella vera (non la Evoque), sistema di sospensioni adattive, sistema di insonorizzazione compensativo a contro onde grazie a ben 16 diffusori. In più elettronica al top, schermi 3d…insomma quando si sale è come quando si passo dalla 127 alla Uno! L’auto che venne presentata non a caso a Cape Canaveral, proprio perché rappresentava ciò che era, un’auto spaziale. Bei tempi quelli, dove c’era ancora un’industria italiana dell’auto vera e non quella di oggi guidata da dilettanti allo sbaraglio.
L’impresa quindi di Hyundai con Genesis ha dell’incredibile e dovrebbe fare riflettere molti.
Adesso il problema di Hyundai è che deve aumentare la produzione il più possibile per non causare ritardi nella consegna dei modelli, pensando di produrre di notte o anche di domenica, perché di sabato le fabbriche già funzionano con otto ore di straordinari.
In questo quadro da El Dorado però anche in Corea aleggia lo spettro di Covid-19, quindi temono il rischio di chiusure fabbriche e hanno già il problema dell’esportazioni via nave, bloccate. E su questo punto con quello della logistica i più sanno che anche se un El Dorado esiste non sarà facile raggiungerlo e finché l’uomo non tornerà a potersi muoversi senza mascherine, c’è poco da pensare positivo.