Oggi il 40% della popolazione vive in aeree urbane.
Nel 2030 dovrebbe crescere al 50% secondo le stime più prudenti e la Banca Mondiale prevede che entro il 2050, due terzi della popolazione vivranno nelle metropoli.
A fronte di questa esclation, come possiamo migliorare i tragitti quotidiani? In città sempre più tentacolari, congestionate e dotate di reti di trasporto pubblico talvolta sature?
Nel breve con l’auto elettrica e poi?
L’industria dell’automobile che è arrivata a produrre 100 milioni di veicoli all’anno prima della pandemia sta pensando concretamente sempre più ai robot taxi per la mobilità urbana. Anche perché c’è Amazon e non solo che segue questa strada e soffia sul collo.
Per robot taxi si intendono dei veicoli shuttle a guida autonoma per il trasporto di persone e cose.
L’idea di base è realizzare una piattaforma sul concetto dello skateboard su cui poi agganciare varie tipologie di carrozzerie per uso pubblico, privato, commerciale…
Tutti i principali Gruppi sono impegnati nello sviluppo di questi mezzi, da Toyota a Hyundai, da Stellantis a Volkswagen. Ma chi è più avanti di tutti è Amazon con un veicolo oramai prossimo alla produzione industriale, tutto in carbonio e iper tecnologico con batterie generose da ben oltre 100 kwh per assicurare almeno sedici ore di funzionamento continuo. Questo veicolo è in avanzata fase di industrializzazione e si dovrebbe vedere sulle strade già l’anno prossimo.
I robot taxi sono connessi, hanno una portata mediamente di sei persone su sei sedute e ci saranno anche versioni premium oltre a quelle solo per il trasporto merci.
I governi più illuminati sono al lavoro per studiare normative per la guida autonoma proprio in virtù di questi nuovi attori della mobilità cittadina che si chiameranno tramite telefonino perché è prevista una accelerazione repentina anche in virtù del fatto che molte grandi metropoli sono al collasso per il traffico e questi mezzi potrebbero contribuire a liberare spazi.
A proposito poi di spazi e sempre di business legati alla mobilità cittadina: l’app yourparking space che seleziona spazi di posteggio da privati per offrirli poi sul mercato, in UK ha superato il milione di utilizzatori. E sono in studio formule per offrire ricariche se i veicoli sono a batteria attraverso mezzi appositamente attrezzati sempre che nello spazio che il privato offre non vi sia la possibilità di aggancio alla corrente elettrica. Quando si vedranno anche in Italia?
Tornando ai robot taxi c’è da aggiungere che al momento c’è chi ipotizza possano correre solo su aree ben delimitate ma anche chi invece li vuole lasciare liberi di scorazzare anche perché potrebbero sostituire taxi e mezzi pubblici ingombranti.
Ultima proposta sul tema robot taxi è quella di Citroen con il concept denominato Citroën Autonomous Mobility Vision, che prevede una piattaforma di mobilità high-tech e universale, The Citroën Skate, a tre Pod dedicati a offrire servizi inediti - Sofitel en Voyage, Pullman Power Fitness e JCDecaux City Provider - ognuno dei quali propone un’esperienza unica per vivere la mobilità in città in modo diverso. Ma soprattutto permette di cambiare identità al veicolo in soli 10 secondi così da poter fornire un servizio davvero su misura che può essere di interesse per il trasporto pubblico o per il VIP che vuole una carrozza iper lussuosa.
A domanda quando arriveranno i robot taxi vien da dire relativamente presto perché seppur costino parecchio riducono i costi sociali e quindi possono avere un loro perché anche da un punto di vista economico. Tenendo anche in considerazione che molte auto elettriche in città con la loro mostruosa coppia e potenza vanno velocissime e potrebbero far aumentare di molto gli incidenti, quindi alzando i costi sociali e aprendo le porte ai robot taxi.