Questa settimana si sono tenuti due importanti convegni in Italia: #ForumAutomotive e Quattroruote Next.
Entrambi sempre molto partecipati, da politici e manager di primo piano, sono risultati di grandissimo interesse.
Subito in estrema sintesi son suonate campane a morto per l’automotive europea il cui baratro è sempre più vicino se non ci sarà un cambio di passo. Ma c'è anche da dire che la grandezza di questi due eventi è stata quella di riuscire a creare sistema con una visione molto più mirata che apre a uno spiraglio vitale.
In entrambi i convegni due sono le preoccupazioni che più sono emerse: lo stop ai motori endotermici del 2035 e le multe per le emissioni CO2 che i costruttori dovranno pagare nel 2025.
Per quanto riguarda lo stop alle vendite di veicoli con motori endotermici nel mercato EU c’è chi vorrebbe anticipare la data della revisione sulla decisione al 2025 e non al 2026 ma i più vorrebbero che venisse cancellata del tutto; sul tema delle multe i più concordano per un posticipo se non addirittura una eliminazione (l’importo delle multe che le Case automobilistiche dovrebbero pagare per la non vendite di auto elettriche si aggirano su miliardi!). Nota importante: se arrivano le multe i costruttori alzeranno ancora di più i prezzi delle auto.
In entrambi i convegni è emerso distintamente che la sostenibilità ambientale non si può semplicemente anteporre a quella sociale ipse dixit.
La crisi che sta devastando il primo Gruppo automobilistico europeo, Volkswagen con il rischio di chiusura di diversi stabilimenti sempre più concreto, non è più un campanello d’allarme ma un vero tsunami sulla società.
Tra i tantissimi interventi, uno ha particolarmente colpito: quello di Alfredo Altavilla a Quattroruote NEXT, super top manager del settore automotive e non solo.
A domanda diretta su cosa ne pensa dello stop alla vendita di auto benzina e diesel nel 2035, Alfredo Altavilla ha risposto: “Il bando delle endotermiche non è stato un errore, è stato una bestialità.” Ma soprattutto ha messo l’accento sul tema delle multe che le Case dovranno pagare dal 2025 al 2035 che di fatto mette a rischio la loro stessa sopravvivenza!
Altrettanto incisivo è stato il Ministro Pichetto intervenuto al #FORUMAutoMotive: "Se l’obiettivo è la decarbonizzazione è giusto porre vincoli alle emissioni, ma non scadenze che mettano fuori gioco alcune tecnologie (come è accaduto con i motori endotermici). L’elettrico avrà un ruolo strategico e tra 10 anni potrebbe essere anche maggioritario rispetto all’endotermico, ma non vanno posti limiti ideologici". Il Ministro Pichetto ha anche sottolineato come sia necessario superare i "particolarismi e gli interessi nazionali" per portare avanti "una vera ed efficace decarbonizzazione in Europa. Oggi c’è una guerra di interessi contro l’Italia, il più grande produttore di biocarburanti. I Paesi che producono energia dal nucleare o possono produrre carburanti sintetici vogliono tagliare fuori i biocarburanti che, invece, possono giocare un ruolo importante nella lotta alle emissioni.”
Sempre a #FORUMAutoMotive è intervenuto anche il Ministro Urso per ribadire la posizione di Palazzo Chigi sulla necessità di imprimere un colpo di acceleratore al processo di verifica sull’uscita delle auto endotermiche. Spiegando di aver preparato un nuovo documento per farlo. "L’Europa deve decidere ora se confermare gli obiettivi di azzeramento della CO2 al 2035 o metterli in discussione per attenuare le ricadute in termini di tenuta sociale ed economica, consentendo alle nostre imprese di prepararsi meglio. Le scelte fatte finora hanno privilegiato gli obiettivi ambientali disaccoppiandoli, però, dallo sviluppo industriale e dalla tenuta sociale, altrettanto fondamentali. Queste scelte si sono rivelate inadeguate e irrealizzabili. I dati lo testimoniano. La crisi del settore automotive è deflagrata negli ultimi mesi. Abbiamo chiesto un cambio di rotta immediato.” Urso ha anche parlato delle multe ai costruttori: “Con le multe a carico delle Case europee, fino a oltre 15 miliardi di euro per chi non rientra negli obiettivi di riduzione della CO2, si renderà ancora più complicato recuperare il terreno perso nella competizione con i player asiatici".
Grazie a questi due eventi cosa è emerso in estrema sintesi?
Che oggi c’è una concertazione. E questo lascia ben sperare anche se non sarà facile perché questa dovrà essere trovata in Europa, con persone che non hanno ben percezione di quanto sta succedendo, non solo perché troppo legati alle loro piccole province (sia come estensione sia come numeri di abitanti, Norvegia, Olanda, Repubbliche Baltiche...) ma anche perché prive di realtà manifatturiere importanti e strategiche. Alla politica più dotta il ruolo fondamentale di gestire la res pubblica sia dei grandi sia dei piccoli. Da questa capacità si vedrà anche il futuro dell’Europa.